Cinema: Rutelli, le riforme per il cinema

Si è svolta venerdì a Roma, presso il ministero dei Beni Culturali, un incontro tra il ministro Francesco Rutelli e i rappresentanti dell’industria cinematografica italiana. A tema, il punto sui provvedimenti in discussione in Parlamento: innanzitutto, l’introduzione del credito di imposta per le imprese di produzione (che garantirebbe alle aziende fino a 3,5 milioni di euro di deducibilità fiscale, se reinvestiti in ulteriori progetti); in secondo luogo, la modifica al testo unico della radiotelevisione, che prevede il reinvestimento da parte dei fornitori di contenuti tv e di programmi in pay-per-view di “una quota non inferiore al 10% dei propri introiti netti al preacquisto e acquisto di opere europee e all’adattamento o confezionamento di contenuti europei per le nuove tecnologie”. All’interno di tale quota, il 30 e 35% sono riservati ai prodotti italian, rispettivamente a carico dei fornitori di servizi in chiaro e delle emittenti a pagamento. Quanto al credito all’esercizio, auspicato dagli esercenti e “saltato” in prima battuta dalla Finanziaria (poi recuperato in forma ridotta grazie a un emendamento del senatore Bordon), il ministro si è impegnato a recuperarne le dimensioni originarie in Finanziaria o con altri strumenti successivi ad hoc. Tra gli intervenuti all’incontro, il direttore generale per il cinema Gaetano Blandini, i presidenti di Anec Paolo Protti e Agis Alberto Francesconi, il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone, i rappresentanti degli autori Anac e Api e delle associazioni Anica e Anem (con i loro presidenti Paolo Ferrari e Carlo Bernasch), i produttori Aurelio De Laurentiis e Fulvio Lucisano e i distributori Valerio De Paolis e Andrea Occhipinti.

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