Esercizio: questione di talent. La forza degli incontri con registi e attori

Gli incontri con registi e attori, ma anche con personalità di spicco chiamate a dialogare sui temi del film, sono diventati un elemento imprescindibile della programmazione di ogni categoria di sala. Spesso sold out, questi eventi sono anche un volano di promozione per il film. Alcuni esercenti italiani raccontano le opportunità, i risultati e le prospettive di una nuova pratica che ha conquistato il grande pubblico

C’è una parola che non piace a nessuno fra gli esercenti cinematografici e che però riassume perfettamente la tendenza in corso nelle sale cinematografiche: “eventizzare”. Sempre più spesso la proiezione cinematografica oggi diventa un evento con ospiti, attori e registi ma non solo, con benefici riconosciuti da tutta la filiera: per i distributori è un eccezionale volano di promozione dei film in prima visione, per il talent un’occasione di incontro diretto con gli spettatori e per il pubblico un evento memorabile, preferibilmente da condividere sui propri social media. Per gli esercenti, in particolare, è un bel cambio di rotta nella routine quotidiana della programmazione e contribuisce a fidelizzare lo spettatore: significa ripensare la propria offerta commerciale e culturale, cucirsi a volte una nuova identità di sala. Abbiamo chiesto ad alcuni esercenti italiani, dai grandi circuiti di multiplex alle sale di qualità, quali sono le opportunità, i risultati e le prospettive degli incontri coi talent: ognuno affronta la sfida a suo modo, per tutti è un’evoluzione indispensabile.

ANDREA DE CANDIDO (THE SPACE): CREARE FORMAT SPECIFICI, DAI MOVIE TALKS ALLA “SERATA CON…”

Giorgio Viaro e Zerocalcare

Nei cinema The Space il classico incontro promozionale con il pubblico, organizzato dalle distribuzioni, è solo il punto di partenza di una strategia di eventi più complessa.
Andrea De Candido, Head of Marketing di The Space, ha infatti inventato il format “Movie Talk”, condotto da Giorgio Viaro (Responsabile di redazione e coordinamento editoriale della rivista Best Movie): «L’idea è che ci si possa fermare a parlare del film in sala con un ospite importante che abbia a che fare con il tema del film, pur non avendoci lavorato», spiega De Candido. Zerocalcare è un ospite ricorrente: «L’abbiamo invitato per commentare l’anteprima de Il corvo, e poi in una serata davvero speciale con Ken Loach per il suo film a Parco de Medici: il pubblico era entusiasta». Tra gli altri Movie Talk memorabili anche quelli di Andrea Delogu per L’esorcista, Vincenzo Schettini – La fisica che ci piace per Oppenheimer, Maccio Capatonda per Ritorno al futuro, Chiara Valerio per Povere creature!. E poi Gianluca Gazzoli che «per il film sul basket Air ha realizzato una puntata del suo podcast BSMT nel nostro cinema di Bologna, con 500 posti sold out».
Pensare a nuovi format, sostiene De Candido, è un’evoluzione necessaria nell’utilizzo dei talent: «Non c’è niente di male nella promozione del film ma spesso, inseriti nei tour, i talent non hanno abbastanza tempo». Oltre ai Movie Talks, The Space offre anche il format “Una serata con”: «In quel caso l’ospite ha a che fare con il film e lo intervistiamo o prima, o dopo la proiezione, spesso con un conduttore d’eccezione: per esempio l’incontro con Ti West l’ha condotto Federico Zampaglione».
Da agosto 2023 a luglio 2024 The Space ha realizzato 13 incontri, circa uno al mese. «Sono eventi che di solito registrano sempre il sold out, in più hanno un valore non facilmente quantificabile di comunicazione a lungo termine che ci permette la creazione di contenuti originali. Organizziamo sempre video di recap delle serate per i nostri canali social: una visibilità che va oltre gli asset standard di comunicazione. Per i social produciamo anche delle interviste condotte da Eva Carducci che, alle anteprime internazionali, fa ai talent presenti qualche domanda legata ai loro ricordi nella sala cinematografica». E poi ci sono le première internazionali organizzate al Cinema Moderno, flagship store del gruppo. Per un circuito così grande, dice De Candido, l’unica criticità è la possibilità di portare gli eventi anche nelle sale più decentrate: «Cerchiamo comunque di far arrivare i talent anche in provincia: i tour con i distributori sono andati molto bene, come per l’ultimo film di Riccadro Milani».

