Cover Story: Rainbow-Colorado Film, una sinergia vincente

Il presidente di Rainbow, Iginio Straffi, e l'ad di Colorado Film, Alessandro Usai, presentano il percorso di crescita del gruppo, le strategie interne e le linee editoriali delle due società

Di seguito un estratto della cover story dedicata a Iginio Straffi (presidente di Rainbow e Colorado Film) e ad Alessandro Usai (ad di Colorado Film) pubblicata su Box Office del 30 agosto-15 settembre (n. 14-15). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Lo scorso giugno il gruppo Rainbow, fondato e guidato dal presidente Iginio Straffi, ha completato l’acquisizione della casa di produzione Colorado Film, di cui Alessandro Usai resta amministratore delegato. Un’operazione con cui il gruppo Rainbow – da sempre specializzato nella serialità animata per kids & family – intende sfruttare il grande know-how di Colorado per lanciare prodotti audiovisivi live-action, rendendo quest’ultimo un player competitivo sul mercato italiano e internazionale. Ma quale sarà il percorso di crescita di queste due società? A raccontarlo sono Iginio Straffi, presidente di Rainbow (e di Colorado Film), e Alessandro Usai, amministratore delegato di Colorado Film, che svelano strategie interne, linee editoriali, produzioni in arrivo e un punto di vista personale sulla situazione produttiva in Italia.

Ora che Rainbow ha finalizzato l’acquisizione di Colorado Film, come si integrano le anime di queste due società?
Iginio Straffi: Anni fa Rainbow possedeva una piccola società a Roma che si occupava di prodotto live-action per kids and family. Ad un certo punto, volendo crescere nelle produzioni live action, in particolare nel settore Young Adults, ci siamo trovati di fronte a un bivio: assumere e formare professionisti esperti in questo mondo, oppure acquisire una società già strutturata e specializzata. Abbiamo preferito optare per la seconda opzione e acquisire Colorado Film, integrandola così all’interno di Rainbow. Una decisione che ci ha permesso di accelerare un processo di crescita che avrebbe impiegato anni prima di giungere a maturazione. Abbiamo così cercato di instillare il dna di Rainbow in Colorado, realizzando in Italia prodotto per il mercato globale, sperimentando generi come thriller, horror e fantasy. Insieme ad Alessandro Usai abbiamo iniziato a esplorare molteplici territori e intendiamo esportare il marchio Colorado anche all’estero sul fronte live-action. Per Rainbow, invece, il core business resta sempre l’animazione, a cui si aggiungeranno sempre più progetti live-action per kids & family and Young Adults.

Ad oggi Paramount Global possiede il 30% di Rainbow. Avete intenzione di aprire il vostro capitale sociale ad altre aziende internazionali, o prevedete di riacquistare la quota di Paramount?
I.S. In questo momento sarei più propenso a riacquistare le quote di Paramount Global, piuttosto che aprire il capitale sociale ad altre società estere. La partnership con questo studio era certamente più vantaggiosa dieci anni fa, quando Nickelodeon – controllato da Paramount – era il nostro primo cliente e partner commerciale. Oggi lavoriamo molto di più con le piattaforme streaming e altri studios.

(© Loris Zambelli)

È ancora a tema una quotazione in Borsa della società?
I.S. Assolutamente sì. Anzi, continuo a credere che questo debba essere il nostro obiettivo primario a livello finanziario nell’ottica di dare continuità al gruppo Rainbow. Aprendo le porte ad altre società, ci siamo resi conto che i gruppi ben gestiti possono crescere ed espandersi al di là dei propri fondatori. Per questo credo che quotarsi in Borsa sia una soluzione da esplorare nel corso dei prossimi cinque anni. Ma vorrei aggiungere un ulteriore tassello.

