Cinema e scuola: un investimento per il futuro

Uno sguardo ai risultati raggiunti e agli obiettivi ancora da tagliare del “piano nazionale cinema e immagini per la scuola” finanziato dalla Legge Cinema, le cui iniziative sono fondamentali per dare sempre più impulso alla Film Education nei percorsi scolastici del nostro Paese

Quante volte abbiamo sentito la frase “questo film andrebbe proiettato nelle scuole”? Se in tempi recenti quest’affermazione è stata avvalorata dal successo di C’è ancora domani di Paola Cortellesi (film ambientato nel passato ma in grado di parlare ai giovani del loro presente), accompagnare gli alunni al cinema per le matinée è da tanti anni un utile strumento formativo per eventi speciali o ricorrenze storiche, come la Giornata della Memoria. In alcuni casi, però, c’è il rischio che i giovani percepiscano l’esperienza come una banale gita, un’occasione per non stare in aula. La fruizione dell’opera cinematografica come semplice esercizio retorico che nasce e finisce con la sola visione del film, a cui molto spesso non viene associato un approfondimento teorico e critico, è un metodo limitato, a volte addirittura controproducente. Ben vengano questi tentativi di introdurre l’educazione cinematografica nelle scuole, ma è necessaria d’altro canto una visione d’insieme più strutturata.

PERCHÉ INTRODURRE LA “FILM EDUCATION” NELLE SCUOLE

Nell’affrontare questa materia è cruciale allora distinguere tra “didattica con l’audiovisivo” e “didattica dell’audiovisivo”. La prima considera il film come un utile supporto per spiegare un determinato tema in classe, mentre la seconda vede il film come strumento essenziale per familiarizzare con il linguaggio, la forma e la struttura narrativa di un’opera. La sfida è integrare in modo sempre più innovativo e interdisciplinare nel sistema scolastico entrambe le forme di educazione all’audiovisivo, generando ricadute positive non solo su studenti e docenti ma sull’intero comparto favorendo anche un ricambio generazionale. Una didattica filmica corretta e organica genera un pubblico consapevole e interessato, sia favorendo il ripopolamento delle sale sia riavvicinando i giovani alle professioni dell’audiovisivo. Senza dimenticare che film e serie Tv rappresentano mezzi essenziali per consentire ai giovani di comprendere e affrontare la realtà che li circonda: fornire agli adolescenti strumenti di analisi delle immagini consentirebbe loro di interagire in modo più critico con i social network nella vita quotidiana.

Le motivazioni a favore di un’introduzione dell’educazione all’audiovisivo nelle scuole sono molteplici, e in Europa se ne sono già accorti: la forte attenzione alla “media education” ha portato all’introduzione a livello UE di un team di esperti che periodicamente si riunisce per condividere le buone pratiche e svilupparne di nuove. Inoltre, nell’ambito del programma Europa Creativa, che sostiene i settori culturali nel periodo 2021-2027, è promosso il bando Audience Development and Film Education dotato di un budget di 6,5 milioni di euro: l’iniziativa prevede lo stanziamento di risorse per progetti che favoriscano lo sviluppo di un pubblico consapevole nei Paesi europei. La film education non è un tema caldo solo a livello sovranazionale, ma anche nei singoli Paesi è possibile riscontrare iniziative di questo tipo, con la Francia – di cui parleremo più avanti – quale esempio trainante.

COS’È IL CIPS, PIANO NAZIONALE CINEMA E IMMAGINI PER LA SCUOLA

Dove si colloca l’Italia nel quadro delle iniziative su cinema e scuola? Già dal 2018 nel nostro Paese è attiva una politica di progetti di alfabetizzazione all’immagine all’interno delle scuole di ogni ordine e grado: il Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola (abbreviato come Piano CIPS). L’iniziativa ha origine da due esperienze pregresse, ovvero la riforma del 2015 nota come “Buona Scuola”, e la più vecchia riforma del 1999 che ha dato vita al Piano Nazionale Promozione Didattica Linguaggio Cinematografico e Audiovisivo nella Scuola. Assodata l’urgenza di dare seguito a queste azioni nella Legge Cinema del 2016, all’articolo 27 viene previsto di “sostenere, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, per un importo complessivo pari ad almeno il 3% della dotazione del Fondo, il potenziamento delle competenze nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, nonché l’alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini”. Questa percentuale del Fondo – assegnata annualmente per Legge – garantisce una politica strategica e permanente nel corso degli anni. È questo il punto di partenza per il Piano CIPS, che si concretizza con la firma di un Protocollo d’Intesa triennale, poi rinnovato nel 2021, da parte del Ministero della Cultura e dell’attuale Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il protocollo individua diverse linee guida per lo sviluppo della Film Education e tra macro azioni di intervento (vedi sotto).