RAMON BIARNES (UCI CINEMAS): NUOVE SALE INSIEME A UN TALENT

Riccardo Milani e Virginia Raffaele

Negli UCI Cinemas di tutta Italia le iniziative con i talent Meet and Greet sono organizzate in tutto il circuito e sono ormai entrate a pieno diritto nella strategia aziendale: «L’obiettivo principale di UCI Cinemas è offrire la migliore esperienza cinematografica ai propri clienti, puntando sia sul comfort e l’elevata qualità delle proiezioni dal punto di vista tecnologico, sia sugli eventi speciali attraverso un coinvolgimento diretto del pubblico», dice Ramon Biarnes, Managing Director Southern Europe e Northern Europe di Odeon Cinemas Group. «Gli eventi consentono di regalare un valore aggiunto alla relazione con gli spettatori, dando loro la possibilità di incontrare attori e registi nazionali e internazionali, e massimizzando così quell’esperienza che UCI Cinemas mette al centro delle proprie azioni». Gli ospiti non appartengono solo al mondo del cinema: «Grazie alla collaborazione attiva con i principali distributori cinematografici abbiamo ospitato presso le nostre multisale non solo protagonisti del cinema, ma anche cantanti, campioni dello sport e influencer, raggiungendo pubblici con passioni e fasce d’età diverse». L’incontro con gli ospiti, sottolinea Biarnes, «rappresenta un importante strumento di promozione per l’arrivo di nuovi film nelle sale e per l’inaugurazione di nuovi multiplex targati UCI. Sfruttando la digitalizzazione del Circuito, siamo stati in grado di proiettare in streaming in tutte le nostre multisale alcuni eventi e ospitate importanti, dando uno spazio d’eccezione anche a temi di valenza sociale». Anche UCI Cinemas punta sulla produzione di contenuti digitali originali che rendano memorabili questi appuntamenti e creino negli spettatori un senso di appartenenza: «Questi contenuti sono poi condivisi sui nostri canali social, dove anche i nostri clienti giocano un ruolo da protagonista e possono sentirsi parte di una community online interattiva e in continua crescita».

CHIARA LENZI (ANTEO SPAZIO CINEMA): ABBATTERE LE BARRIERE TRA PALCO E PLATEA

Storicamente il grande precursore del rapporto ormai consolidato tra sala, talent e pubblico è l’Anteo di Milano. «Dall’inizio della nostra attività, 45 anni fa, gli incontri con ospiti sono sempre stati al centro della programmazione, sia in riferimento ai tour dei film sia a eventi prodotti e costruiti da Anteo stesso», conferma Chiara Lenzi, addetta alle Comunicazione e alle Iniziative Speciali di Anteo. Gli incontri con gli ospiti avvengono anche più volte a settimana, «senza una cadenza strutturata, circa una decina al mese». Il focus è sulle anteprime coi registi ma anche con tutte le professionalità del cinema d’autore italiano e internazionale. «Il format più noto di Anteo è “Lezione di cinema”: dopo la proiezione in anteprima del film si ha un incontro molto corposo con il regista e/o il cast del film moderato da un critico cinematografico di spicco, sempre con un Q&A: ci teniamo che il pubblico possa interagire con i nostri ospiti. Per opere più di nicchia organizziamo anche momenti legati alle tematiche del film con professionalità di altri settori come psicoterapeuti, oppure esperti dell’ambiente: con più partecipazione, il target del film si allarga».
Tra gli incontri più di successo degli ultimi anni, dice Chiara Lenzi, quello «legato a Le otto montagne con entrambi i registi, Paolo Cognetti, Alessandro Borghi e Luca Marinelli». Il talent in sala funziona, afferma Lenzi, ovviamente anche in base alla sua popolarità. Ma a contare davvero è «la dinamica di abbattimento delle barriere tra palco e platea. Si crea un’atmosfera quasi da festival, esclusiva». Per comunicare i suoi eventi Anteo punta soprattutto sulla newsletter, «molto efficace perché raccoglie oltre centomila utenti: a volte è un’arma a doppio taglio, la platea si riempie immediatamente per cui prevediamo altre sale in contemporanea dove l’ospite è presente in streaming. Da otto mesi abbiamo aperto un canale Telegram dedicato alle nuove iniziative. Promuoviamo i nostri contenuti sugli eventi Anteo anche sui monitor, i ledwall interni e con i trailer
in testa alle proiezioni. Per il pubblico che non può partecipare di persona produciamo dei podcast dei nostri incontri per veicolarli sui social, o organizziamo delle dirette attraverso il nostro sito».

