Cover Story: Il balzo in avanti di Marche FC

Sotto la direzione del responsabile Francesco Gesualdi, la film commission si è dotata di un fondo triennale di 16 milioni di euro per l'audiovisivo, di 2,5 milioni per l'esercizio

Di seguito la cover story dedicata a Francesco Geusaldi, responsabile di Marche Film Commission, che è stata pubblicata su Box Office del 15-30 ottobre 2023 (n. 12). Per leggere l’intera rivista clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

(© iStock)

Marche FC è nata nel 2009, ma è solo sotto la direzione di Francesco Gesualdi (nominato un anno fa) che la Film Commission ha fatto un enorme balzo in avanti strutturandosi in perfetta sintonia con la Regione Marche e i singoli Comuni. Per la prima volta si è dotata di un fondo triennale di 16 milioni di euro destinato all’audiovisivo (film, serie, documentari e corti), di cui 2,5 milioni di euro per l’ammodernamento dell’esercizio cinematografico. Gesualdi ha, inoltre, avviato diversi progetti volti alla formazione di nuove maestranze locali, all’introduzione dei più giovani al mondo del cinema e alla promozione del cineturismo. L’obiettivo? Rendere le Marche FC un importante polo produttivo e un punto di riferimento per tutto il settore audiovisivo.
 

Partiamo parlando degli importanti fondi messi in campo da Marche FC. A quanto ammontano e come sono ripartiti?
Abbiamo messo in campo ben 16 milioni di euro per l’audiovisivo, di cui 2,5 milioni di euro a sostegno delle sale, grazie ai Programmi Operativi Regionali (POR) finanziati con Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Fondi che normalmente venivano destinati ad altre filiere e che questa volta hanno interessato anche il settore cinematografico e televisivo. Il primo bando con dotazione di 5 milioni di euro è stato appena pubblicato; i prossimi apriranno nello stesso periodo del 2024 e 2025. Per l’esercizio, invece, stiamo ancora valutando se fare un unico bando di 2,5 milioni, o se spacchettare il fondo in più tranche. Con queste risorse messe in campo, assistiamo a una concreta svolta da parte della Giunta Regionale, presieduta dal presidente Francesco Acquaroli, il quale ha individuato nell’audiovisivo un asset strategico che intende sviluppare in sinergia con la neo agenzia del turismo. Audiovisivo e turismo sono i due pilastri su cui si è deciso di investire convinti che possano arrivare risultati importanti per lo sviluppo di tutta la Regione. Finalmente anche nelle Marche la cultura è considerata fonte di ricchezza e sono certo che il binomio audiovisivo/turismo darà un forte contributo allo sviluppo economico della regione. Con l’Agenzia del Turismo, l’Atim, guidata da Marco Bruschini, stiamo elaborando alcuni progetti che daranno un forte segnale in questa direzione.

Quali sono le direttrici su cui puntate per attrarre i produttori esteri a girare nella vostra regione?
Al momento ci stiamo strutturando proprio per intercettare l’interesse delle migliori produzioni nazionali e internazionali. Sicuramente agevoleremo tutti i processi burocratici, dall’ottenimento dei permessi, alle convenzioni con hotel e ristoranti, fino al coinvolgimento di maestranze locali alla ricerca di location. Per quest’ultima voce ci appoggeremo anche su alcuni location manager di grande esperienza e in contatto con molti produttori esteri. Intanto registriamo un fatto importante che ci dà molta soddisfazione. A Cannes, insieme a Marco Müller, produttore artistico di una coproduzione Italo cinese, che sarà realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura cinese, abbiamo annunciato che il film A Good for Nottingham – Il volpone sorridente. Prodotto per la parte italiana dalla Jean Vigo di Elda Ferri, verrà girato nelle Marche. Si tratta di una importante produzione internazionale che consentirà di far conoscere la regione a una vastissima platea di spettatori. Ci sono contatti anche con due importanti produzioni statunitensi che tuttavia si sono raffreddati a causa dello sciopero di attori e sceneggiatori americani che ha bloccato tutte le produzioni americane.

