Sarà presentato il 18 luglio il ddl di AN e Forza Italia. Tra le novità, l’Istituto per lo Sviluppo del Cinema, nuove modalità di partecipazione pubblica alla produzione e il Tax Shelter per imprese operanti nel cinema e non.“Il cinema italiano è in crisi e con questa legge abbiamo cercato di definire degli strumenti che possano aiutarlo ad uscire da questo momento di difficoltà”. Con queste parole, l’on. Guglielmo Rositani (responsabile per la cultura di AN) ha indicato a e-duesse le ragioni che lo hanno portato, unitamente all’on.Gabriella Carlucci (Forza Italia), a realizzare questa proposta di legge che sarà presentata alla stampa a Roma il 18 luglio. “Il nostro disegno di legge – continua Rositani – è il frutto di otto mesi di lavoro in cui abbiamo consultato e in cui ci siamo confrontati con tutte le associazioni di produttori, distributori ed esercenti”. Sul modello francese, la legge Carlucci/Rositani, prevede la nascita di un organismo nuovo, l’Istituto per lo Sviluppo del Cinema che avrà il compito di gestire la quota destinata al cinema dal Fus, che non potrà essere inferiore al 25% del totale del Fondo Unico dello Spettacolo. L’Istituto, inoltre, dovrà assorbire le funzioni attualmente attribuite alle commissioni Cinema e Credito Cinematografico. “La novità più interessante – spiega Rositani – è il nuovo ruolo che lo Stato dovrà avere nel sostegno al produttore. L’intervento pubblico, erogato dall’Istituto, non potrà essere superiore al 45% mentre il restante 55% dovrà essere reperito dal produttore. Lo Stato partecipa solo dopo che il privato ha dimostrato di poter disporre del 55% del budget per realizzare il film”. Le cariche dell’Istituto saranno biennali e non rinnovabili “per evitare il sorgere di clientele”. Vengono introdotte agevolazioni fiscali (il Tax Shelter) per imprese operanti nel settore dello spettacolo e non. Come recita l’Art.8 “Non costituiscono reddito imponibile, ai fini delle imposte dirette, nel limite massimo dell’80%, gli utili dichiarati dalle imprese di produzione e distribuzione cinematografica che li impieghino nella produzione o distribuzione di film prodotti o distribuiti”. A proposito di imprese non operanti nel settore cinematografico, l’Art.9 recita: “Non costituiscono reddito imponibile, ai fini delle imposte dirette, nel limite massimo del 30%, gli utili dichiarati dalle imprese operanti in settori diversi da quello cinematografico impiegati nella produzione o distribuzione di film prodotti o distribuiti da produttori e distributori indipendenti”. Agevolazioni fiscali sono previste anche per l’esercizio che abbia programmato almento il 40% di film nazionali ed europei. La legge presenta norme anche contro la pirateria e interventi sulla censura amministrativa.
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