Cover Story: Giampaolo Letta mette al centro la qualità

Per l'amministratore delegato di Medusa Film, la strada maestra per riconquistare il pubblico passa da una maggiore qualità nelle produzioni, nella comunicazione e nell'esperienza in sala

Di seguito un estratto della cover story dedicata all’amministratore delegato di Medusa Film, Giampaolo Letta, pubblicata su Box Office del 15-30 dicembre (n. 21-22). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.

Qualità e originalità. Sono questi per l’amministratore delegato di Medusa Film, Giampaolo Letta, gli elementi più apprezzati e premiati dal pubblico in un film, come hanno dimostrato anche le performance dei suoi Nostalgia e La stranezza. «In un mercato theatrical che nei primi dieci mesi del 2020 perde più del 50% rispetto a tre anni fa e in cui i film italiani soffrono anche di più, qualche timido segnale positivo sembra affacciarsi», spiega il manager. «I buoni risultati de Il signore delle formiche, Siccità, Il colibrì e del nostro La stranezza (vincitore del biglietto d’oro 2022), sono incoraggianti anche se non ancora sufficienti per intravedere una ripresa vera e propria. Quelli della distribuzione e dell’esercizio cinematografico sono i settori che hanno scontato le conseguenze economiche più severe e prolungate e, a differenza di tutti gli altri ambiti economici, non sono ancora ripartiti in misura sufficiente a configurare un’inversione di tendenza. Gli ottimi incassi del film di Roberto Andò ed il gradimento che ha raccolto tra il pubblico dimostrano come la qualità e l’originalità dei progetti venga apprezzata e premiata dagli spettatori. Un segnale positivo già riscontrato in occasione dell’uscita di Nostalgia di Mario Martone subito dopo la sua presentazione al Festival di Cannes che ci aiuta ad affrontare con rinnovato impegno e convinta determinazione le attività in Europa e negli Stati Uniti per promuovere il film per la candidatura all’Oscar 2023 come miglior film straniero».

Giampaolo Letta (© Gianmarco Chieregato/courtesy of Medusa Film)

Come giudica la competizione natalizia di quest’anno?
Anche quest’anno il periodo delle Feste si presenta ricco di titoli importanti per tutte le tipologie di pubblico. Il cinema italiano propone un’offerta ricca e di qualità nella speranza che il pubblico ritorni a frequentare i cinema.

Ci presenti i film di punta del listino Medusa in uscita al cinema nei prossimi mesi.
Alla luce della difficile situazione che ancora affligge le sale cinematografiche, ma confortati dai risultati incoraggianti di alcuni titoli tra cui il nostro La stranezza, abbiamo lavorato in maniera selettiva operando scelte mirate su target diversi, proponendo un listino variegato e snello, soprattutto nella prima parte dell’anno, ma come sempre importante. Siamo in sala con Vicini di casa, una commedia di Paolo Costella con Claudio Bisio, Vittoria Puccini, Valentina Lodovini e Vinicio Marchioni. A Natale sarà finalmente il momento di ritrovare al cinema, dopo il successo di Odio l’estate, il trio comico più famoso d’Italia: Aldo, Giovanni e Giacomo saranno nuovamente diretti da Massimo Venier ne Il grande giorno. Una commedia brillante, divertente e rutilante che conferma ancora una volta la comicità del trio. A fine gennaio il nuovo film di Paolo Genovese dal titolo Il primo giorno della mia vita. È una storia straordinaria che parla del senso della vita, della spiritualità e dei sentimenti che legano le persone. Un cast d’eccezione capitanato da Toni Servillo al quale si affiancano Valerio Mastandrea, Margherita Buy e Sara Serraiocco. A febbraio ritroveremo il maestro Mario Martone con Laggiù qualcuno mi ama, un progetto che celebrerà il grande Massimo Troisi proprio in corrispondenza dell’anniversario della nascita del compianto attore napoletano. A marzo cambieremo totalmente genere proponendo al pubblico family Il viaggio leggendario, film d’esordio del duo di youtuber DinsiemE, una coppia di ragazzi diventati un vero fenomeno social tra i bambini grazie ai loro video buffi e alle loro canzoni orecchiabili su internet. A seguire, Last Film Show di Pan Nalin (già apprezzato autore di Samsara), su un bambino che scopre e si innamora del cinema; un film che ricorderà le atmosfere e le emozioni di Nuovo Cinema Paradiso e che rappresenterà l’India nella corsa per la candidatura agli Oscar.
Per i mesi a seguire stiamo lavorando ad una serie di altri progetti molto importanti fra i quali mi fa piacere anticipare: il delicato e coinvolgente L’ultima volta che siamo stati bambini (al cinema in autunno), esordio alla regia di Claudio Bisio, ambientato durante la seconda guerra mondiale, incentrato sulla storia di un terzetto di bambini che decide di mettersi in viaggio sulle tracce del loro amico ebreo portato via dai nazisti in quel terribile 16 ottobre del 1943. Poi avremo una commedia per famiglie con protagonista Enrico Brignano nei panni di un papà vittima delle sue figlie dal titolo Volevo un figlio maschio, mentre a Natale torneranno Ficarra e Picone con un nuovo importantissimo film dopo il clamoroso successo de Il primo Natale. Stiamo poi sviluppando altri progetti che annunceremo a breve.