Francesco Gesualdi, responsabile di Marche Film Commission (© Duesse Communication)

Investirete anche in formazione di maestranze a livello locale?
Assolutamente sì. È ormai sotto gli occhi di tutti come l’incremento del numero di produzioni in corso abbia portato in ogni regione a una carenza di maestranze formate e a disposizione di nuovi set.
Inoltre, per ottenere i punteggi più alti nell’accesso ai fondi, le produzioni sono chiamate a coinvolgere il più possibile le maestranze locali. Per questo è essenziale aumentare il numero di professionisti del cinema marchigiani e in questa direzione vogliamo allearci con chi nella Regione fa alta formazione, a cominciare da Iginio Straffi che ha acquisito l’Accademia di belle arti e design Poliarte, struttura storica di Ancona, con cui vogliamo strutturare percorsi di formazione per tutti i mestieri del cinema. Ma c’è anche un’altra sfida che vorremmo lanciare e vincere.

Ci racconti.
Vorremmo accompagnare le giovani società di produzione marchigiane a una piena maturità manageriale, aiutando a portare i loro film ai festival e garantendo loro una maggiore visibilità. Oggi per poter competere sul mercato, il produttore deve avere competenze manageriali più strutturate, oltre che artistiche, e avere un sistema di relazioni che consenta di uscire dai confini regionali. Il nostro compito sarà quello di traghettare queste imprese sostenendole con la formazione, dando loro visibilità nei confronti di distributori ed esercenti, mettendole così nella condizione di farsi conoscere. Un segnale chiaro e forte lo abbiamo dato alla Mostra del Cinema di Venezia, portando le migliori produzioni marchigiane a confrontarsi con la vasta platea veneziana. Ed è stato un successo.

Una veduta di Urbino (© iStock)

Come intende sviluppare il cineturismo?
Innanzitutto riuscendo a portare nelle Marche grandi produzioni nei luoghi più caratteristici, potendo così creare percorsi turistici legati al mondo audiovisivo. Ancora meglio ci auguriamo di attrarre importanti serie Tv/fiction che possano fidelizzare gli spettatori sul lungo periodo, proprio come avvenuto con la Sicilia per Montalbano, con l’Umbria per Don Matteo e con Genova per Bianca. Tra l’altro le Marche è la regione italiana con il maggior numero di borghi e nei nostri bandi invitiamo proprio a venire a girare in queste location uniche e suggestive. In questo modo audiovisivo e turismo si fondono, dando vita a una ricaduta virtuosa su tutto il territorio. L’Agenzia del Turismo è già operativa e stiamo lavorando per farci trovare pronti in termini di innovazione digitale, così da agevolare l’accesso a tutte le informazioni in termini di cineturismo. Sempre a Venezia abbiamo presentato il progetto “6 dimore in cerca d’autore”, che va proprio nella direzione di valorizzare i luoghi attraverso il racconto cinematografico, esattamente lo scopo del cineturismo.

Progettate di implementare percorsi di formazione per ragazzi nelle scuole marchigiane?
L’anno scorso il Ministero della Cultura ha finanziato un progetto dell’IFC, a cui hanno aderito cinque Regioni, tra cui le Marche: un percorso di formazione agli insegnanti per introdurre i propri studenti al magico mondo del cinema. Si parte dalla terza elementare per proseguire fino alla terza media, con l’intenzione di far conoscere e appassionare i più giovani alla settima arte, facendo scoprire anche tutti i retroscena nella lavorazione di un film. Sono corsi base che, però, mostrano ai ragazzi un altro modo di fruire il cinema, spesso fruito unicamente attraverso smartphone, tablet o computer, ovvero attraverso il grande schermo. Crediamo fermamente che questo tipo di educazione sia essenziale per i giovani e, grazie alle risorse ricevute dal MiC (a cui si aggiungeranno anche nostri fondi), questo progetto potrà prendere vita. Purtroppo sono ancora tante le Regioni che danno per scontato questo approccio formativo sin dalla giovane età, ma è qui che bisogna intervenire per formare il pubblico di domani.

