Cineworld e AMC, tra chiusura (temporanea) e problemi finanziari

Il rinvio di No Time to Die al 2021 e in generale la mancanza di un’offerta attrattiva per il pubblico nei prossimi mesi, sta esasperando una situazione di crisi già grave per l’esercizio cinematografico, in particolare per i circuiti Cineworld e AMC Theatres.

Cineworld ha attuato una scelta drastica: chiudere temporaneamente i propri cinema negli Stati Uniti e in Inghilterra. Il secondo circuito più importante degli Usa e il primo del Regno Unito ha confermato di fermare le attività delle sue 536 multisale in Usa (gestite sotto il marchio Regal) e delle sue 127 multisale in UK a partire giovedì 8 ottobre. La notizia ­– che ha ovviamente il settore suscitando il timore che altre catene cinematografiche possano agire nello stesso modo – è arrivata solo pochi giorni dopo che MGM ha annunciato che l’ultimo episodio di 007 sarebbe stato rinviato ad aprile 2021, lasciando i cinema senza blockbuster da programmare. La chiusura temporanea delle strutture gestite da Cineworld mette a rischio fino a 45.000 posti di lavoro.

Anche l’altro grande circuito americano, AMC Theatres, è in una situazione di forte gravità. La società finanziaria Standard & Poor’s Global ha declassato il rating di credito della società prevendo che quest’ultima esaurirà la propria liquidità entro sei mesi. Inoltre, AMC è gravata da un debito molto elevato che dovrebbe essere intorno ai 5 miliardi di dollari.

Sulla chiusura temporanea dei cinema Cineworld, il CEO della società Mooky Greidinger ha dichiarato: «Questa non è una decisione che abbiamo preso a cuor leggero. Abbiamo fatto tutto il possibile per supportare le riaperture in tutti i nostri mercati, nel rispetto delle linee guida locali per garantire la sicurezza nei nostri cinema», ma questo non è bastato. Phil Clapp, presidente della UK Cinema Association, ha commentato: «Penso che al momento, senza titoli importanti in uscita da qui alla fine dell’anno, ci siano ben poche altre opzioni. Il cinema è un business che si basa sugli spettatori e quando gli spettatori non possono essere persuasi ad andare e tornare in sala perché non ci sono titoli, le opzioni che hai per continuare a operare sono molto limitate».

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