COSA PREVEDONO I BANDI CIPS

Il Piano CIPS si configura come attuazione pratica di tutti questi ambiziosi obiettivi. È composto da tre diversi bandi di finanziamento e lo scopo è finanziare progetti proposti sia da enti sia da scuole, e indirizzati a percorsi formativi e laboratori didattici di educazione all’immagine nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, dall’infanzia alle secondarie.

L’articolazione dell’ultima edizione ha previsto diverse linee di contributo per:
a)  progetti di rilevanza nazionale indirizzati a enti di comprovata esperienza che operino a livello sovraregionale;
b)  progetti di rilevanza territoriale indi- rizzato a enti che per conformazione ed esperienza possano rivolgersi a un bacino più ristretto;
c)  progetti presentati direttamente dalle scuole a loro volta divisi in 3 sezioni:
• CinemaScuolaLab per scuole primarie e dell’infanzia,
• CinemaScuolaLab per secondarie di primo e secondo grado
• Visioni Fuori-Luogo destinati a scuole secondarie situate in aree a rischio e/o aree periferiche e/o nelle zone più disagiate del Paese e/o scuole interessate dal fenomeno della dispersione scolastica.

Le iniziative proposte assumono diverse forme (rassegne, festival, percorsi didattici, laboratori finalizzati all’ideazione, sviluppo e produzione di un’opera audiovisiva) e prevedono l’utilizzo di vari strumenti congiuntamente al supporto di professionisti ed esperti.
Le candidature giunte quest’anno (siamo alla quarta edizione) sono circa 1.250, un alto numero a riprova del crescente interesse. La positiva adesione si scontra con il budget di 22,5 milioni di euro, che non sarà sufficiente per soddisfare tutte le richieste pervenute, il cui totale corrisponde alla cifra monstre di 124 milioni di euro. I fondi sono stanziati sull’anno 2023, quando sono stati effettivamente pubblicati i relativi bandi, per il finanziamento di progetti da svolgere nell’anno scolastico 2024/2025. Interessante è il confronto con l’edizione precedente dove i progetti presentati sono stati 1.015, ma grazie all’assegnazione di 43 milioni di euro è stato possibile finanziare ben 670 iniziative (circa il 68%). Una dotazione così elevata era conseguenza dell’accantonamento delle risorse inutilizzate durante le annualità colpite dalla pandemia Covid.
L’aumento delle candidature ricevute rappresenta un segnale positivo che dimostra un crescente interesse nei confronti del Piano, che inizia a essere visto come un “appuntamento fisso” da scuole ed enti.

Le azioni del Piano non si limitano soltanto agli annuali bandi di finanziamento ma prevedono attività correlate, quali la comunicazione, il monitoraggio e la formazione dei docenti. Come già detto, quest’ultima attività è di fondamentale importanza, tanto da essere inserita nell’ultimo Atto di Indirizzo del Ministro della Cultura, e che ha già preso forma nei percorsi attivati negli anni 2020 e 2021 e svoltosi in due tappe. La prima fase ha visto la selezione e formazione di circa 200 esperti, denominati Operatori di Educazione Visiva a Scuola. Nella seconda fase questi esperti formatori hanno tenuto dei corsi rivolti a circa 5.000 docenti provenienti da quasi 2.500 istituti scolastici. L’ambizione nel breve periodo è rinnovare e aumentare il numero di esperti formatori, provando a raggiungere un gruppo maggiore di docenti e investendo così risorse importanti sul punto essenziale della Film Education.

