Cinema, polemica su “Il riccio”

Polemica tra Muriel Barbery, autrice del bestseller “L’eleganza del riccio”, e Eagle Pictures, che da oggi distribuisce in Italia il film che ne è stato tratto. La prima accusa la seconda di alcune scorrettezze. Innanzitutto del fatto di rifiutarsi di riprodurre nella locandina italiana la dicitura “liberamente ispirato a” invece che l’utilizzato “tratto da”, dando così l’impressione, erronea secondo l’autrice, che film e romanzo siano la stessa cosa. Inoltre, la scrittrice rimprovera a Eagle di aver utilizzato, sempre nella locandina, elementi grafici della copertina del romanzo senza l’autorizzazione sua e dei suoi editori. Infine, ciò che alla Barbery preme far sapere è che non considera il film «espressione dello spirito del romanzo, perché è troppo diverso». Mark Lombardo, amministratore delegato di Eagle Pictures, risponde che una clausola del contratto esistente tra loro e la Barbery e sottoscritto da quest’ultima prevede l’utilizzo della formula “tratto da” e che al contrario da nessuna parte è scritto che l’autrice possa intervenire sulla gestione della campagna marketing del prodotto filmico. Inoltre, specifica che la sceneggiatura del film, scritta dalla regista Mona Achache, era stata approvata dalla Barbery e che la Eagle «aveva già concesso alla scrittrice, senza averne l’obbligo, di intitolare il film semplicemente “Il riccio”, come nei suoi desideri».
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