Durante un discorso inaugurale al CinemaCon in corso a Las Vegas, il presidente di Cinema United, Michal O’Leary, ha sollecitato gli studi di Hollywood a impegnarsi a mantenere una finestra di 45 giorni per tutti i film, enfatizzando il marketing che promuova la frase “solo al cinema”.
Secondo O’Leary, una finestra esclusiva di 45 giorni rappresenterebbe un punto di partenza chiaro e coerente per determinare il successo al botteghino e la domanda del pubblico. «Per la maggior parte dei film, il successo al box office finale e la domanda dei consumatori non possono essere determinati in modo efficace senza una finestra di 45 giorni” ha dichiarato.
Il CEO di Cinema United – nuova denominazione dell’ex NATO – ha poi sottolineato come un film di qualità possa avere lo stesso, se non maggiore, successo su piattaforme come PVOD dopo 45 giorni rispetto a una finestra più breve. Ha aggiunto che un periodo di esclusività supportato da un marketing significativo a livello nazionale è fondamentale per il successo di ogni film distribuito al cinema. «È la base su cui si costruisce la nostra prosperità collettiva», ha continuato, spiegando che la riduzione delle finestre cinematografiche potrebbe danneggiare l’intero settore, specialmente i film più piccoli.
La discussione sulla durata delle finestre di distribuzione è particolarmente rilevante in un momento di ripresa post-pandemia. O’Leary ha fatto notare che i mercati internazionali, dove le finestre sono più lunghe, stanno vedendo una ripresa più forte rispetto agli Stati Uniti. «Se continuiamo a ridurre le finestre e a escludere i film piccoli e medi, dando l’impressione che l’unico motivo per andare al cinema siano i grandi blockbuster, alla fine, la stessa rete necessaria per rendere quei blockbuster di successo, si atrofizzerà» ha avvertito.
Inoltre, ha espresso preoccupazione per la crescente popolarità dei formati di schermo grande premium, che pur offrendo esperienze spettacolari, rappresentano ancora una piccola parte del mercato globale. «L’investimento nei formati di schermo grande non può avvenire a scapito di altre sale. Se facciamo credere agli amanti del cinema che l’unico motivo per andare al cinema siano questi formati, stiamo distruggendo il cuore stesso del nostro business» ha sottolineato.
O’Leary ha anche criticato l’abitudine di promuovere opzioni di visione domestica mentre i film sono ancora proiettati nelle sale, suggerendo che «a casa non dovrebbe mai essere l’opzione predefinita». Secondo lui, un «aggressivo impegno per enfatizzare ‘Solo al Cinema’ su tutte le piattaforme di marketing» rappresenterebbe un buon punto di partenza per preservare l’esperienza cinematografica tradizionale.
Fonte: Deadline
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