Del Brocco e Letta: “quattro punti per risollevare il mercato”

L'ad di Rai Cinema e il vicepresidente e ad di Medusa Film hanno lanciato un appello sul Corriere della Sera con quattro proposte strutturali e rapide per scongiurare la deriva del sistema cinema

Per Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, e Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film, dopo due anni di pandemia siamo nel mezzo di una crisi delle sale cinematografiche che va affrontata con decisione. Per questo i due manager hanno deciso di scrivere e firmare sul Corriere della Sera un appello congiunto con “quattro proposte strutturali e rapide, senza costi, per scongiurare una pericolosa deriva del sistema cinematografico”.
Dopo aver risottolineato gli impietosi numeri negativi del mercato – ancora più drammatici se paragonati con gli altri Paesi europei – Del Brocco e Letta evidenziano che se la perdita del fatturato complessivo del settore cinematografico italiano nel 2021 rispetto al 2019 è stato di circa 700 milioni di euro, nel 2022 si stima una flessione attorno al 60% corrispondente a 600 milioni di euro. “In questo contesto il cinema italiano è quello più colpito ed è fonte di maggiori preoccupazioni”, spiegano i due manager. Per questo “è arrivato il momento di interrogarsi sui possibili scenari futuri e provare a formulare proposte indispensabili ed urgenti per l’industra cinematografica italiana”. E al Governo e al Ministero della Cultura, nonostante siano “sempre stati vicini al settore”, chiedono uno sforzo ulteriore. Così, dopo aver ribadito la “centralità della sala” nella catena del valore di un film e dopo averi ricordato le migliaia di persone che lavorano nel mondo del cinema, Paolo Del Brocco e Giampaolo Letta hanno elencato i quattro punti su cui ricostruire il mercato cinematografico italiano:

1. CRONOLOGIA
Non basta per i due manager una window theatrical di 90 giorni per tutti i film che escono in sala, come preannunciato dal ministro Franceschini. “Comprendiamo che i 15 mesi adottati in Francia, seppur efficaci (sono 96 milioni i biglietti venduti nel 2021 Oltralpe a fronte dei 25 milioni in Italia), siano difficili da raggiungere ma riteniamo che 180 giorni di finestra e protezione dell’uscita in sala siano ragionevoli e necessari almeno per i prossimi tre anni (per poi tornare eventualmente a 105 giorni ante-pandemia)”.

2. TAX CREDIT ALLA DISTRIBUZIONE
“Il tax credit alla distribuzione è un intervento a beneficio del prodotto e non del distributore. Una buona campagna di comunicazione è un presupposto essenziale per attirare gli spettatori, limitando in periodo di crisi eventuali perdite economiche. Crediamo quindi sia opportuno prolungare per tre anni al 60% l’aliquota di questo strumento”.

3. TAX CREDIT ALLA PRODUZIONE
“Riteniamo opportuno che una distinzione vada fatta a priori tra i film per cui è prevista un’uscita cinematografica e i film rivolti ad altre modalità di fruizione. Per questa ragione gli interventi da noi proposti attraverso una rimodulazione del tax credit sono i seguenti: Tax credit alla produzione di opere con prioritario sfruttamento cinematografico al 40%; Tax credit alla produzione di opere cinematografiche finalizzate ad altre modalità di fruizione rispetto alla sala, comprese quelle che utilizzano le uscite evento, al 30%”.

4. REGOLAMENTAZIONE
“Regolamentazione dell’utilizzo dell’uscita evento di 3 giorni e delle cosiddette «uscite tecniche». Occorre intervenire con una regolamentazione chiara nei confronti dell’utilizzo dell’evento che, pensato per ottimizzare l’uscita di prodotti audiovisivi speciali (concerti, eventi storici, culturali e artistici), è stato purtroppo usato in questi mesi come un vero e proprio escamotage per aggirare le finestre e arrivare più velocemente agli altri sfruttamenti”.

A conclusione dell’appello, i due amministratori delegati scrivono: “Non preoccuparsi delle performance di un film in sala significa sancire una disconnessione tra la produzione e il pubblico che dovrebbe fruire dei film. Anche per questi motivi sarebbe auspicabile nel medio periodo un’ulteriore responsabilizzazione da parte delle piattaforme, il cui ruolo è ormai indispensabile per il comparto italiano, prevedendo un maggior impegno verso l’acquisto dei film che hanno avuto un’effettiva uscita in sala, supportando così ulteriormente la produzione e valorizzando allo stesso tempo la finestra cinematografica”. Del Brocco e Letta sono fiduciosi anche sulla possibilità che si possa “arrivare in tempi brevi a nuove misure del Governo che consentano alle imprese di pianificare le attività e gli investimenti dei prossimi mesi. Senza “punti fermi” si corre il rischio di non essere nelle condizioni di programmare le uscite cinematografiche delle prossime settimane e che la crisi dell’esercizio cinematografico diventi irreversibile. Speriamo di essere ancora in tempo per poter intervenire e consentire davvero alla sala di svolgere un ruolo centrale che le spetta all’interno del comparto”.

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