Oltre 9mila partecipanti, 543 compagnie registrate provenienti da 73 Paesi. Sono i numeri, non ancora definitivi, dell’European Film Market della Berlinale che si chiude oggi. Sono stati 1.683 i buyers, 783 i film per 532 anteprime di mercato e 1.112 proiezioni. Tutti indicatori in crescita rispetto al 2015. Del mercato abbiamo parlato con Matthijs Wouter Knol che, dall’anno scorso, ne è il direttore: «Sulla base dei dati a disposizione, posso confermare che abbiamo avuto un incremento di presenze di buyer e sellers e di tutti gli operatori. Diversi venditori dopo il Sundance Film Festival hanno presentato i loro film qui all’Efm di Berlino per completare trattative già avviate. Abbiamo avuto anche un incremento di nuovi operatori delle piattaforme digitali. C‘è stata una bella energia qui all’Efm; ci sono stati molti meeting con grande partecipazione e diverse trattative. Possiamo dire che l’anno sia partito bene rispetto al clima che si respirava l’anno scorso. L’industria è vitale». Per il direttore, però, la crisi non è passata: «Certamente le difficoltà permangono. Gli operatori in questi anni hanno realizzato che per andare avanti hanno dovuto unire le forze o realizzare accordi. Ognuno ha provato a reagire alla situazione, cercando soluzioni. Quello che ho notato è che sempre più operatori vengono qui all’Efm per portare avanti i loro business al di fuori delle modalità tradizionali, senza quindi appoggiarsi a stand e spazi “ufficiali” come quelli che mettiamo a disposizione al Martin Gropius o all’Hotel Marriott. La nostra struttura è ottima, i servizi che offriamo lo sono altrettanto ma ci sono buyer e seller che operano qui a Berlino senza bisogno di stand ufficiali. Il business ruota attorno alle nostre strutture e non solo “nelle” nostre strutture». Il mercato, quindi, sta cambiando: «L’Efm non è più solo un luogo in cui si comprano e vendono film ma è soprattutto una piattaforma che aiuta gli operatori ad aprirsi al nuovo, trovare nuove idee e vedere nuove opportunità di business. Abbiamo avuto la presenza di operatori di video on demand: i mercati sono una piattaforma per tutta l’industria e se l’industria cambia, anche i mercati dovranno farlo. L’European Film Market è il posto ideale per guardare al futuro e a come cambierà l’industria nei prossimi anni, anche se ora non sappiamo come evolverà esattamente il nostro mondo. I mercati devono avere un ruolo attivo e cercare di capire dove si sta indirizzando l’industria dell’audiovisivo». I primi giorni dell’Efm quest’anno sono stati caratterizzati da iniziative importanti quali il coproduction market, i meeting sul documentario, approfondimenti su quanto ruota attorno al mondo delle serie tv o ai rapporti tra Europa e il mercato Cinese. Conclude Matthijs Wouter Knol: «Sono tutti esempi che dimostrano che l’Efm non è più solo un mercato tradizionale. Ci apriamo a tutti gli operatori dell’industria e queste iniziative sono state importanti anche per attrarre nuovi soggetti che a Berlino non erano mani venuti fino a quest’anno. Hanno capito che siamo in grado di aiutarli nelle loro attività e nello sviluppo del business».
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