Di Noia (Anec Lombardia): procedere con l’unificazione Anec-Anem

«Dopo anni si è capito, finalmente, che era suicida avere due associazioni di esercizio». Lo afferma Domenico Di Noia, presidente Anec Lombardia, nell’intervista di copertina sul nuovo numero di ‘Box Office’ (targato 30 aprile), in distribuzione in questi giorni. «Peraltro» prosegue Di Noia «se non ci fosse stata unità di azione tra Anec e Anem – non a caso già insieme in Agis – sul caso 3D non avremmo potuto contrapporci unitariamente ai danni provocati da informazioni errate. Il riavvicinamento in Agis è positivo, ma è ancora troppo poco. Come ha detto Bernaschi a ‘Box Office’, serve un’unione vera. Non tanto per farla, ma perché si è convinti che gli interessi di tutta la categoria siano superiori a quelli dei diversi segmenti». Il presidente degli esercenti lombardi, a lungo a capo della Fice (Federazione cinema d’essai) si augura che i tempi di questa unificazione siano veloci «ma nella chiarezza. Bisogna ragionare senza preclusioni: è sbagliato se l’esercizio tradizionale pensa ancora che il multiplex sia la sua rovina. Come lo è pensare, per i multiplex, che la loro mission sia fare terra bruciata attorno a sé per rimanere da soli». Quanto alla formula della futura associazione unica, magari transitoriamente è più utile una federazione con due sigle, ma l’ideale è tentare la strada dell’associazione unica: serve a mantenere alta l’attenzione verso l’esercizio e a consolidare quei rapporti con le istituzioni creati in questi anni. Ma anche a tenere un rapporto corretto con i distributori, in una fase in cui le novità tecnologiche procedono e i rapporti commerciali sono da aggiornare».

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