Comencini, accoglienza fredda della stampa

Accoglienza fredda, tra qualche fischio e pochi applausi, per ‘Quando la notte’, il film di Cristina Comencini, alla Mostra del Cinema di Venezia. Secondo film italiano in concorso, ‘Quando la notte’ è la storia di Marina, una giovane donna (interpretata da Claudia Pandolfi) che si trasferisce un mese in montagna, da sola e con un bambino di due anni. Padrone della casa è Manfred (Filippo Timi), un uomo reso ruvido dalla vita e dall’abbandono della mamma e della moglie. «Abbiamo realizzato un film partendo da esperienze molto normali: racconto la solitudine di una madre con un figlio di due anni. Si parla solo in maniera rassicurante dell’istinto materno mentre sia nella letteratura che nel cinema è quasi assente questo sentimento contrastante di amore e odio che c’è nel legame tra madre e figlio». Alla domanda sulle reazioni in sala Cristina Comencini ha risposto: «Penso che durante i festival le emozioni siano evitate e per questo si reagisce con le risate davanti ai momenti più coinvolgenti». «Abbiamo lavorato – ha aggiunto Doriana Leondeff, sceneggiatrice del film – su poche battute affinché potessero essere secche ed efficaci». Il film, prodotto da Cattleya e Rai Cinema, e venduto nel mondo da Celluloid Dreams, è stato realizzato anche in collaborazione con la Film Commission Torino Piemonte. «Dal punto di vista produttivo – ha spiegato Riccardo Tozzi, produttore – è stato un film impegnativo. Grazie alla regione Piemonte, che sta investendo nel cinema, stiamo riuscendo a produrre film di qualità, nonostante i tagli al Fus».
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