Aldo, Giovanni e Giacomo sono i protagonisti del film di Natale Il grande giorno (© courtesy of Medusa Film)

A quanto ammonta il budget che Medusa investirà in produzione nel 2023?
Per il 2023 prevediamo di investire circa trenta milioni di euro, un importo in linea con quello degli anni scorsi.

In questi anni Medusa ha iniziato a puntare anche su progetti che si discostano dalla commedia. Una strategia che proseguirà in futuro?
Il periodo che stiamo attraversando ormai da più di due anni ha indubbiamente modificato le preferenze del pubblico, almeno a giudicare dai dati del box office. Sin dal 2020, quindi, abbiamo lavorato sui generi diversificando ancor di più la nostra offerta che tradizionalmente ha sempre avuto nella commedia il suo asse portante.

A maggio chiedeva una window di 180 giorni per tutti i film in sala. Oggi qual è la sua opinione sulla cronologia?
La proposta/appello che avevo formulato insieme a Paolo Del Brocco prevedeva diversi punti che avevano come obbiettivo quello di attuare misure straordinarie e urgenti per provare ad arginare la perdita di spettatori delle sale. Tra questi punti, quello relativo alla cronologia, è quello che ha suscitato il dibattito più acceso. Sono passati ormai cinque mesi ma, purtroppo, nulla è accaduto. Né sul fronte delle window, che anzi sono state accorciate a 90 giorni, né sul fronte dei tax credit per la distribuzione e per le sale. Si è perso tempo prezioso. È una situazione molto grave, perché alle ripetute e rassicuranti promesse, sulla base delle quali le aziende di distribuzione hanno investito milioni di euro per assicurare ai film in distribuzione adeguate campagne di promozione, non sono seguiti atti concreti. Stesso discorso per il tax credit per le sale che in questa fase si trovano a fronteggiare anche le maggiori spese per il caro energia. Per quanto riguarda le window, al di là del numero di giorni su cui si è concentrata la discussione, è importante che siano uguali per tutti i film, italiani e stranieri, affinché si metta ordine nella percezione ingenerata tra gli spettatori che sono convinti di poter vedere tutti i film a casa poche settimane dopo l’uscita in sala. Questo ha generato molta confusione che “scoraggia” gli spettatori ad andare al cinema. Il settore della distribuzione e quello dell’esercizio sono quelli che sono stati maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia e gli unici, in Italia, che non si sono ripresi a differenza del resto dell’economia. È una situazione divenuta ormai insostenibile.

Il primo giorno della mia vita (© courtesy of Medusa)

E sul tax credit alla distribuzione?
Non possiamo più aspettare. In un momento così delicato, le aziende devono essere messe in condizione di pianificare il futuro (le uscite dei film e le relative campagne di promozione). E in questa situazione è molto difficile farlo senza rischiare di danneggiare i film, mettendo a repentaglio gli investimenti in produzione, e le sale che quei film dovranno programmare.

