DCA, la comunicazione passa dalla sala

Alessandro Maggioni, Managing Director della concessionaria pubblicitaria dei circuiti The Space Cinema e UCI Cinemas, rivela le potenzialità del grande schermo per raggiungere il pubblico grazie a report approfonditi e a strumenti all'avanguardia

Di seguito l’intervista al Managing Director di Digital Cinema Advertising (DCA), Alessandro Maggioni, pubblicata su Box Office del 15-30 dicembre (n. 21-22). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Come prosegue l’attività di Digital Cinema Advertising (DCA) in questi mesi così complessi per il cinema?
Il 2022 è partito con il freno a mano tirato, a cui sono seguiti i sussulti positivi di aprile e maggio – sempre rapportati alla situazione generale – per poi registrare un ulteriore rallentamento in estate, dove neanche Minions 2 è riuscito a smuovere le acque. Fortunatamente, dopo un settembre complesso, ottobre e novembre hanno ottenuto ottime performance e nel mese di dicembre confidiamo che con Avatar 2 si potranno gettare le basi di una ripartenza definitiva del mercato che troverà il suo pieno compimento nell’anno nuovo. La ragione di questa curva altalenante? Purtroppo l’industria pubblicitaria vede ancora il cinema come un mercato fortemente stagionalizzato e ne risentono gli investimenti sul grande schermo.

(© courtesy of DCA)

Voi investite di continuo in ricerche sul target del vostro pubblico. Quali sono gli ultimi dati emersi?
Per offrire informazioni utili ai nostri inserzionisti, a inizio anno abbiamo stilato un profilo socio-demografico dei nostri spettatori attraverso uno studio realizzato insieme ad Ergo Research. È emerso che al cinema sono tornati soprattutto i più giovani, in quantità e in frequenza, a discapito di un pubblico più adulto ancora condizionato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria. Ma a differenza del passato, il target under 35 ha allargato la sua sfera di interessi a generi diversi, che vanno dal cinema più commerciale al segmento di qualità. E questo è un ottimo segnale per il futuro.

Quali sono normalmente le opzioni offerte più apprezzate dagli inserzionisti?
Certamente l’accuratezza delle nostre previsioni sulle presenze in sala. E avendo in DCA un modello di commercializzazione della pubblicità basato su una logica di costo per contatto (CPC), è importante che il cliente abbia la possibilità di controllare il ritorno del suo investimento. Per questo offriamo un sistema che, pur riconoscendo la centralità dei dati Cinetel e Audimovie, garantisce e certifica le presenze quotidiane nel circuito relativamente alla campagna in corso. Monitorando i numeri e agendo direttamente sui TMS dei cinema, siamo in grado di comunicare al cliente se la loro campagna è in linea o meno con le previsioni e possiamo intervenire in tempo reale sfruttando la nostra flessibilità.

(© courtesy of UCI)

Grande schermo a parte, non crede che i cinema potrebbero sfruttare maggiormente gli spazi del foyer come canale di comunicazione per le aziende?
Ne sono convinto. Non a caso DCA è entrata nell’associazione OBE – Osservatorio Branded Entertainment, perché crediamo che il cinema possa essere un importante trampolino di lancio in termini di branded entertainment (e non solo di product placement). I foyer sono vetrine spesso inutilizzate che, invece, potrebbero ospitare qualsiasi tipo di evento. Non vediamo l’ora di essere “sfidati” da agenzie creative capaci di portare al cinema progetti ambiziosi.

Che futuro prevede per DCA nel prossimo anno?
Se da un lato abbiamo un calendario delle release variegato e in gran parte definito, dall’altro manca ancora la certezza rispetto alle date di uscita di diversi film. Oggi è ancora presto per fare previsioni, anche perché la partenza dipenderà molto dalla performance del mese di dicembre. Ma se il pubblico torna in sala, certamente i nostri clienti risponderanno positivamente e il mercato ripartirà.

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