Quali progetti audiovisivi sono già in cantiere nella vostra Regione?
Siamo partiti con sette produzioni marchigiane che sono stato orgoglioso di presentare quest’anno nell’ambito del Festival di Venezia. Tutti progetti di grande qualità, attualmente in post-produzione o in fase di sviluppo: la serie documentaria Last & Furious – La più grande avventura in F1 di Massimiliano Sbrolla, i lungometraggi Castelrotto di Damiano Giacomelli, La spiaggia dei gabbiani di Claudio Pauri, Animale libero (The Cage) di Henry Secchiaroli, Miopia di Rocco Mortelliti, Italia-Germania ’44 di Alessandro Tarabelli, Andrea Antolini e Diego Morresi, e il corto Luna Park, Sweet Sad Kids di Virginia Mori. Questi talenti sono il futuro del cinema e della televisione ed è anche un nostro compito quello di contribuire al loro processo di crescita. E con la partenza dei bandi aperti il mese scorso ci aspettiamo molta qualità dai prossimi progetti e anche grandi produzioni italiane e internazionali.

Che tipo di sinergie avete stretto con la Regione Marche e con le singole città?
Con la Regione si è stabilito un ottimo rapporto. Con il Presidente Francesco Acquaroli esiste un bellissimo legame e sentiamo il suo sostegno in questa bellissima avventura. Con l’Assessore alla Cultura Chiara Biondi, ma anche con Giorgia Latini che l’ha preceduta, abbiamo un costante dialogo, e l’assessorato e gli uffici regionali, guidati da Daniela Tisi, sono sempre pronti a dare una mano per facilitare le cose. Con il Comune di Ascoli abbiamo avviato un importante protocollo d’intesa che faciliterà tutte le pratiche amministrative per le produzioni audiovisive e presto le estenderemo ad altri comuni, tra cui Macerata, Fermo e Jesi. In sostanza semplifichiamo e velocizziamo tutta quella burocrazia che normalmente rallenta i processi ostacolando la lavorazione delle opere.

(© iStock)

Come inquadra la situazione dei cinema nelle Marche?
Nella regione si osserva una distribuzione omogenea delle sale, in base ai luoghi più o meno abitati, con 45 cinema attivi (sono 26, invece, le strutture chiuse), per un totale di 125 schermi. Certamente nelle città più grandi e con una più spiccata vocazione cinematografica – penso a Pesaro, Fermo, Ascoli o Macerata – sono concentrati i cinema più strutturati e all’avanguardia a livello tecnologico e di comfort, mentre i comuni più piccoli ospitano strutture più contenute, spesso sale di comunità gestite da persone appassionate che tengono in vita questi preziosi presidi culturali. Non bisogna poi dimenticare la conformazione geografica delle Marche, per il 70% collinosa (con l’80% dei comuni in questa fascia) e per il 30% montuosa, che certamente non agevola la viabilità. Certo la situazione dell’esercizio marchigiano non è rosea, per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione un fondo da 2,5 milioni di euro destinato all’ammodernamento delle sale per renderle più confortevoli.

Come legge l’andamento del box office italiano di quest’anno alla luce dei risultati estivi?
I numeri parlano chiaramente e quest’anno abbiamo registrato la migliore estate di sempre al box office, soprattutto grazie ai titoli dei grandi studios hollywoodiani. Barbie e Oppenheimer hanno dato una scossa importantissima, seguiti da film quali Elemental, Indiana Jones e il quadrante del destino e Shark 2. Ovviamente va fatta una debita distinzione tra…

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