‘Nessuno ha letto bene la sentenza. Intanto, non si tratta di una sentenza, ma di un provvedimento di archiviazione contro ignoti’, ha dichiarato Enzo Mazza. Il presidente di Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) spiega che la decisione della procura di Roma, in realtà, non si esprime sulla legalità del peer to peer, a differenza di quanto riportato dai media generalisti, e interviene sulla questione. ‘Un’azienda aveva denunciato un sito di riferimento sul peer to peer, che però non era abusivo. Mi sembra che il giudice abbia abbastanza opportunamente deciso di archiviare il procedimento, perchè non si era in grado di risalire a nessuna attività illecita’. Commenta ancora Mazza: ‘Con l’Fpm (Federazione contro la Pirateria Musicale) vengono denunciati con dettagli precisi soggetti che condividono server che permettono lo scambio illegale. Nel caso in esame, invece, il sito non svolgeva un’attività illecita né la consentiva ai propri utenti. La questione è stata riportata male dai media. In seguito, i commenti alla sentenza sono stati fatti più sulla base di questa distorsione informativa, che non sul provvedimento in sè e per sè’.
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