Di seguito un estratto della cover story dedicata all’esercente del circuito Movie Planet Group, Alessandro Rossi, pubblicata su Box Office del 30 ottobre (n. 19-20). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.
Giovane esercente dal forte animo imprenditoriale, Alessandro Rossi, 42 anni, è costantemente in viaggio per gestire i nove multiplex del suo Movie Planet Group in Piemonte e Lombardia. Un circuito che conta sette cinema di 5-8 schermi, a cui si aggiungono il cinema Italia di Vercelli (2 schermi) e lo splendido Cinema Lux di Torino (3 sale), dove lo abbiamo intervistato. Quest’ultimo è una struttura unica nel suo genere, inaugurata nel 1934 e caratterizzata da marmi pregiati, elaborati elementi architettonici, maestose scalinate e uno stile classico senza tempo. Un vero e proprio gioiello della settima arte. Ed è proprio il lusso quel settore su cui Alessandro Rossi intende puntare, come dimostra la sua nuova avventura imprenditoriale che lo vede socio fondatore di First Class Entertainment, circuito italiano ispirato alle piccole sale di lusso europee che dovrebbe aprire le prime strutture entro il prossimo anno. Intanto quest’anno Movie Planet Group «sta registrando performance in linea con il mercato attuale. Il periodo gennaio-giugno si è assestato su un -53%, e a ottobre abbiamo toccato punte di -60% e -70% a causa dell’assenza di uscite cinematografiche di forte appeal».

(© Valerio Pardi/Box Office)
Quali tra i suoi cinema registrano le performance migliori?
Paradossalmente la struttura che ha retto meglio l’impatto di questi mesi è il cinema Italia che, avendo due sale di qualità in centro a Vercelli, ha minor concorrenza. Ogni settimana registra un flusso costante di assidui spettatori over 50, beneficia dei contributi destinati alle sale d’essai e dal prossimo anno dovrebbe usufruire di ulteriori tutele rientrando nel circuito Europa Cinemas. Purtroppo oggi soffrono di più le strutture commerciali, penalizzate dagli alti costi di gestione, a partire dall’incremento dei costi energetici, e dalla carenza di film mainstream. Dopo Minions 2, infatti, si è creato un vuoto fino a fine ottobre.
E il cinema Lux?
È un cinema di grande prestigio, acquisito nel 2018, che intendiamo inserire all’interno del circuito premium First Class Entertainment. Grazie al bando per il fondo straordinario a valere sul 2019 abbiamo ottenuto le risorse per ristrutturarlo e portarlo da 3 a 4 schermi con tutte le caratteristiche che deve avere un cinema FCE. I servizi di condizionamento sono già stati rinnovati e dovremmo iniziare i lavori verso gennaio. Inoltre, il
Lux ha ottenuto il sostegno del PNRR per l’efficientamento energetico, come altre quattro sale di Movie Planet Group.

(© Valerio Pardi/Box Office)
Visto che ha già accennato al circuito premium First Class Entertainment, di cui è socio, ci racconti
cosa l’ha spinta a credere in questo progetto.
Già prima della pandemia ero convinto che il mercato cinematografico, non solo in Italia, si fosse suddiviso in due categorie che rispecchiavano il modello sociale occidentale. Da un lato la massa con un potere di spesa ridotto, dall’altro una nicchia altospendente. Di conseguenza, le sale tradizionali molto capienti e con oltre 4 schermi dovranno sempre più competere sul prezzo del biglietto, senza svendere l’esperienza cinematografica ma con prezzi calmierati e promozioni che rendano sopportabili i costi di gestione. In parallelo coesisteranno le cosiddette “sale boutique”, ovvero cinema luxury con massimo 3-4 sale da 20-30 posti ciascuna, caratterizzate dai più alti standard tecnologici, di servizi e di comfort. Un modello di business performante in cui il cinema sarà chiamato a integrarsi con l’offerta delle piattaforme streaming, prestandosi a eventi di varia natura (in primis gli eSports) e garantendo un’offerta premium di Food & Beverage. Per questo ho deciso di fondare e sviluppare il circuito First Class Entertainment, di cui sono socio, insieme al presidente Richard Borg.
Ci aggiorni sulla situazione di rinnovamento strutturale e tecnologico del vostro circuito.
Nel 2019 avevamo finalizzato un piano di ristrutturazione per tutte le nostre strutture, nell’ottica di rinnovarne due all’anno per un totale di quattro anni. Siamo partiti con i cinema di Parona (PV), prima sala d’Italia interamente attrezzata con proiettori laser e impianti audio Dolby Atmos, e di Busnago, dove abbiamo installato poltrone recliner e proiettori laser. Poi la pandemia ha congelato i lavori e ora siamo in attesa di valutare le nuove misure del Governo per rielaborare un business plan sostenibile in base alla situazione di mercato attuale. Ma il nostro obiettivo è quello di rinnovare tutte le nostre strutture con il laser, poltrone recliner in ecopelle di qualità e almeno una sala per cinema con audio Dolby Atmos.

