Festival di Venezia: De Hadeln, “spero di rimanere, però…”

“Considero positiva la 60a edizione per i film presentati, acquistati per il mercato italiano nella quasi totalità dei casi per il programma del concorso del Leone d’oro e al 60% per la sezione Controcorrente”. È quello che dichiara il direttore della Mostra di Venezia Moritz De Hadeln al termine della manifestazione. Ma De Hadeln non nasconde i problemi organizzativi: “I giornalisti si lamentano per gli orari delle proiezioni, ma i festival non sono solo per la stampa, ma anche per il pubblico. E ribadisco che non c’è solo il concorso “principale”, ma due concorsi: ho dichiaratamente mescolati i percorsi perché tutti finalmente prendano atto che ci sono due competizioni parallele, senza serie A e serie B. Una strategia che serve a invogliare i produttori e i registi internazionali a venire a Venezia: solo gli americani preferiscono partecipare fuori concorso. Piuttosto, devo registrare alcune lacune tecniche e di comunicazione: c’è una mentalità da vincere all’interno della Biennale, c’è un team che deve imparare a lavorare insieme. E a comunicare di più: certe variazioni al programma, comunicate per tempo, venivano segnalate sul Ciak in Mostra o alla biglietteria in ritardo… E poi occorre investire su impianti di proiezione e audio: occorre un milione e mezzo di euro per questo settore”. Infine, sulle possibilità di rimanere alla guida del festival di Venezia: “Mi dicono che Bernabè vada affermando che rimarrò, ma io non so niente…”.

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