Cinema italiani verso l’era green? La parola agli esercenti

Sostenibilità, riciclo, energie rinnovabili e riduzione delle emissioni sono le chiavi di volta per un futuro più ecologico. Ma quali attività hanno già avviato i circuiti cinematografici?

Nell’alveo dell’ambizioso Green Deal europeo, i 27 Stati membri hanno assunto l’impegno di fare dell’UE il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 (con stop a emissioni nette di gas a effetto serra), arrivando a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. E per favorire la cosiddetta rivoluzione verde, molte società italiane hanno usufruito dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), potendo così avviare un processo di transizione ecologica. Una missione, quest’ultima, sempre più abbracciata dalle nuove generazioni, certamente più sensibili a questi temi che riguardano il loro futuro. Ma questo piano di rinnovo è stato sposato dai cinema italiani? Abbiamo provato a indagare ascoltando gli interventi e i pareri di alcuni esercenti cinematografici – in particolare The Space, Cinelandia, Movie Planet, Notorious Cinemas e Unici – tentando di indagare sulle azioni già avviate, su quelle future e sulle criticità attorno a questa transizione ecologica, non certo priva di ostacoli, che necessita di consistenti investimenti e di un totale cambio di paradigma aziendale. Ne emerge un quadro multiforme, con qualcuno più avanti e altri più indietro, ma dove tutti sono coscienti che stiamo assistendo a una trasformazione inarrestabile e su vasta scala.


LA STRATEGIA ECOLOGICA DI THE SPACE

(© courtesy of The Space)

Sin dall’inizio The Space Cinema ha ritenuto strategica e necessaria una transizione ecologica delle sale. «Abbiamo colto l’opportunità dei fondi del PNRR ed entro il primo semestre 2024 dovremmo terminare la sostituzione di 144 proiettori, il 41% del totale, con nuova tecnologia laser, eliminando così anche l’utilizzo delle vecchie lampade xenon», spiega Donato Cupertino, Director of Operation di The Space Cinema. «In questo modo riduciamo i consumi e le emissioni di CO2 per la produzione di energia elettrica, sviluppando meno calore all’interno della cabina di proiezione con un conseguente risparmio a livello di climatizzazione. Quindi, minor impatto ambientale e minor inquinamento, il tutto a favore di un netto miglioramento in termini di qualità di contrasto, luminosità e risoluzione dell’immagine per una visione più ottimale sul grande schermo (molti proiettori sono in 4K)». E calcolando che quasi il 65% del consumo totale di energia elettrica nel circuito The Space – caratterizzato da cinema con oltre 20 anni di vita – è imputabile a proiettori e climatizzazione, «abbiamo sfruttato il PNRR per sostituire anche gli impianti di climatizzazione con tecnologia più moderna ed efficiente. E attraverso un sistema di BMS (Building Management System) possiamo calibrare l’utilizzo di energia in base all’occupancy della sala e alla temperatura esterna. A fine progetto saranno sostituiti gli impianti di climatizzazione di 16 strutture The Space e alcune di queste saranno attrezzate anche con pannelli solari installati sul tetto». Donato Cupertino entro poi nel dettaglio del risparmio effettivo di questi interventi: «Nel breve periodo è subito evidente il minor impatto ambientale, mentre sul lungo periodo, grazie al ridotto consumo di energia elettrica, l’investimento è ammortizzabile nell’arco di circa 10 anni». E in futuro sono in programma nuovi interventi: «Nei prossimi anni intendiamo fare questo tipo di sostituzioni in tutte le nostre strutture. Il PNRR è stato un driver fondamentale per dare una spinta importante a livello ecologico e ora sarebbe utile poter usufruire di nuovi incentivi, eventualmente anche in forma di tax credit. Ma non ci fermeremo qui. Come gruppo Vue, a cui The Space appartiene, stiamo già intraprendendo nuove strade più ecologiche a livello di packaging di bevande e alimenti, orientandoci su materie prime riciclabili, spostandoci ad esempio dalla cannuccia in plastica a quelle biodegradabili in carta. E stiamo anche valutando l’introduzione di soluzioni più longeve. Penso ai bicchieri in alluminio o plastica che lo spettatore riconsegna, così da poterli lavare e rendere riutilizzare. In questo modo si riduce anche drasticamente l’immondizia».

