CSC, dimissioni irrevocabili da parte di Sergio Castellitto

Il Ministro Giuli annuncia di aver ricevuto e accettato le dimissioni del Presidente del Centro, che afferma di non aver lasciato a causa delle polemiche e degli attacchi ricevuti
sergio castellitto si dimette dal csc

Sergio Castellitto ha presentato le sue dimissioni irrevocabili come presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. Lo si apprende da un comunicato diffuso dal Ministero della Cultura stesso, nel quale il ministro Alessandro Giuli comunica di aver ricevuto le dimissioni e di averle accettate.

«Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto – si legge – esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente. L’attività del CSC proseguirà in continuità col lavoro intrapreso dal Consiglio di amministrazione già presieduto da Sergio Castellitto».

Castellitto lo aveva detto due mesi fa: «Non so quanto resisto». La dichiarazione era arrivata a seguito delle polemiche e le accuse di aver allontanato 17 lavoratori e di aver organizzato invece una manifestazione con sua moglie Margaret Mazzantini. Tuttavia, il motivo sarebbe un altro: «È una decisione che meditavo da tempo è la dichiarazione contenuta in una lettera sul sito ufficiale del CSC – Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno».

Ha poi aggiunto: «Avrò certamente nostalgia, ma non rimpianti, perché insieme abbiamo realizzato cose di cui essere fieri. Ho visto negli occhi di molti di voi scintille di entusiasmo per esservi sentiti apprezzati e riconosciuti nelle vostre singole competenze. E questo è sia un premio che un bel ricordo. Vi ringrazio per tutto il tempo speso insieme e per i consigli che mi avete dato. So che continuerete a lavorare sulla stessa traiettoria con identica onestà. Il Centro sperimentale è un luogo dove si studia, si promuove e si protegge l’arte cinematografica. Non consentite mai che diventi territorio di conquista per altri scopi».

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