LA PIATTAFORMA CIPS E LE GIORNATE NAZIONALI DEL CINEMA PER LA SCUOLA

Accanto a queste azioni, il Piano si avvale di un programma di monitoraggio che permette di misurare l’efficacia e l’efficienza dei progetti finanziati. Infine, a completare il pacchetto di iniziative vi è la comunicazione, sotto forma di un portale web (cinemaperlascuola.istruzione.it): un hub informativo con diverse sezioni che raccolgono eventi e notizie costantemente aggiornate sul mondo dell’educazione alle immagini, oltre ad aggiornamenti specifici riguardanti il Piano (dalla pubblicazione dei bandi alle graduatorie). Il tutto è completato da una sezione che raccoglie 380 schede relative ad alcuni esempi di progetti finanziati nel corso delle varie edizioni, corredate da link per visionare le opere audiovisive realizzate da studenti e studentesse. Infine, nell’ottobre 2023 si è svolta la prima edizione delle Giornate Nazionali del Cinema per la Scuola a Palermo, con tre giorni di seminari, laboratori, masterclass e proiezioni (alla presenza di volti noti come Matteo Garrone, Claudio Bisio e Edoardo De Angelis) rivolte a docenti e dirigenti scolastici.

GLI ESEMPI VIRTUOSI DI FRANCIA E SPAGNA

Grazie a questa dettagliata panoramica del Piano Nazionale CIPS si comprende come le basi su cui poggia siano ambiziose, ma è sicuramente un’iniziativa che può ancora crescere molto, prendendo esempio anche da realtà come la Francia e la Spagna. Il programma francese è ormai consolidato da anni con tre diverse iniziative specifiche in base all’età degli studenti e con il comune obiettivo di avvicinare i giovani alla sala cinematografica, qualsi- asi sia la loro situazione economica. La parte interessante, da cui l’Italia potrebbe prendere spunto, è stata la creazione di un elenco nazionale dei film iscritti al pro- gramma, che ha portato alla realizzazione un database di opere utili alla didattica. Inoltre, il sistema centralizzato di gestione da parte del CNC – Centre national du Cinéma et de l’Image animée, anche in questo caso in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, e in dialogo costante con le autorità regionali, offre un buon esempio a cui la struttura organizzativa del Piano CIPS può ispirarsi.

In Spagna le iniziative sono invece più recenti, e sono partite con l’ideazione della piattaforma educativa Platino Educa, con cui vengono promossi incontri mattutini al cinema (anche online), e dove la visione del film è arricchita dalla presenza di ospiti (registi, critici, teorici, ecc.) che aprono un dialogo con i ragazzi. In parallelo diverse catene cinematografiche hanno avviato programmi specifici per accogliere gli studenti nelle loro strutture, con offerte e cataloghi di opere pensate appositamente per i giovani. Sempre in Spagna troviamo l’iniziativa FilmOviedo, che si concentra maggiormente su film contemporanei, documentari e non, sottolineando quanto sia importante non solo il recupero di film del passato ma an- che la visione di opere che raccontino il mondo attuale.

COSA C’È DA MIGLIORARE IN ITALIA?

Il Piano CIPS si pone la sfida di proporre l’audiovisivo sia come strumento didattico sia come oggetto di insegnamento. La prima criticità che emerge è l’assenza di una piattaforma nazionale che racchiuda un elenco di opere audiovisive italiane ed europee (ma anche provenienti da mercati extra europei) affiancate da materiale didattico. Sarebbe necessaria una selezione di titoli realizzata anche con il supporto di realtà come la Cineteca Nazionale e il Centro Sperimentale di Cinematografia. Piattaforme di questo tipo già esistono, e spesso sono nate grazie al sostegno del Piano CIPS, ma si tratta di realtà diverse e autonome tra di loro. Quello di cui si sente la necessità è invece un unico hub certificato di riferimento. Un supporto del genere diventerebbe utile anche per raccogliere tutte le opere audiovisive realizzate in questi anni all’interno di progetti finanziati dal Piano, favorendo la loro circolazione nelle scuole. Ad oggi, tali opere sono visionabili su piattaforme esterne come YouTube e Vimeo, e parzialmente catalogate nel sito istituzionale cinemaperlascuola.istruzione.it.