LA CONVERSIONE GREEN DI CINELANDIA

(© courtesy of Cinelandia)

Sono innumerevoli gli interventi in ambito green avviati nel circuito di Cinelandia, in particolare nella struttura di Gallarate, la cui facciata è stata interamente rivestita con 10.240 piante, per un totale di 32 essenze diverse. «Una superficie di 1.000 mq di verde che anticipa gli obiettivi previsti dalla “Strategia dell’UE sul- la biodiversità per il 2030” a sostegno di ecosistemi sani, infrastrutture verdi e soluzioni basate sulla natura integrate nella pianificazione urbana», spiega il Ceo Paolo Petazzi. «Questa parete verde sensibilizza gli spettatori al rispetto ambientale facendo “vivere” un’esperienza, ma comporta anche un risparmio energetico per l’isolamento termico portato dalle piante». Per quanto riguarda l’insieme dei cinema e ristoranti di Cinelandia, sono già state avviate diverse attività ecologiche quali una rigida raccolta differenziata dei rifiuti, l’eliminazione della plastica (dove possibile), spegnimento di luci anticipato, vassoi riciclabili e un programma trimestrale di pulizia filtri. Inoltre, in quattro cinema del circuito sono state installate ovunque lampade led a basso consumo. E sono ancora tanti i traguardi che Petazzi si è imposto per un vero e proprio salto Green, come la sostituzione integrale dei proiettori con lampade laser a basso consumo entro i prossimi 5 anni (al momento sono laser solo il 15% dei proiettori), l’eliminazione del biglietto fisico (già attiva l’App per prenotare cibo e cinema), sostituzione dell’asfalto con materiale 100% drenante nell’intero parcheggio e nell’area d’ingresso e apertura del Trampoline Park in cui si salta nel verde. Per quanto riguarda Gallarate, sarà anche effettuata una riqualificazione esterna con deviazione di flusso veicolare lontana da Cinelandia Park, e 5.000 mq all’esterno saranno fruibili come spazi gioco, passeggio e sosta. «È difficile creare una vera e propria cultura del green», spiega Petazzi. «L’unico target davvero sensibile al tema ambientale è quello degli under 18. Per questo abbiamo creato a Gallarate un’enorme parete verde che mostra al pubblico come l’ecologia possa sposare l’arte, invogliando gli spettatori a venire nel nostro cinema».

MOVIE PLANET, UN GRANDE RISPARMIO ENERGETICO

(© Duesse Communication/Valerio Pardi)

L’esercente Alessandro Rossi ha aderito due anni fa al bando PNRR per cinque cinema di Movieland (in totale 7 strutture), quelle di Torino, Parona Lomellina (PV), Bellinzago Novarese (NO), Borgo Vercelli (VC) e Castelletto Ticino (NO). «L’intervento prevede l’installazione di proiettori laser in tutte le sale, così da sostituire le vecchie lampade xenon, di macchine di condizionamento che generano aria fredda e calda negli ambienti interni, e di impianti di domotica che regolano umidità, temperatura e altri valori in base al tasso di occupazione in sala. Dagli studi effettuati, è emerso un risparmio del 35% nella migliore delle ipotesi o, alla peggio, del 28%. Quindi cifre molto alte. Nella struttura di Parona Lomellina – l’unica di nostra proprietà – stiamo valutando costi/benefici per un investimento in impianti fotovoltaici, usufruendo dei contributi europei. Inoltre, stiamo discutendo con diversi fornitori per migliorare ulteriormente in termini di sostenibilità attorno al packaging. Nonostante usiamo già materiali riciclati, c’è ancora margine di miglioramento. E tra il 2015 e il 2020 abbiamo già sostituito tutte le lampade a incandescenza con quelle led a basso consumo. Insomma, non posso lamentarmi degli incentivi, il PNRR garantisce un contributo fino all’80% degli investimenti e non si poteva chiedere di più. E ora anche il Piemonte ha aperto un nuovo bando che premia le strutture che investono in ambito green. Alla fine sosterremo un investimento complessivo pari a 2,5 milioni di euro, ovvero 500mila euro a cinema. Ma ne sarà valsa la pena e nel corso degli anni potremo beneficiare di un ridotto impatto energetico».

