C’era quasi tutto l’arco costituzionale questa mattina alla sala Tropicana dell’hotel Excelsior del Lido di Venezia in un incontro di discussione sulle diverse proposte di legge sul cinema presentate in Parlamento prima dell’estate. Hanno presenziato all’incontro gli onorevoli Andrea Colasio, (Ulivo), Guglielmo Rositani (AN) e Luciano Ciocchetti (Udc) e le senatrici Vittoria Franco (Ulivo) e Maria Pallagatta (Comunisti Italiani). Nel dibattito che ne è seguito, si è confermato che le forze politiche puntano ad arrivare a una legge condivisa da ampi settori del Parlamento e non solo espressione della maggioranza: «E’ inimmaginabile – ha dichiarato Colasio – che una proposta possa diventare legge senza il contributo dell’opposizione. Bisogna elaborare un testo che tenga conto dei grandi cambiamenti che sono avvenuti nel settore, che favorisca il pluralismo culturale, che dia più forza ai produttori indipendenti e che riveda i rapporti tra tv e produttori, anche alla luce di una revisione della legge 122». La nuova legge – hanno sostenuto i vari relatori – dovrà dar vita a un sistema cinema in grado di reperire finanziamenti non riconducibili solo al Fondo dello Spettacolo, un sistema che superi il duopolio Rai-Mediaset e che sia trasparente. Ulivo e Comunisti Italiani reputano che il Centro Nazionale di Cinematografia dovrà avere il compito di gestire i finanziamenti frutto della tassa di scopo, mentre l’Udc delega questo compito a una nuova agenzia per il cinema. Sulla tassa di scopo, invece i tre soggetti politici concordano. Scettico si dichiara, al contrario, Rositani: «Riconosco lo spirito e la filosofia che animano i disegni di legge dei miei colleghi ma gli strumenti proposti sono insufficienti. Soprattutto la tassa di scopo non troverà consenso e favore da parte dei soggetti cui si dovrà applicare».
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