Cineworld, concesso un finanziamento di 785 milioni di dollari

Dopo aver avviato nei giorni scorsi la procedura fallimentare negli Usa, il secondo circuito cinematografico al mondo, che gestisce i cinema Regal negli Stati Uniti, ha ottenuto dal tribunale la liquidità necessaria per "far fronte agli obblighi correnti"

Pochi giorni fa, Cineworld ha avviato la procedura fallimentare, facendo richiesta ufficiale al Tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto Sud del Texas di partire con l’iter previsto dal Chapter 11 della legge federale statunitense.

Come primo step della procedura, il Tribunale fallimentare ha concesso al colosso cinematografico – che gestisce i cinema Regal negli Stati Uniti – l’accesso a un finanziamento fino a 785 milioni di dollari, che secondo la società “dovrebbe fornire liquidità sufficiente” per “far fronte agli obblighi in corso“.

Come riporta THR, la società ha dichiarato che il tribunale “ha concesso al gruppo l’accesso immediato a un massimo di circa 785 milioni di dollari di una linea di finanziamento DIP (debtor-in-possession) da circa 1,94 miliardi di dollari che, insieme alle riserve di liquidità disponibili del gruppo e alla liquidità fornita dalle operazioni, dovrebbe fornire liquidità sufficiente a Cineworld per far fronte agli obblighi in corso, compresi gli obblighi post-petizione nei confronti di venditori e fornitori, nonché i salari dei dipendenti, gli stipendi e i programmi di benefit. Il resto della linea DIP sarà disponibile dopo l’approvazione definitiva del tribunale”. Inoltre, Cineworld ha sottolineato che il gruppo “intende pagare i fornitori e i prestatori di servizi in toto e a condizioni normali per gli importi validi per i beni e i servizi ricevuti durante il processo del Chapter 11. I dipendenti continueranno inoltre a ricevere i loro salari e benefit abituali senza interruzioni”.

Cineworld, società inglese con sede a Londra, è il secondo maggiore circuito cinematografico al mondo – secondo solo a AMC – con 9.518 schermi per un totale di 790 strutture, presente in 10 Paesi tra cui il Regno Unito e Irlanda (sotto il brand di Cineworld e Picturehouse), Stati Uniti (Regal Cinemas), Israele (Yes Planet) e centro-est Europa (Cinema City).

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