(© Valerio Pardi/Box Office)
Lei è sempre stato molto attento alla sostenibilità economica e ambientale a livello energetico attraverso tecnologie a basso consumo. In che modo Movie Planet sta affrontando il caro bollette?
Abbiamo sfruttato al 100% la dotazione economica dei fondi messi a disposizione dal PNRR e ora aggiorneremo le nostre cinque strutture più vecchie con impianti di condizionamento a basso consumo e sistemi di domotica avanzata che ci permetteranno di gestire temperature e umidità in sala, sia per garantire la migliore esperienza cinematografica, sia per abbattere i consumi di energia di circa il 30%. Purtroppo in questa fase di mercato siamo stati costretti a ridimensionare il numero degli spettacoli quotidiani, in attesa di poter tornare a pieno regime appena completato il rinnovo di tutti i macchinari con componenti a basso consumo. Abbiamo anche considerato l’installazione di impianti fotovoltaici ma la superficie a disposizione non era sufficiente per poter ammortizzare l’investimento nel tempo. Probabilmente avremmo dovuto seguire questa strada 20 anni fa sfruttando i contributi europei.
Come procede la collaborazione con i distributori nella promozione e nel posizionamento dei film?
Anche in virtù di Anec Lab, noto un miglioramento nel rapporto con la distribuzione e riusciamo a dialogare in modo più costruttivo con i loro uffici marketing. Siamo ancora in una fase embrionale ma sono certo che questa sia la direzione giusta per integrare i loro contenuti con i nostri contatti, sfruttando entrambi i canali di comunicazione con il pubblico. Intendiamo confezionare campagne su misura per i nostri spettatori con eventi e contenuti social, ma anche con allestimenti fisici tematizzati che trascendono il semplice poster.

(© Valerio Pardi/Box Office)
Quali sono le promozioni che offrite al pubblico e che funzionano meglio?
Agli spettatori under 35 offriamo la possibilità di partecipare a eventi esclusivi, ad esempio attraverso anteprime dove è possibile ricevere oggetti o locandine a tema. Oppure diamo vita a contest come quello realizzato al nostro cinema di Parona, dove abbiamo coinvolto gli studenti delle scuole del territorio che hanno trasformato i panettoni in cemento in simpatici Minions colorati, riscuotendo un grande successo sui social. E per ogni film a target family creiamo un contest a tema sui nostri social per aspiranti disegnatori, sia bambini che adulti, e premiamo i vincitori con biglietti del cinema. Continuiamo a vendere anche le card, ma le vendite sono strettamente correlate all’offerta dei film importanti in uscita. Infine usufruiamo di un sistema integrato con Crea Informatica – ancora in fase di sperimentazione – per raccogliere dati anagrafici e personali attraverso la scansione dei QR code presenti sui biglietti acquistati online. L’obiettivo è quello di profilare al meglio i nostri spettatori offrendo loro la possibilità di ricevere premi come biglietti gratuiti o buoni sconto per Food & Beverage sulla base delle loro preferenze. In questo modo approfondiamo la conoscenza del nostro pubblico e, in base ai dati raccolti, possiamo comunicare anche l’uscita di film meno noti.
Quali canali di comunicazione utilizzate maggiormente per dialogare con il vostro pubblico?
Sfruttiamo diversi canali a seconda del target. Per gli over 50 legati al cinema di qualità comunichiamo principalmente attraverso Facebook e le mailing list. Per il pubblico tra i 18 e i 35 anni, più interessato ai film commerciali, lavoriamo su Instagram e YouTube dove proponiamo anche video-recensioni dei film in sala. Con gli under 18, invece, dialoghiamo soprattutto attraverso la piattaforma TikTok, coinvolgendo tiktoker locali che creano contenuti esclusivi su base settimanale in stretto contatto con il nostro ufficio marketing.

(© Valerio Pardi/Box Office)
E a parte i vostri clienti già fidelizzati, come vi muovete per conquistare nuovi spettatori?
Questa è la sfida maggiore per noi esercenti. Potenzialmente i social offrono già la possibilità di raggiungere nuovi spettatori. Inoltre, con l’ausilio di alcuni sponsor locali creiamo delle brochure targate Movie Planet Group con locandine, sinossi dei film al cinema e buoni sconto che distribuiamo due o tre volte all’anno in concomitanza con eventi radicati sul territorio come sagre o manifestazioni.
Come giudica l’operazione tra Netflix e diversi circuiti americani per la distribuzione in sala del film Original della piattaforma Knives Out 2? È l’inizio di un cambio di paradigma nella collaborazione tra sala e streaming?
La pandemia ha accelerato un cambiamento epocale già in atto e che oggi non è più trascurabile e, come tutti i cambiamenti, questi vanno governati con intelligenza. Con le dovute accortezze si può dar vita a una convivenza e a un potenziamento dell’offerta cinematografica, perché la resistenza passiva non porta da nessuna parte. Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico. Non a caso il modello di First Class Entertainment intende già integrare il cinema con il mondo dello streaming. Resta intatta, quindi, la funzione sociale, culturale e di première del grande schermo, che però non può essere relegata al mero contenuto cinematografico tradizionale ma deve aprirsi a tutti i contenuti audiovisivi che possono beneficiare di questa esperienza.
Come giudica l’iniziativa di Cinema in Festa che si è svolta a fine settembre?
Ritengo sia stata un’iniziativa positiva in questo momento così drammatico per il mercato, soprattutto nell’ottica di riproporre un percorso che si era interrotto negli ultimi anni di pandemia. Con una pianificazione quinquennale, Cinema in Festa diventerà un evento strutturale in costante crescita, essenziale per intercettare chi normalmente non frequenta la sala. L’appuntamento di quest’anno è stato…
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