Sono tre i punti attorno a cui si articola il nuovo decreto legislativo sul cinema che il Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani ha presentato oggi al Lido. “Il primo punto – ha dichiarato Giuliano Urbani – è legato alla reperibilità di fondi. Stiamo lavorando a una legge apposita sul tax shelter, meccanismo che prevede il reinvestimento degli utili; ci aspettiamo molto da questo meccanismo a livello finanziario. La nuova legge, inoltre, ha tolto il divieto di mostrare marche di prodotti nei film e ha tolto il divieto che gravava su enti pubblici di finanziare un’opera cinematografica. Inoltre, incentiviamo la formazione di fondi di investimento per il cinema. Per quanto riguarda le finanze pubbliche, abbiamo stabilito che lo Stato non possa finanziare più del 50% di un film; si tratta di una misura che responsabilizza di più i produttori e tutti gli operatori. Inoltre, ci siamo posti il problema di migliorare la qualità dei film. Per far questo abbiamo introdotto il meccanismo del reference system che, per l’ottenimento del finanziamento pubblico a un film non peserà più del 50%; basilare sarà sempre la storia che viene proposta. Saranno elementi di peso nella valutazione del reference system sia le opere presentate da giovani con esperienze nei cortometraggi che i produttori che puntano su esordienti con progetti e sceneggiature originali”. Per quanto riguarda i tempi di attuazione, Giuliano Urbani ha dichiarato che “il decreto legislativo sarà operativo tra due mesi; a questi 60 giorni bisognerà aggiungere un altro mese per la promulgazione dei decreti ministeriali relativi ad alcuni punti della legge. Per fine anno, quindi, la legge sarà effettivamente operativa”.
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