Nata nel 2009, Marche Film Commission festeggia i suoi primi 15 anni in ottima salute. Parte integrante dal 2011 di Fondazione Marche Cultura, ente inhouse della Regione Marche, grazie soprattutto al cambio di passo e al lavoro avviato nell’ultimo biennio insieme, la film commission ha visto una crescita esponenziale in termini di visibilità, progetti e investimenti. Con un fondo di 16 milioni di euro stanziato per il periodo 2023-2027 e un costante lavoro di collaborazione con gli enti locali per alleggerire le pratiche burocratiche e facilitare i servizi, il territorio è diventato altamente attrattivo per le produzioni audiovisive.
Non solo. Ricca di location da scoprire, ancora poco raccontate sul grande e piccolo schermo, le Marche vantano alte potenzialità di ulteriore sviluppo. Tra gli ambiziosi obiettivi futuri, creare un distretto per l’animazione e diventare la casa del documentario.
Ne parlano Francesco Gesualdi (Responsabile di Marche Film Commission) e l’avvocato Andrea Agostini (Presidente della Fondazione Marche Cultura).
Come descrivereste la strategia di Marche Film Commission per diventare un polo produttivo di riferimento per il settore audiovisivo italiano?
Andrea Agostini: «La definirei una strategia di ambizione e concretezza. Operiamo su diversi livelli: la presenza ai maggiori festival e mercati di settore, nazionali ed internazionali, ad esempio, è uno strumento efficace. Abbiamo partecipato ai festival di Berlino, Cannes, Venezia, Roma, Torino, ma anche a Cortinametraggio, a Ciné
di Riccione, al Filming Italy Sardegna Festival. A ogni rassegna siamo andati per ascoltare e imparare, ma anche per promuovere le opere più interessanti realizzate nella regione. Presentare con continuità i nostri talenti e le opere realizzate da marchigiani nelle Marche agli stakeholder di settore è fondamentale».
Francesco Gesualdi: «Oltre ad aver reso il più efficiente possibile i classici servizi di una film commission (dalla ricerca di location al supporto burocratico), stiamo lavorando per diventare attrattori di investimenti privati. Il sistema audiovisivo poggia su una fitta rete di finanziamenti per la maggioranza pubblici; la vera sfida è convincere le aziende private a contribuire alla produzione di film e serie Tv, spiegando che si tratta di un investimento con un importante ritorno per l’industria turistica ed enogastronomica».
A quanto ammontano i fondi stanziati da Marche FC e come sono ripartiti?
Agostini: «Il principale canale di finanziamento è il fondo da 16 milioni di euro con risorse Pr-Fesr 2021/27, destinato a incrementare la presenza di produzioni audiovisive sul territorio regionale. La prima call per 5 milioni, nel 2023, ha riscosso uno straordinario successo, con 65 domande per la realizzazione di lungometraggi, film Tv e serie, e altre 42 per documentari, cortometraggi e format; abbiamo voluto aggiungere altri 3 milioni tanti erano i progetti di assoluto livello arrivati. Una seconda call da 3 milioni di euro si è poi
aperta lo scorso giugno».
Una parte del fondo è dedicata anche all’esercizio, vero?
Gesualdi: «Esatto. Sempre quest’anno erogheremo un finanziamento di 2,4 milioni di euro per l’ammodernamento/efficientamento/riapertura delle sale cinematografia che regionali».

Tempio del Valadier, Genga, Ancona
Quali servizi mettete in campo per attrarre le produzioni estere?
Agostini: «A livello tecnico offriamo servizi che vanno dal location management alla promozione di tour e scouting. Aggiungerei un elemento immateriale evidenziato da
diversi autori ed attori che hanno girato da noi: quell’accoglienza calorosa ma discreta, presente ma senza invadenza, che è un tratto tipico dei marchigiani e che crea un clima di intimità molto apprezzato».
Gesualdi: «La mia passata esperienza alla direzione di Cinecittà mi ha insegnato che le produzioni hollywoodiane vengono a girare in Italia per i servizi d’eccellenza, per il clima, ma soprattutto solo se hanno convenienza a farlo: in questo senso, il tax credit del nostro Paese è fortemente attrattivo, ma i tempi di recupero dell’IVA non devo essere biblici.
Inoltre, la concorrenza delle altre nazioni europee è ormai forte. L’Italia ha però una ricchezza paesaggistica, artistica, oltre che gastronomica, unica che esercita un fascino particolare su registi e attori internazionali. Le Marche, poi, hanno il vantaggio di essere un territorio ancora poco sfruttato. Si è girato poco qui. Grazie alla sua varietà di paesaggi, che vanno dal mare ai borghi storici passando per le sue splendide colline e laghi, può offrire nuovi scenari e contesti di narrazione inediti».
Al di fuori del Lazio, le altre regioni italiane segnalano una carenza di maestranze locali. Anche le Marche vivono questa criticità? Se sì, come state lavorando per risolverla?
Gesualdi: «Insieme ad altre realtà quali Anica Academy, Accademia Poliarte di Ancona, Rainbow Academy, Officine Mattòli e le Accademie delle Belle Arti – solo per citarne alcune – ci siamo fatti carico di questa problematica e stiamo organizzando diversi piani di formazioneper aumentare l’offerta di professionisti locali. I primi corsi inizieranno dopo l’estate. Inoltre, vorremmo sviluppare una campagna per richiamare sul territorio quegli operatori marchigiani che lavorano a Roma da anni e che hanno una comprovata professionalità. La formazione è un ambito strategico per Marche Film Commission: vogliamo potenziare corsi di cinema per i giovani così come corsi manageriali per le tante piccole aziende del territorio».
Da una realtà di fama internazionale come Rainbow che ha creato prodotti popolarissimi come le Winx, a un regista-artigiano come Simone Massi, le Marche hanno un legame particolare con l’animazione. Come state sviluppando questo aspetto?
Agostini: «Le Marche vantano delle autentiche eccellenze nell’animazione. Da un lato abbiamo una società di caratura mondiale come la Rainbow guidata da Iginio Straffi; dall’altra, un filone d’autore pregevole dove spicca un artista pluripremiato come Simone Massi. Entrambe queste realtà si tengono insieme nel progetto Animarche, che vede anche una convenzione con Rainbow per la creazione di un nuovo modello di sviluppo legato alle nuove tecniche di animazione, realizzazione di stage e assunzioni. È stato ideato anche un logo del cinema d’animazione marchigiano, scelto attraverso un avviso pubblico dedicato a giovani studenti iscritti a scuole e accademie d’arte regionali, che renda riconoscibili le nostre produzioni».
Gesualdi: Vogliamo investire nell’animazione perché è un settore dinamico, dove i produttori sono giovani, si muovono con grande coraggio e con strategie innovative anche nella
raccolta di capitali in tutto il mondo. Quello dell’animazione è un ambito con alte potenzialità economiche ma anche con un valore culturale importante perché ha il suo pubblico di riferimento principale nei bambini, gli spettatori cinematografici di domani. Ma non è da dimenticare che l’animazione, oggi, sta anche sviluppando prodotti interessanti indirizzati a un target adulto».