Proseguirà l’accordo commerciale con Notorious?
La collaborazione con Notorious è ottima. Ci permette di ampliare e integrare ulteriormente il nostro listino. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a proseguirla.

Oggi il cinema italiano fatica a ottenere risultati importanti in sala. Quali sono le ragioni di questo rallentamento e come si può risalire?
È un discorso complesso che merita un’analisi attenta e dettagliata. Penso che tutti noi, autori, produttori, distributori, esercenti dobbiamo impegnarci ancora di più sul tema della qualità. La massiccia offerta di film e serie Tv italiane e internazionali a disposizione sulle piattaforme streaming e la possibilità di fruire comodamente questi contenuti ovunque e in qualsiasi momento, ha alzato le aspettative dello spettatore sia in termini di qualità del prodotto che per i luoghi di fruizione. Dobbiamo lavorare con maggiore attenzione sulla selezione delle storie e sulla loro realizzazione, sulla qualità della promozione e sull’esperienza offerta dalle sale cinematografiche. Chi ha investito in questa direzione ha ottenuto risultati confortanti che lasciano ben sperare per il futuro. Per fare ciò, però, un requisito essenziale è il tempo. Troppo spesso, infatti, molti progetti nascono sotto la spinta della fretta e si tende ad andare sul set il prima possibile per motivi legati alla disponibilità di registi e talent. Per scrivere e realizzare storie con il giusto livello qualitativo, invece, è necessario che ogni fase di sviluppo di un progetto sia seguita e condivisa con la massima attenzione ad ogni dettaglio, senza la “tagliola” della fretta che è sempre cattiva consigliera.

L’ultima volta che siamo stati bambini (© courtesy of Medusa)

Che in questi anni di emergenza sanitaria le piattaforme streaming abbiano tenuto in vita il cinema italiano acquisendo prodotto, è un dato di fatto. È una bolla pronta scoppiare, o un cambio di paradigma?
Sono convinto che l’apporto delle piattaforme streaming crescerà. Sono partner imprescindibili per la realizzazione di contenuti di qualità.

Ritiene anche lei che si producano troppi film italiani, anche grazie ai forti incentivi fiscali? Se sì, come cre- de si possa invertire questo trend?
Non esiste un’equazione tra quantità e qualità. Tutti vorrebbero produrre pochi film e di successo. Ma sappiamo che, da quando è stato inventato il cinema, questo è impossibile. Di fronte, però, ad una crescita esponenziale di film prodotti in un mercato theatrical che vede il box office complessivo del cinema italiano a -70% sul periodo pre-pandemico, una riflessione attenta e approfondita va fatta. Per evitare che si dissipino risorse, soprattutto pubbliche, sarebbe quindi auspicabile individuare criteri selettivi più stringenti per fare in modo che vengano realizzati progetti adeguati alle reali potenzialità del mercato. Dobbiamo fare in modo che non si crei disaffezione tra il pubblico e il cinema italiano, come sottolineato in una recente intervista a Nanni Moretti.

Il viaggio leggendario, film d’esordio del duo di youtuber DinsiemE (© courtesy of Medusa)

Dopo anni di battaglie, pensa che alla fine le piattaforme scenderanno sempre più a compromessi con la sala per uscire con i loro film Original sul grande schermo?
Questa domanda andrebbe rivolta a loro. Da parte nostra c’è la massima disponibilità per collaborare nell’interesse dei film e di tutti gli operatori del settore.

Che interventi auspica dal nuovo Governo a favore del settore cinematografico?
Anzitutto smaltire l’arretrato del passato che non consente di pianificare il futuro. Ci sono ancora tanti strumenti previsti dalla normativa vigente che aspettano di essere resi utilizzabili: mi riferisco ai contributi automatici, al tax credit distribuzione 2021, al tax credit produzione 2022, alle pratiche relative al tax credit esterno di film usciti nel 2019 e nel 2020 ancora da definire. Prevedere poi uno snellimento degli iter burocratico/amministrativi per fare in modo che le diverse misure messe a disposizione delle imprese siano…

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