“Continuando di questo passo, dopo i 550 milioni di euro ottenuti nel 2006, il 2007 dei pirati audiovisivi in Italia chiuderà “in attivo” con circa 600milioni di euro, cioè l’equivalente degli incassi che presumibilmente otterranno quest’anno i nostri cinema. Curare questo gesto di inciviltà è difficilissimo, forse l’unica strada è quella della prevenzione, facendo formazione ai ragazzi nelle scuole, come già in parte accade”. Lo ha dichiarato oggi Massimo Civiliotti, segretario generale della Fapav (Federazione Antipirateria Audiovisiva) a Roma in Campidoglio durante la conferenza stampa a un anno dalla firma del protocollo di intesa tra la municipalità di Roma e le associazioni di categoria interessate alla lotta alla pirateria. Erano presenti il Vice Alto Commissario per la lotta alla contraffazione Antonello Colosimo, Giorgio Assumma Presidente della Siae, Davide Rossi presidente Univideo e il Comandante della Prima Unità della Polizia Municipale di Roma Carlo Buttarelli. Da quest’ultimo, in particolare, è stato annunciato il successo della recente indagine che ha portato alla scoperta e al sequestro della più grande centrale di masterizzazione (113 unità) mai rinvenuta nella Capitale, presso Ponte di Nona: “Il giro d’affari che la centrale era in grado di produrre è di circa 120/130 mila euro al mese; degli 8237 supporti piratati sequestrati, il 60% era costituito da Cd, il 40% da Dvd”, ha spiegato Buttarelli. All’incontro è emerso anche che l’Italia – secondo studi americani – è stata stimata tra i Paesi in cui il fenomeno è più dilagante, con un 51% di prodotto software acquisito illegalmente. Tra i provvedimenti presto in atto sarà quello “della costruzione di una banca dati che conterrà tutte le rilevazioni delle forze dell’ordine in materia di pirateria e sarà in costante controllo da parte della Guardia di Finanza”, ha aggiunto Giorgio Assumma, presidente della Siae. La descrizione del funzionamento del data base è prevista per settembre.
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