Ci dica.
I.S.
Avere acquisito una società come Colorado mi ha portato a credere che sarebbe importante creare anche in Italia un grande gruppo produttivo, con forza contrattuale e competenze strategiche, in grado di imporsi con forza a livello internazionale. Siamo forse l’unico Paese occidentale del Vecchio Continente privo di queste grandi case di produzione indipendenti, mentre in ogni altra nazione ce ne sono almeno due. Oggi l’Italia è più un Paese preda di gruppi europei che fanno shopping per acquisire il nostro know- how. Sono, invece, convinto che ci sarebbe spazio per uno o due player italiani importanti in grado di fare da aggregatori per tante piccole-medie realtà tricolori, ma anche di acquisire società all’estero. In questo modo ci si svincolerebbe dall’essere spesso solo un service di gruppi americani o europei, ed esporteremmo contenuti audiovisivi Made in Italy oltre i confini nazionali. Mi riferisco a società italiane che dovrebbero trovare terreno fertile anche con le istituzioni pubbliche, perché in ogni Paese non si può difendere l’identità culturale e la produzione locale senza una volontà e una visione politica che favoriscano questo processo di aggregazione e riorganizzazione della troppo frastagliata industria italiana dei contenuti.

Il fenomeno Winx, che non accenna a diminuire, avrà ulteriori sviluppi audiovisivi?
I.S. Direi molteplici sviluppi audiovisivi. Innanzitutto proseguirà il serial live-action di Netflix, Fate – The Winx Saga. La prima stagione ha avuto un successo incredibile, tanto da diventare la serie Netflix più vista al mondo con 58 milioni di visualizzazioni nel primo trimestre 2021. La seconda stagione uscirà il prossimo autunno e sarà tradotta in oltre 50 lingue. Poi siamo in fase di scrittura con una nuova serie televisiva animata per bambini sulle Winx. Si tratta di un reboot che dovrebbe vedere la luce nel 2024, una produzione imponente realizzata in computer grafica e con un budget molto alto. Probabilmente saremo in partnership con una piattaforma che coprirà parte del budget, aggiudicandosi i diritti vod. Porremo grande attenzione anche allo sviluppo di un film live-action theatrical delle Winx e stiamo cercando uno studio che voglia imbarcarsi in quest’avventura produttiva insieme a noi (anche se prima dovremo attendere che termini la serie Netflix Fate – The Winx Saga). Infine, abbiamo in cantiere diversi spin-off, a partire da una storia sulle Trix, le streghe antagoniste delle Winx. C’è da sempre molto interesse da parte dei fan di conoscere meglio la storia delle cattivissime Trix. Racconteremo l’origine di quella scissione che ha portato alla rivalità tra streghe e fate per il controllo dell’universo di Magix. Anche questo sarà un prodotto realizzato in collaborazione con una piattaforma streaming e Netflix sarà la prima a cui presenteremo il progetto.

La serie Netflix Fate – The Winx Saga

Rainbow si conferma un grande partner delle piattaforme streaming.
I.S.
Sì, in questo senso siamo stati dei precursori lanciando su Netflix la serie animata World of Winx nel 2016. Era un’altra epoca (avevamo firmato l’accordo nel 2013) e allora Netflix poteva vantare titoli Original in animazione con DreamWorks e pochi altri. Abbiamo realizzato forse il primo Original europeo e sicuramente ne realizzeremo molti altri in futuro. Così come intendiamo lavorare con tutte le piattaforme per differenziare il nostro parco clienti in tutti i Paesi.

Per Colorado Film, invece, la sala resta una destinazione imprescindibile?
Alessandro Usai: Certamente. Per Colorado la sala è una tappa fondamentale, è come giocare in Champion’s League, perché offre un prestigio che nessun altro media garantisce. Se si ha la forza di sfondare in sala, poi si può beneficiare di tutti gli sfruttamenti successivi. Sono convinto che un sistema audiovisivo sia più forte proprio quando il cinema è più solido. Se il tuo prodotto si afferma sul grande schermo, la strada è in discesa e acquisisci una notorietà e un’autorevolezza introvabile altrove. Per questo Colorado cercherà di essere sempre presente con prodotto cinematografico nell’ottica di riempire la sala di moviegoers.

