Festival di Cannes: Laudadio su Venezia, “Finalmente il mercato!”

Felice Laudadio (nella foto), che oggi pomeriggio inaugura lo stand di Cinecittà al festival di Cannes, non ha dubbi: l’idea del nuovo direttore della Mostra Moritz De Hadeln di aprire un vero spazio di mercato è vincente. “Sono contento che si sia tornati a parlare di mercato a Venezia” dichiara a e-duesse l’ex curatore del festival veneziano. “Nel ’98 tentai l’esperimento di un vero mercato al Lido, e non semplicemente degli uffici come poi è stato l’Industry Office. Nel progetto era coinvolto il Mifed, perché non doveva essere in concorrenza (come invece in genere si dice). Il problema erano ovviamente gli spazi di proiezione; l’idea era di utilizzare il Palazzo del Casinò per un Mercato gestito dal Mifed stesso. Altro problema, l’ospitalità di tanti operatori in più: perciò proposi – ed era la prima volta che se ne parlava – una nave-albergo con sale di proiezione”. Il presidente di Cinecittà Holding è convinto che in questo modo Venezia recupererebbe il ruolo perduto negli ultimi decenni: “Senza le vendite la Mostra rischia l’emarginazione. Cannes primeggia perché è un Mercato con dentro un festival, come del resto Berlino che cresce sempre più. Venezia invece perde occasioni proprio per il fatto di non avere il mercato. Se un film come ‘I cento passi’ riceve tanti minuti di applausi e apprezzamenti, e un notevole lancio mediatico, riceve poi molte attenzioni dai compratori stranieri. Il film è un prodotto: il meccanismo del festival-mercato favorisce le vendite, passato quel momento l’entusiasmo si affievolisce. E ripeto, non ci sarebbe concorrenza con il Mifed: Venezia potrebbe essere il mercato del film d’autore, Milano quello del cinema più commerciale”. Laudadio commenta anche le nuove commissioni di collaboratori De Hadeln, con meno critici e nuove figure professionali (come l’esercente Furlan e il produttore Corsi): “Le commissioni? Interessanti, anche se le responsabilità alla fine sono del direttore, ma è giusto che figure produttive e di esercizio si affianchino con le loro esperienze. Fondamentali sono invece gli “inviati” nei vari paesi, che tengono i rapporti con le varie cinematografie”.

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