Un altro elemento da potenziare è rappresentato dalle proiezioni per le scuole dei film in uscita, al fine di creare un’abitudine alla visione per i giovani, come già avviene all’estero, anche in virtù della crescita registrata nel nostro Paese dalle matinée in orario scolastico. È di vitale importanza avviare un dialogo con le società di distribuzione, le quali finora si sono mosse in maniera autonoma, in accordo con le sale e proponendo un prezzo ridotto per il biglietto, di circa 4/5 euro. Ancora una volta il buon esempio lo offre la Francia dove è previsto un biglietto ridotto per tutti i minori che vogliono accedere in sala. Dal canto suo, il Piano CIPS, tramite il portale web, lavora per mettere in contatto le scuole e i distributo- ri per arrivare a consolidare la pratica delle mattinée, a vantaggio di tutti: per gli alunni accedendo alla visione del film a un prezzo ridotto; per l’esercente sfruttando la sala anche durante la mattina; per il distributore accrescendo la circolazione del film. Su quest’ultimo punto la DG Cinema e Audiovisivo sta verificando con Cinetel la possibilità di misurare presenze e incas- si delle proiezioni scolastiche, che potenzialmente potrebbero produrre un effetto coda lunga sulle teniture.

Infine, il Piano CIPS ha bisogno di migliorare la propria visibilità lavorando sulla comunicazione e attivando un piano specifico ed efficace di lungo periodo. Nonostante la crescita di domande pervenute tramite i bandi, il Piano è ancora poco conosciuto sia nel mondo scolastico sia nello stesso settore audiovisivo. Da questo punto di vista è essenziale rafforzare la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, fondamentale per il dialogo con gli istituti scolastici.

Un passo positivo in tal senso è stato la riconferma delle Giornate del Cinema per la Scuola anche per il 2024, che si terranno nuovamente a Palermo nel mese di ottobre, con l’obiettivo di renderle un appuntamento fisso.

IL BILANCIO DELLE PRIME TRE EDIZIONI DEL PIANO CIPS

Dopo aver evidenziato i temi su cui lavorare per il futuro, è giusto anche evidenziare i risultati ottenuti dal Piano CIPS nel corso delle prime tre edizioni. Nel corso degli anni infatti le iniziati- ve finanziate sono state 1.500, e sono giunte da enti e scuole di tutte le regio- ni, raggiungendo 1,1 milioni di studenti e 75mila docenti provenienti da 8.500 plessi scolastici (vedi sotto).

Questi dati sono incoraggianti, trattandosi come già detto di una politica recente e ancora poco conosciuta. Per mantenere questi numeri e farli crescere il Piano ha bisogno di assestarsi con tempistiche certe e una calendarizzazione in linea con l’anno scolastico. È interessante notare come tutti questi progetti non sono “fini a sé stessi” ma fungono da innesco per lo sviluppo di altre iniziative che si attivano alla fine del percorso, con un nuovo e più maturo interesse nei confronti del cinema e dell’audiovisivo. Citando solo alcuni esempi, troviamo l’iniziativa di Cinemovel (finanziato tra i progetti di rilevanza na- zionale) che ha coinvolto una delle scuole destinatarie nel tour itinerante in Senegal del film Io Capitano di Matteo Garrone. Playtown (Alice nella Città) ha supportato con una inedita campagna di sensibilizzazione presso le scuole delle aree interne dell’Abruzzo (le stesse destinatarie di un progetto nazionale sostenuto dal Piano) il film di Riccardo Milani Un mondo a parte. Interessante anche la realtà di Mesagne dove è nato il primo cinema in Italia interamente gestito da ragazzi e ragazze dagli 11 ai 18 anni, come frutto del progetto Meff School Lab finanziato tra i progetti di rilevanza territoriale. A questi esempi vanno aggiunte tutte le opere realizzate nell’ambito dei progetti che hanno circolato e circolano tutt’ora nei festival, come il cortometraggio Una notte da ricordare, nato all’interno di Beauty Storytellers, che si è aggiudicato il primo premio al Sotto diciotto Film Festival lo scorso dicembre.

PRE-VISIONI PER IL FUTURO

Certo ci sono molti passi in avanti da compiere ma le premesse sono entusiasmanti: il Piano CIPS è vivo e solido e la Film Education in Italia si sta sviluppando nella direzione giusta. Forse i tempi sono maturi per avviare le prime sperimentazioni di percorsi curricolari all’interno dell’ordinamento scolastico, con l’obiettivo di insegnare la Storia del cinema e le tecniche dell’audiovisivo. A guadagnarci sarebbero in tanti, dato che la spinta che parte dal cinema e giunge nelle scuole è senza dubbio un elemento utile a rilanciarne l’intera filiera dell’industria.

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