Editoriale: Podio sorprendente, scintille e frecce

L'analisi del responsabile di Box Office, Paolo Sinopoli, pubblicata sul numero della rivista Box Office di febbraio

Era dal 2018 che non si vedevano tre produzioni italiane dominare contemporaneamente il podio degli incassi Cinetel. Eppure, gennaio 2025 ha registrato proprio questo fenomeno, grazie alle performance di Io sono la fine del mondo con Angelo Duro, L’abbaglio di Roberto Andò e Diamanti di Ferzan Ozpetek. Un risultato che non è solo sorprendente, ma che dimostra innanzitutto che quando il nostro cinema è in salute e capace di esprimere una forte impronta artistica, il pubblico risponde; l’ultima conferma è arrivata dal recente debutto di FolleMente che, nel suo primo weekend, ha totalizzato 4 milioni di euro.

Il nostro cinema non è una “stampella” della cultura, bensì è un settore che contribuisce in modo significativo alla crescita del mercato cinematografico, con una quota del 25% nel 2024 (in Spagna, ad esempio, era del 19%). E, dato da non sottovalutare, se il mercato theatrical nel 2024 ha segnato un -16,6% sugli incassi del triennio pre-pandemico, le produzioni tricolori hanno registrato solo un -0,5% sugli incassi rispetto al 2017-2019, andando proporzionalmente meglio rispetto al settore nel suo complesso.

Certo, le frecce migliori vengono scagliate tra settembre e marzo, con alcune rare eccezioni in zona Cannes. Sette mesi in cui il cinema italiano entra nel vivo, portando la maggior parte delle uscite sul mercato. Ma è proprio questa concentrazione di titoli a rendere difficile la gestione: i distributori si trovano a fare i conti con una concorrenza agguerrita, spesso anche all’interno dei propri stessi listini, mentre gli esercenti si vedono costretti a ritirare film che, con una tenuta più lunga, avrebbero potuto respirare più lungo nelle sale. Un circolo vizioso che apre al numero delle uscite. Nel 2024, sono stati ben 465 i titoli italiani distribuiti (contro i 384 del 2023), con 29 i titoli che hanno superato il milione di euro di incasso (24 nel 2023). Numeri non sufficienti per parlare di un mercato che ha raggiunto il suo pieno potenziale, c’è ancora un lungo cammino da percorrere per perfezionare le strategie e ottimizzare i risultati in sala.

Fortunatamente, però, le performance recenti sembrano segnare un cambio di passo sul fronte editoriale grazie a una spinta verso un cinema più sofisticato, coraggioso e audace. Un cinema che osa esplorare nuove strade, che si confronta con temi e linguaggi innovativi. Un segno di rinnovata vitalità che abbiamo deciso di esplorare nel numero di febbraio Box Office, dove analizziamo i risultati del 2024, ascoltiamo le riflessioni di esperti del settore su che tipo di cinema italiano vogliamo costruire, e affrontiamo temi cruciali per l’intero panorama cinematografico, come la gestione delle sale di profondità, il moltiplicatore, la tenuta dei film e la multiprogrammazione.

Crediamo, infatti, che un requisito essenziale per la crescita di un mercato risieda proprio nella sua capacità di confronto e dialogo, sia quando si trovano punti di accordo, ma soprattutto quando si ascoltano voci discordanti che possono arricchire e stimolare il pensiero collettivo.

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