Editoriale: La positiva imprevedibilità del cinema

L'analisi del responsabile di Box Office, Paolo Sinopoli, pubblicata sul numero della rivista Box Office di gennaio

Si sa, il nostro mercato non è noto per il suo ottimismo. Sarà per scaramanzia, o per poca lungimiranza, ma resta il fatto che il più delle volte le opinioni spesso pessimistiche sull’andamento futuro del box office che circolano tra gli addetti ai lavori diventano anche l’appiglio per una narrazione negativa da parte di un certo giornalismo che non sa leggere attentamente i dati del nostro settore. Eppure, fortunatamente, il mercato cinematografico – e quindi il pubblico – ha smentito ancora una volta la quasi totalità delle previsioni che lo scorso ottobre davano la performance totale del 2024 in netto calo sull’anno precedente. Il 2024, infatti, si è chiuso con circa 493,9 milioni di euro e 69,7 milioni di biglietti venduti, rispettivamente -0,4% di incassi e -1,3% di presenze sull’anno precedente. Un risultato importante per un anno che ha dovuto fare i conti con le conseguenze degli scioperi di Hollywood del 2023, che hanno inciso negativamente sul primo semestre (molte grandi produzioni americane sono state posticipate, o slittate direttamente al 2025), e con Europei di calcio e Olimpiadi estive a drenare buona buona parte dell’attenzione degli italiani. Sicuramente a fine anno ha inciso positivamente anche la campagna di comunicazione del MiC, sbloccata all’ultimo, della durata di 10 giorni e del valore di circa 1 milione di euro, che ha promosso i grandi film in sala nelle festività natalizie. Ma salta all’occhio anche la positiva imprevedibilità del cinema, che negli ultimi due anni ha riservato grandi sorprese, spesso in contrasto con le previsioni del settore.
Si poteva fare di più? Si poteva chiudere l’anno con risultati migliori? Probabilmente sì, come sempre e in ogni ambito, specialmente a cavallo tra la fine del 2024 e l’inizio dell’anno nuovo dove si è assistito a sovrapposizioni che hanno portato molti cinema a smontare film che registravano ancora incassi rilevanti. Ma è inutile piangere sul latte versato. Piuttosto bisogna fare tesoro di quanto fatto nel 2024, nel bene e nel male, e correggere il tiro sul 2025. Anche perché quest’anno i titoli non sembrano mancare e se il primo semestre promette bene, la seconda parte dell’anno riserverà molti altri titoli di appeal per il grande schermo.

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