UN VERO E PROPRIO CREDO PER NOTORIOUS CINEMAS

(© courtesy of Notorious)

Se c’è un circuito che sin da subito ha abbracciato il tema ecologico a livello aziendale, quello è Notorious Cinemas. «Sin dall’inizio, dal 2019, abbiamo creduto fermamente nel Green», spiega Michele Meniconi, direttore operazioni di Notorious Cinemas. Il nostro packaging è sempre stato sostenibile, abbiamo bandito la plastica dai nostri contenitori privilegiando carta riciclabile e il PLA, ovvero plastica biodegradabile. Inoltre, tutta la nostra comunicazione è ormai sostanzialmente digitale: tranne al Gloria (che necessita ancora di attività di volantinaggio, ma su carta riciclata), non stampiamo più volantini con la programmazione settimanale delle nostre sale e non facciamo uso di locandine cartacee grazie ai ledwall presenti in tutte le nostre strutture. Inoltre, la moquette è tutta riciclata, le vernici utilizzate sono all’acqua e tutte le poltrone sono rivestite in tessuto ecopelle». E dal punto di vista energetico, Notorious Cinemas si approvvigiona unicamente da energie rinnovabili: «Nella fase di acquisto dei materiali privilegiamo quei fornitori che fanno della sostenibilità un loro elemento distintivo, in perfetta armonia con la nostra visione. Grazie alle risorse del PNRR, entro il 2024 acquisteremo per le strutture di Sesto San Giovanni e Cagliari nuovi proiettori laser e sistemi di monitoraggio che consentiranno di rilevare, ottimizzare e abbattere i consumi di CO2. Ed entro il 2025/2026 installeremo proiettori laser in tutte le sale del nostro circuito, che a novembre inaugurerà anche il nuovo flagship all’interno del Merlata Bloom di Milano (forse il centro commerciale più sostenibile di tutta Italia)». Ma non è tutto, perché «Notorious Cinemas è forse l’unico circuito italiano ad aver pubblicato nel 2022 il suo primo bilancio di sostenibilità, ovvero il cosiddetto bilancio ESG (Enviroment, Society, Governance), sviluppato insieme a Deloitte. E dal 2019, durante il pre-show, proiettiamo uno spot fisso che riprende i punti dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Un tema che sfocia anche nel sociale in quanto siamo partner di Save the Children, a cui effettuiamo donazioni a favore di progetti per arginare gli sprechi dell’acqua e per portarla nei luoghi in cui c’è più carenza». In ultima analisi, il circuito segue tutti i macro trend in ambito ecologico e «valutiamo dove e come intervenire nel migliore dei modi».

INTERVENTI ALTALENANTI IN UNICI

(© iStock)

Andrea Malucelli, presidente del consorzio Unici, rileva una situazione altalenante tra i propri membri sul fronte Green: «Qualcuno ha puntato sui pannelli fotovoltaici, altri sugli impianti di condizionamento o sui proiettori laser. Certo è che quasi tutti hanno sfruttato il massimo delle risorse messe a disposizione dal PNRR per ridurre i consumi di energia elettrica all’interno delle proprie strutture. Resta complesso il discorso attorno ai pannelli fotovoltaici, sia perché a volte i Vigili del Fuoco riscontrano rischi d’incendio, sia per gli investimenti molto alti nelle batterie per l’accumulo di energia. Ad ogni modo, il PNRR ha stanziato un numero limitato di risorse e inevitabilmente si è dovuto scegliere dove indirizzare gli investimenti, specialmente i cinema più grandi che avrebbero dovuto costi importanti. Osservo poi grande attenzione nei confronti della raccolta differenziata, anche se dipende molto da regione a regione. Ma resta ancora molto da fare per una vera e propria rivoluzione ecologica nei cinema». Infine Malucelli sottolinea l’esigenza di un’educazione del pubblico e lancia un appello: «Sarebbe di grande aiuto una campagna ministeriale che dia un forte messaggio agli spettatori, sensibilizzando sul tema ambientale».

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