ANDREA MALUCELLI (VICTORIA DI MODENA, CINEDREAM DI FAENZA E CINEPIÙ DI CORREGGIO): IL VOLANO DEI MEDIA LOCALI

Riccardo Milani, Antonio Albanese e Virginia Raffaele

C’è un ulteriore benefit non quantificabile ma significativo che arriva dalla presenza in sala dei talent, sottolinea Andrea Malucelli, esercente dei cinema Victoria di Modena, Cinedream di Faenza e CinePiù di Correggio: «La possibilità di sfruttare meglio i media locali, dove il talent viene intervistato e si dà notizia degli eventi. È un volano locale che il marketing delle distribuzioni non riesce mai a raggiungere e, senza il talent, è raro che le testate locali spingano un film». Al Victoria, da settembre 2023 a luglio 2024, gli incontri sono stati una ventina, al Cinedream di Faenza due o tre: «Ci sono pubblici diversi, ma l’evento fa parte del sentiment generale della sala». I grandi nomi sono una
garanzia di pubblico anche in provincia: «Paola Cortellesi ed Emanuela Fanelli sono venute insieme per C’è ancora domani, Riccardo Milani per il documentario su Gaber e poi ancora con Antonio Albanese per Un mondo a parte. Un risultato strepitoso l’abbiamo registrato con Fabio De Luigi, venuto per 50Km all’ora: è un attore regionale che qui ha un appeal diverso». A parte i Me contro te, «che hanno dato una spinta importante a un pubblico che si muove esclusivamente per loro, i talent italiani sono i più seguiti. Si fermano col pubblico a volte anche prima di entrare in sala: si crea il valore aggiunto di poterli davvero avvicinare, anche se prepariamo per loro security e spazi riservati». A seconda della disponibilità del talent, nei cinema di Malucelli si organizzano anche due o tre proiezioni con incontro. «Con i film più importanti riempiamo due sale per un totale di 750 persone. Per la maggior parte la formula è quella del saluto iniziale, ma sui film di nicchia o d’essai il saluto finale con i commenti è più gradito». Non solo: la serata può essere accompagnata dall’oggetto da portare a casa: «Con le distribuzioni a volte organizziamo dei gadget, per esempio per The Animal Kingdom le borracce brandizzate».

LAURA FUMAGALLI (ARCADIA CINEMA): QUEL PASSAPAROLA CHE FA SALIRE IL BOX OFFICE

Vittorio Storaro all’Arcadia di Melzo

Anche il circuito di Arcadia Cinema ha una lunga tradizione di incontri tra talent e pubblico: «Il passaparola positivo generato dal pubblico in seguito all’incontro in sala con registi e attori ha benefici reali in termini di incremento del box office del film, anche migliori di investimenti pubblicitari tradizionali», afferma Laura Fumagalli, esercente di Arcadia. E ricorda momenti leggendari: «Il produttore Jan Harlan era venuto in Arcadia Melzo per un indimenticabile Q&A per la proiezione di 2001 Odissea nello Spazio nello speciale formato 70mm. Il racconto dei suoi ricordi in fase di produzione e riprese della maggior parte dei film di Stanley Kubrick rimarrà indelebile nella memoria di quanti hanno partecipato: a distanza di anni, i nostri spettatori più fedeli ancora ci ricordano la “magia” di quell’incontro. Indimenticabili anche l’incontro con il regista Bernardo Bertolucci per L’ultimo imperatore in 70mm, e dell’autore della fotografia Vittorio Storaro, più volte in Arcadia, qualche anno fa, in occasione della release di Apocalypse Now – Final Cut». Tra i più recenti, «l’attore Claudio Santamaria per Freaks Out, presentato in occasione dell’inaugurazione della nostra sede di Arcadia Stezzano, Bergamo. Nello stesso cinema Pierfrancesco Favino ha presentato L’ultima notte di Amore, accolto con calore, Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele hanno presentato Un mondo a parte».
Per Arcadia è importante accogliere non solo i grandi nomi della cinematografia italiana e mondiale, ma anche i talenti più giovani. «Penso a Fabio Rovazzi con il suo film Il vegetale e ai produttori Fabio Guaglione e Fabio Resinaro col regista Jacopo Rondinelli, gli attori e la crew tecnica del film di Ride. Ma anche Antonio Padovan per Il grande passo, Niccolò Falsetti e Tommaso Renzoni per Margini. Con la collaborazione delle distribuzioni, speriamo di poter continuare ad accogliere in futuro molti altri artisti».