Me contro Te

L’esperienza dei Me contro Te ha avuto il grande pregio di aver riavvicinato alla sala i più piccoli e le famiglie. Vedremo sul grande schermo altri titoli di questa saga?
A.U. Siamo già in fase di post-produzione con il primo serial basato su questo fenomeno e intitolato Me contro Te – La serie: La famiglia reale. Sarà un prodotto per Amazon Prime Video co-prodotto con Warner Bros. Discovery, composto da otto episodi da 25 minuti ciascuno, in uscita a fine settembre. Ma non è tutto, perché nel frattempo stiamo girando Me contro Te 4 per il cinema, che sarà il quarto film della franchise realizzato insieme a Warner Bros. Discovery e dagli stessi Me contro Te. Siamo orgogliosi di questo grande successo confermato dalla vittoria di un biglietto d’oro (nella speranza di aggiudicarci quest’anno il secondo) e del David di Donatello per lo spettatore. Se si considera il biglietto d’oro di 10 giorni senza mamma potremmo ottenerne tre sugli ultimi quattro anni, e non sono tanti i produttori che sono riusciti a tagliare questi traguardi. Anche se ci dispiace che questo accada negli anni della pandemia in cui i valori sono ridimensionati. Ma siamo felicissimi di aver portato in sala un pubblico di bambini tra i 4 e gli 11 anni che non è abituato a vedere un prodotto live-action sul grande schermo. Non abbiamo mai dato per scontato que- sto successo, tanto che, escluso il primo film, nei capitoli successivi abbiamo deciso insieme a Warner di investire molto nella costruzione scenografica e negli effetti speciali, anche per distanziarci radicalmente dai video fruiti su smartphone e tablet.

La commedia con Fabio De Luigi e Virginia Raffaele, Tre di troppo

Quali titoli targati Colorado sono pronti, in fase di sviluppo e in post-produzione?
A.U. Avremo la commedia Tre di troppo di e con Fabio De Luigi (nel cast anche Virginia Raffaele), prossimamente in sala, e l’Original Netflix Il mio nome è vendetta, un revenge movie con Alessandro Gassmann. È poi in fase di sviluppo e lavorazione Natale in famiglia, interpretato da Christian De Sica e Angela Finocchiaro, che produrremmo insieme a Sony Pictures, con cui abbiamo siglato un accordo per più film. In altri Paesi Sony Pictures è molto attiva nella local production; ad esempio in Spagna ha realizzato la saga di successo Padre No Hay Más Que Uno, che è la versione spagnola del nostro remake 10 giorni senza mamma. Ma la nostra sfida più avvincente sarà l’adattamento cinematografico de Il fabbricante di lacrime di Erin Doom, che stiamo sviluppando insieme a Rainbow. Un prodotto young adult con cui proveremo a intercettare il target dei ragazzi, quello che è rimasto più fedele alla sala cinematografica in questi due anni ma che il cinema italiano fatica sempre di più a intercettare, sfiorato più volte e poi toccato con Fate – The Winx Saga. Tenteremo di rispettare le aspettative dell’ampia fan base, pur portando quel valore aggiunto che il prodotto audiovisivo deve avere. Come si evince da questo listino, anziché puntare sul cinema cosiddetto “di autore” (un segmento già ampiamente coperto dalla maggior parte dei produttori italiani) crediamo e investiamo sul cinema di genere, prediligendo la commedia ma realizzando anche thriller, horror e kids & family. Ci consideriamo una “entertainment company”. E alla produzione cinematografica si affianca la produzione televisiva che è da sempre parte integrante del dna di Colorado e che ha visto l’ultima produzione comica per Warner Bros. Discovery dal titolo Only Fun (in onda in prima serata sul Nove) affermarsi come uno dei maggiori successi della scorsa stagione. Stiamo preparando la seconda edi- zione per l’autunno.

Oltre a quella dei Me contro Te, quali altri serial svilupperete?
A.U. Siamo molto affezionati al progetto seriale Uccidi il padre, basato sull’omonimo libro di Sandrone Dazieri e diretto da Roberto De Feo. Si tratta di un thriller puro alla True Detective e appartiene a una trilogia letteraria che ha venduto oltre mezzo milione di copie fuori dai confini italiani. Il libro è stato opzionato cinque anni fa da un’importante società americana e, ora che è terminato il periodo di opzione, abbiamo deciso di svilupparne una serie Tv. Un altro progetto seriale degno di nota è The System, in cosviluppo con Fremantle UK (Andrea Scrosati ha apprezzato molto questo titolo), scritto da Fabio Resinaro e Fabio Guaglione. È una storia originale ambientata in Inghilterra che inizia con il sequestro di una classe delle superiori per mano di un ragazzo che ha imbastito un piano misterioso ed estremamente elaborato in stile La casa di carta.

E i prossimi progetti di Rainbow?
I.S. Il nostro core business è la produzione di contenuti audiovisivi animati rivolti a…

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