Il presidente del consiglio Mario Draghi ha introdotto oggi con un videomessaggio il convegno Anica dal titolo “La fabbrica delle immagini non si ferma. Le industrie cineaudiovisive al lavoro, in un’Italia che vuole progredire”. Per il premier, «dal dopoguerra il cinema italiano ha ricoperto un ruolo centrale nella nostra società, una fonte di intrattenimento e conoscenza; ha portato la cultura italiana nel mondo. Oggi il settore audiovisivo si muove con nuovi strumenti e, nonostante la difficoltà della pandemia, ha mostrato segnali incoraggianti e deve continuare ad essere un laboratorio. Nel 2020 sono stati prodotti 252 film, di cui 161 interamente italiani, e 105 opere audiovisive. Il Governo sostiene con investimenti, a partire dal Pnrr, l’industria dell’audiovisivo, che necessita di tecnologie aggiornate e di trovare nuove forme di collaborazione internazionali».
Al panel è intervenuto anche Francesco Rutelli, presidente Anica: «Noi di Anica intendiamo fare gioco di squadra. La nostra conferenza si svolge durante la pandemia e la guerra in Ucraina e serve a misurarci con l’impatto di questi fatti su un’industria resiliente e consapevole. Il periodo lungo delle limitazioni ha accresciuto la domanda e determinato la crescita dei posti di lavoro».
A chiudere il convegno è stato il ministro della cultura Dario Franceschini: «L’Italia è il Paese che ha stanziato il maggior numero di risorse per il mondo della cultura: 7 miliardi. In particolare, per cinema e audiovisivo è stato fatto un grande investimento che durerà diversi anni. Sono incrementate le risorse e sono cambiate le regole, le bellezze italiane si intersecano con i mestieri legati al cinema, con le politiche fiscali che stanno attraendo grandi investimenti. Cinema e audiovisivo sono settori che traineranno la crescita industriale del Paese nei prossimi anni. Ci sono state difficoltà per le sale cinematografiche durante la pandemia, ma il mondo della produzione cinematografica è cresciuto enormemente. È un momento di esplosione del mercato: l’Italia ha anticipato questo momento positivo con investimenti molto importanti sulle strutture, come i 300 milioni di euro per Cinecittà, e sulle politiche fiscali possiamo contare su uno dei tax credit più forti in Europa. E per quanto riguarda le sale cinematografiche, Franceschini conclude con una promessa: «ci sono tante misure che abbiamo messo in campo e ne metteremo ancora di più, in quanto le sale sono un luogo unico e irrinunciabile per vedere i film».
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