VALERIO CAROCCI (CINEMA TROISI): L’INCONTRO COI TALENT, UN CAVALLO DI BATTAGLIA

Paolo Sorrentino

Il Cinema Troisi di Roma ha fatto delle occasioni di incontro con gli ospiti uno dei suoi cavalli di battaglia, prediligendo la varietà. «Gli eventi ruotano intorno a opere di prima visione ma anche a titoli di retrospettiva, o opere non distribuite e mai viste in Italia, film indipendenti, documentari, opere prime, film d’autore e grandi classici: una multiprogrammazione variegata che offre sempre nuovi format e fa convivere ricerca e attualità», dice Valerio Carocci, presidente della Fondazione Piccolo America che gestisce il Troisi. Cruciale è lo spazio per le domande del pubblico a fine proiezione, «un’esperienza di condivisione e arricchimento percepita sia dagli ospiti che da chi vive gli eventi». I numeri sono importanti: «Gli eventi con ospiti costituiscono ad oggi il 2% degli spettacoli del Troisi». Negli ultimi anni in tanti sono arrivati a presentare in anteprima i loro film al Troisi, come Ken Loach, Alice Rohrwacher e Josh O’Connor, Paola Cortellesi, Willem Dafoe, Jane Campion, Edward Norton. Altri sono stati protagonisti delle retrospettive e delle “carte bianche”, «come Paolo Sorrentino e Damien Chazelle, fino ad eventi che abbracciano tutti gli ambiti della cultura, con stand up comedian, tra i quali Edoardo Ferrario, Emanuela Fanelli, Stefano Rapone e Daniele Tinti, Valerio Lundini, e musicisti, come Margherita Vicario, Nayt, Gemello e Fulminacci, che vengono a presentare i propri film preferiti, ma anche artisti, architetti, docenti e ricercatori ad approfondire temi ispirati dai film della stagione corrente.
C’è grande attenzione anche per i documentari indipendenti e le opere prime raccontate dai loro registi, come Alain Parroni, Simone Bozzelli, Michela Giraud, Tommaso Santambrogio, Lyda Patitucci, Michele Riondino, fino agli interessanti approfondimenti con personaggi come Valerio Magrelli, Goffredo Fofi, Silvia Calderoni e Ilenia Caleo, Luisa Morgantini e Giulia Innocenzi». Il Troisi è frequentato da un pubblico giovanissimo, circa il 65% di under 35, grazie anche alla presenza dell’aula studio presente nel cinema. Ai suoi spettatori racconta la programmazione con una comunicazione semplice e diretta e una grafica ad hoc curata dallo studio grafico Mistaker, dal classico volantino ai social network: qui in particolare le serate con ospiti vengono riportate attraverso contenuti foto e video costruiti dopo l’evento e non in diretta, fatta eccezione per Il Cinema in Piazza.

FABIO FEFÉ (CIRCUITO CINEMA): IRRINUNCIABILE IL COINVOLGIMENTO DEGLI ARTISTI

Luc Besson

Per Fabio Fefé, direttore area programmazione di Circuito Cinema, il coinvolgimento del talent è un modo ormai irrinunciabile di guardare alla sala cinematografica: «Abbiamo visto che il pubblico risponde con entusiasmo quando si sente parte attiva. Nel 2023-2024 abbiamo realizzato una trentina di incontri con registi e attori in presenza, oppure in streaming in tutte le sale che avevano in programmazione il loro film». Il pubblico dimostra di apprezzare molto anche il collegamento in streaming con i grandi autori internazionali: «Per esempio Wim Wenders da Parigi, oppure Celine Song, la regista di Past Lives. Woody Allen invece è venuto di persona al Quattro
Fontane: la diretta del suo incontro è andata in tutti i nostri cinema d’Italia. Tra gli italiani, impossibile non citare Paola Cortellesi e Riccardo Milani, e ultimamente Gianni Amelio». Lo strumento principe di comunicazione di Circuito Cinema, oltre, ovviamente, ai social media, è la mailing list «che conta, solo su Roma, circa 200mila iscritti ai quali ogni settimana mandiamo la nostra programmazione e i nostri eventi. Spesso succede che, per le anteprime con i talent, siano i primi che rispondono: la richiesta è altissima, spesso dobbiamo raddoppiare le sale. In questo caso chiediamo al talent di salutare il pubblico in tutte le sale. È successo con Claude Lelouch per presentare Finalement al Giulio Cesare nelle due sale grandi». Anche Circuito Cinema ha capito il valore di coinvolgere talent che non siano direttamente legati al film, o che sconfinino nella musica e nella letteratura: «A volte programmiamo film tratti da libri e chiamiamo a presentarli degli esperti, come Andrea Minuz, professore di Storia del Cinema all’Università di Roma La Sapienza, o lo sceneggiatore Francesco Piccolo, oppure ancora professionisti nel settore del tema trattato dal film». Le sale, per gli eventi, sono sempre piene: «Stiamo lavorando
sempre più nella direzione del coinvolgimento attivo del pubblico».

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