Cinema, il fallimento delle sale Vatel a Torino

Nel corso dell’ultimo mese hanno chiuso, a Torino, i cinema del circuito Vatel (complessivamente 11 schermi): Lux e Ambrosio prima, Arlecchino e Greenwich poi. Questi ultimi hanno abbassato le serrande la scorsa settimana, a fronte di uno sciopero a oltranza dei lavoratori. A spiegarci la situazione è Alberto Nigra, titolare del circuito Vatel: «Abbiamo chiuso principalmente per mancanza di prodotto. Per i 25 dipendenti sono già stati attivati gli ammortizzatori sociali. Successivamente, però, potremmo adire le vie legali a tutela e a risarcimento della Vatel, nei confronti di quei soggetti che riteniamo ci abbiano impedito di lavorare nel panorama cinematografico torinese». Secondo Nigra, sono numerosi gli ostacoli rilevati durante la gestione delle strutture, «a partire dalla distribuzione del prodotto. Torino, in modo più prevalente di altre piazze, è una realtà dove operano soggetti in netto conflitto d’interessi, perché sono simultaneamente esercenti e distributori», afferma il titolare della società Vatel. Che aggiunge: «In secondo luogo, ha creato difficoltà la politica dei pagamenti nei confronti dei distributori: a un soggetto piccolo, debole, come poteva essere Vatel, era richiesta la riscossione tra i 30 e i 60 giorni contro i 90-120 giorni concessi ai grandi circuiti. È evidente, insomma, la disparità che è venuta a crearsi». «Inefficaci, se non addirittura negativi – sottolinea poi Nigra – si sono rivelati infine gli accordi stretti prima con Circuito Cinema nel 2010 e poi quest’anno con The Space per la gestione delle nostre sale. Nel primo caso, malgrado l’annata record di incassi per il cinema, il nostro circuito ha visto il sostanziale pareggio per gli incassi e la diminuzione delle presenze; con la seconda partnership, partita a gennaio, in pochi mesi abbiamo registrato un drastico calo delle performance dei cinema rispetto all’anno precedente».
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