di Ilaria Ravarino
Ecco un estratto dell’intervista che è pubblicata sull’ultimo numero su Italian Cinema del 15-28 febbraio (n. 1), trimestrale in allegato a Box Office. Per leggere il testo integrale, scaricare la versione digitale gratuita dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonarsi direttamente alla versione cartacea della rivista.
Sorge a poche centinaia di metri dal Teatro 5, la “seconda casa” di Federico Fellini, e da fuori – percorrendo le vie alberate di Cinecittà – non sembrerebbe poi così diverso. Eppure il Teatro 18, con i suoi scatoloni di cartone impilati all’ingresso e la squadra di operai che si arrampica sulle gru blu elettrico, rappresenta qualcosa di completamente nuovo: se il teatro 5 è tradizione, il 18 è innovazione; se il 5 è storia, il 18 è futuro. Sede del più grande schermo ledwall d’Europa, il “T18 Virtual Production Stage” rappresenta il primo ingresso di Cinecittà nel mercato della cosiddetta “virtual production”, un settore in rapido sviluppo che in due anni ha assistito alla crescita esponenziale delle sue tecnologie (Smart Stage, Ledwall, Tracking system, VR engine), con 160 nuovi teatri aperti nel 2021 contro i 4 del 2019.
Sviluppata durante la pandemia come strumento per aggirare le difficoltà dei viaggi e la necessità di operare con troupe ridotte, la virtual production prende in prestito tecnica e tecnologia dal settore videoludico: utilizzando i motori grafici di animazione dei videogiochi (Unity, Unreal), combinati con tecnologie digitali e ledwall, permette di ricreare ambientazioni cinematografiche virtuali, nelle quali girare come se si trattasse di un set reale. Oltre al “caso” The Mandalorian, prima grande produzione internazionale a servirsi degli stage virtuali, numerose altre produzioni hanno scelto questa tecnologia, non solo al cinema ma anche in Tv. Proprio Cinecittà ha tenuto a battesimo nell’estate 2020 il primo film italiano girato su ledwall in virtual production, In vacanza su Marte di Neri Parenti, con Christian De Sica e Massimo Boldi.
Presenti in meno di una decina di location in Europa – tra cui gli studi di Pinewood a Londra e quelli di Babelsberg nel Brandeburgo – i ledwall e la tecnologia di produzione virtuale rappresentano la nuova frontiera della produzione audiovisiva, su cui Cinecittà intende puntare dotandosi di due teatri virtuali, con sistemi hardware e software all’avanguardia. In questa direzione va il lavoro compiuto sul Teatro 18, che si propone oggi come il più potente e tecnologicamente avanzato d’Europa. La sua forma è quella di un semicerchio, le dimensioni imponenti: 25 metri di larghezza, 52 di lunghezza, 8 di altezza e 18 di profondità, per un’area dello schermo di 412 metri quadrati e una risoluzione di 18K.
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