È stato depositato venerdì il disegno di legge di riforma del settore cinematografico atteso da tempo, firmato dalla senatrice Vittoria Franco (DS), presidente della Commissione Cultura, e dall’onorevole Andrea Colasio, responsabile nazionale settore Cultura per la Margherita.Tra i temi presenti nel ddl dell’Ulivo, dal titolo “Disposizioni generali in materia di promozione delle attivita’ cinematografiche e audiovisive”: la riforma della governance complessiva, con la costituzione del Centro nazionale per il cinema e l’audiovisivo; la tassa di scopo con l’istituzione di un fondo ad hoc in cui confluiscano finanziamenti pubblici dedicati e risorse provenienti da tutti i fornitori di contenuti cinematografici; il tax shelter, ovvero i benefici fiscali per chi investe nel cinema, soprattutto italiano; politiche e misure per lo sviluppo del settore industriale del cinema e dell’audiovisivo. “La nostra proposta è il frutto di un lungo lavoro di approfondimento svolto dentro e fuori il Parlamento in cui abbiamo ascoltato, oltre alle istituzioni competenti, tutti gli operatori del settore”, hanno spiegato Colasio e Franco. Il cinema e l’audiovisivo, aggiungono, “sono settori fondamentali per la cultura e l’economia del nostro Paese e hanno bisogno di una legge di riforma che da un lato garantisca un finanziamento adeguato, stabile e trasparente, e dall’altro configuri la piena collaborazione tra Stato, regioni ed enti locali e liberalizzi maggiormente il mercato per dare nuovo impulso alla produzione indipendente e favorire il cinema d’autore. La nostra proposta – proseguono – prevede infatti non solo finanziamenti pubblici, ma anche meccanismi fiscali per attrarre nuove risorse private nel sistema, come il tax shelter e il credito di imposta. Il Presidente Napolitano, rispondendo al movimento dei Centoautori, ha giustamente sollecitato il legislatore ad aggiornare le norme di settore. Oggi – concludono i due parlamentari – possiamo dire che siamo pronti. La nostra proposta è offerta al dibattito e al confronto, che si aprira’ al piu’ presto in Parlamento, dove anche altri gruppi politici hanno depositato proposte legislative. Riteniamo che si possa arrivare presto ad una legge che rilanci le politiche pubbliche per il cinema”.
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