È in atto una vera fuga di massa dalla Commissione Promozione, la squadra di 12 esperti che ha il compito di valutare le migliaia di domande per i contribuiti erogati dal Ministero della Cultura per i festival e le manifestazioni cinematografiche italiane e poi stilare le graduatorie delle assegnazioni. Dei 12 membri, infatti, nel corso di queste settimane ben 7 hanno rassegnato le dimissioni. Lo ha confermato direttamente a Box Office l’avvocato Gianfranco Rinaldi, ex membro della Commissione.
I 5 esperti che restano attualmente in carica sono: Fortunato Cerlino, Silvia Iannuzzi, Luigi Marzullo, Franco Matteucci e Rossana Rummo.
I 7 esperti che si sono dimessi sono – oltre al già citato Rinaldi – Lavinia Consolato, Tilde Corsi, Guia Loffredo, Raffaella Salamina, Riccardo Tozzi e Vito Zagarrio.
Cosi commenta Rinaldi: «Capiamo e appoggiamo il DG nella richiesta di aggiornare i criteri. E comprendiamo, riguardo alle tempistiche, che tutto si sviluppa dalla pubblicazione della finanziaria che avviene all’inizio dell’anno successivo. Chiediamo, però, che venga verificata la possibilità di emettere i bandi subito, pur se con importi provvisori, così da guadagnare tempo rispetto alla normali procedure, vista la complessa situazione del mercato audiovisivo».
Il bando per i Festival e gli eventi del 2024 è stato pubblicato a giugno, la Commissione esperti per valutare le domande a ottobre, e le graduatorie finali a febbraio 2025. In pratica, «la Commissione si è trovata nell’assurda situazione di valutare i preventivi di molte manifestazioni dopo che quelle stesse manifestazioni si erano già svolte», ha sottolineato Rinaldi.
Ricordiamo che la Commissione Promozione dei 12 esperti ha allocato i 12,2 milioni di euro di contributi alla Promozione 2024 suddivisi nelle sezioni: Festival; Premi; Rassegne; Progetti di sviluppo della cultura cinematografica (secondo le due direttrici di internazionalizzazione-turismo e analisi-studi); Cineteche. QUI le graduatorie pubblicate a febbraio 2025.
Il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha dovuto dunque prendere atto della decadenza della Commissione e dovrà ora pensare a come (per chiamata? per avviso pubblico?) comporne una nuova.
Come anche riportato dal Fatto Quotidiano, il Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (centro di ricerca indipendente sulle politiche culturali, le economie mediali, le dinamiche sociali), Angelo Zaccone Teodosi ha sottolineato come tali dimissioni rappresentino un evento importante quanto emblematico: «tra conflitti di interessi, limiti all’indipendenza, prevalenza del capitale relazionale sulla qualità dei curricula e dei progetti, si conferma una mala gestione della “res publica”. Che la maggioranza dei 12 membri della Commissione Promozione si sia dimessa è un atto di coscienza civile e finanche di autocritica politica, per quanto tardiva. E d’altronde è stato lo stesso Ministro Alessandro Giuli a sostenere che le commissioni dovevano essere riformate. Anni fa, l’allora Ministro “dem” Dario Franceschini ebbe almeno il pudore di pubblicare un avviso di invito a presentare le candidature, anche se i curricula degli aspiranti commissari non sono mai stati oggetto di una pubblica valutazione comparativa. I suoi successori Gennaro Sangiuliano e Alessandro Giuli hanno invece usato (abusato) del criterio dell’“intuitu personae”. Mi auguro che il Ministro Giuli promuova ora un avviso pubblico che stimoli una valutazione tecnica indipendente dei candidati a far parte della futura commissione, attivando finalmente una selezione meritocratica, libera da rischi di conflitti di interessi, che non si risolva in una cooptazione eccessivamente discrezionale come avvenuto finora».
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