Invelle
Altri ambiti di sviluppo?
Gesualdi: «Il documentario. Un genere, ricordiamolo, che è la fucina dei nuovi talenti. Se prima i giovani registi si misuravano con i cortometraggi, oggi muovono i primi passi nel documentario.
Agostini: Abbiamo pensato di organizzare gli Stati Generali del Documentario: la regione Marche, che vanta un’importante tradizione nella promozione del cinema del reale grazie al Festival Libero Bizzarri, potrebbe diventare il luogo dove promuovere iniziative e convegni su questo genere».
Quali sono le produzioni audiovisive italiane e internazionali più prestigiose che avete ospitato e/o avete in programma per il prossimo futuro?
Agostini: «Penso al premio Oscar Whoopi Goldberg arrivata insieme a Jeremy Irvine lo scorso anno a girare nelle Marche la commedia romantica Leopardi&Co. Un altro progetto
interessante, perché apre scenari inesplorati, è la coproduzione italocinese A Good for Nothing – Il volpone sorridente, girata tra Ancona, la Riviera del Conero e alcuni centri del distretto calzaturiero fermano».
Gesualdi: Sul fronte delle produzioni italiane è assolutamente da citare Io e te dobbiamo parlare, il film che vede per la prima volta insieme i due popolari comici Alessandro Siani e Leonardo Pieraccioni».

Leopardi&Co
Il progetto di un ufficio studi che analizzi i risultati degli investimenti della Film Commission è ancora in cantiere?
Gesualdi: «Sì, è un progetto che mi sta particolarmente a cuore. Avere delle ricerche dettagliate sulle attività svolte è fondamentale per progettare il futuro: i dati ti aiutano a non sbagliare».
Nata nel 2009, Marche FC festeggia ora i suoi primi 15 anni: com’è cresciuta in questi anni? E quali sono gli obiettivi futuri?
Gesualdi: «Un ultimo obiettivo strategico sarebbe la creazione di un grande festival. Le Marche è una regione che ospita festival prestigiosi dalla grande storia, penso ovviamente alla Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ormai arrivata alla 60ª edizione, ma manca un grande evento popolare che spazi dal cinema alla serialità e che attiri le star internazionali. È un grande sogno e ci sarebbero anche le location per farlo. Ci lavoreremo. Infine, il nostro impegno deve essere finalizzato anche a creare le condizioni perché le imprese e gli autori marchigiani trovino la strada per una loro affermazione in campo nazionale. Ci sono tutte le condizioni perché si riesca a fare un salto di qualità che i professionisti marchigiani meritano per l’impegno e la passione che ci mettono. La Film Commission aiuterà i professionisti del territorio sia a strutturare in modo più organico le loro aziende, sia a dare visibilità ai loro progetti nei festival nazionali e internazionali. L’importante è crederci e abbandonare atteggiamenti protezionistici».
Agostini: «L’obiettivo centrale è rafforzare il brand “Marche” e fare della nostra regione una terra di cinema. Il percorso avviato nell’ultimo biennio come Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission ha visto una crescita esponenziale in termini di visibilità, progetti ed investimenti. Ora bisogna continuare ad alimentare questo percorso soprattutto con idee originali. Va poi sviluppata ulteriormente la rete di relazioni sul territorio: abbiamo già siglato protocolli d’intesa con le amministrazioni locali, come Ascoli Piceno e 23 Comuni della Vallesina, e con altri soggetti, come l’Associazione dimore storiche italiane. L’intenzione è di estendere queste collaborazioni a nuovi interlocutori. Con la Regione Marche c’è totale sinergia: il Presidente Francesco Acquaroli ha destinato investimenti economici senza precedenti al comparto audiovisivo. A noi l’onore e l’onere di mettere a terra queste risorse in modo virtuoso e lungimirante».
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