Esercizio: Cecchi Gori, il circuito non è in vendita

Sono state smentite con durezza dal gruppo Cecchi Gori le voci sulla possibile vendita del circuito di sale del gruppo, o anche solo del “pezzo forte”: la multisala Adriano di Roma (9 schermi). Voci riprese ieri dal quotidiano ‘.com’ che indicava tra i possibili acquirenti dell’Adriano Warner Village Cinemas, e tra gli interessati “all’acquisto totale o parziale” del circuito altri concorrenti come Medusa e Uci o indipendenti come Saviotti e Francesconi.Leandro Pesci, responsabile del circuito Cecchi Gori Safin, ci ha dichiarato in proposito: “Smentiamo categoricamente queste voci, non è vero nulla. Il gruppo Cecchi Gori non è intenzionato a cedere le sale. Né l’Adriano né altre parti del circuito. Che poi l’Adriano possa far gola a qualcuno è un altro discorso: ma è credibile, come è stato scritto, che valga 30 miliardi se per la ristrutturazione ne abbiamo spesi 35? Non è corretto far girare queste voci senza fondamento, nominando a caso quasi tutti i gruppi di esercizio, creando problemi a un’azienda: infatti domani dobbiamo incontrare i sindacati”.Mentre Medusa Cinema smentisce per bocca di Glianluigi Della Casa (“le priorità del gruppo sono per nuovi multiplex, e poi ci sono quote di mercato da rispettare per le norme antitrust”), da due importanti circuiti arrivano invece conferme a un interessamento, anche se non supportato da reali trattative: “Confermo l’interesse di Uci per la sola multisala Adriano – afferma Andrea Stratta, direttore generale della filiale italiana del circuito nato in joint tra Universal e Paramount – ma non abbiamo ancora fatto passi ufficiali in questa direzione”. Per Warner Village Cinemas risponde l’amministratore delegato Antonio Maldonado: “Siamo interessati all’Adriano ma non esiste alcuna trattativa. Lo abbiamo anche comunicato alla loro azienda, due o tre mesi fa, ma dall’altra parte non c’è stato lo stesso interesse. Siamo comunque disponibili a parlarne”.Infine, nette smentite arrivano da Alberto Francesconi, presidente Anec e socio al 50% in tre cinema Cecchi Gori (“Se ci fossero trattative lo saprei, e in caso di vendita avrei il diritto di opzione”) e dalla famiglia Saviotti.

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