Cinema: Catricalà (Antitrust), liberalizzare apertura sale con più di 1.300 posti

Per Antonio Catricalà, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sarebbe auspicabile che in tema di apertura sale si introducessero meccanismi di liberalizzazione per i cinema anche con più di 1.300 spettatori. Catricalà lo ha dichiarato il 15 maggio nell’ambito di un’audizione presso la Commissione Cultura del Senato: «I recenti interventi di liberalizzazione che hanno interessato altri settori dell’economia (riforme Bersani) sembravano inizialmente orientati a eliminare i vincoli di distanza per l’apertura delle sale cinematografiche. Tale tentativo non è stato portato a termine e a tutt’oggi per l’apertura delle sale vigono stringenti limiti. Una regolamentazione molto restrittiva non tiene conto dell’effettivo andamento della domanda con l’esclusivo effetto di contingentare il numero di sale presenti, impedendo così la nascita di diversi circuiti di programmazione. In presenza di una saturazione dei circuiti, una regolamentazione strutturale dell’offerta non trova obiettiva giustificazione economica e rischia di produrre un rallentamento per l’espansione del settore». In merito a questo argomento Catricalà, dopo aver apprezzato i risultati positivi introdotti dal D.Lgs n.3/1198 che liberalizzava sale con meno di 1.300 posti, critica il D.Lgs n.28/2004: «Questo decreto, nella misura in cui indica i criteri che le Regioni devono seguire per disciplinare le nuove modalità autorizzatorie, senza introdurre, ad esempio, alcuna distinzione tra le diverse tipologie di sale in base al numero dei posti a sedere, potrebbe essere interpretato restrittivamente, ossia nel senso che il regime autorizzatorio debba essere applicato a tutte le sale indistintamente. Ciò reintrodurrebbe i vincoli autorizzatori rimossi con il decreto del 1998. Sarebbe auspicabile un intervento di liberalizzazione anche con riguardo all’apertura di sale con un numero di posti superiore ai 1.300». L’Antitrust, quindi, auspica una maggior concorrenza nel mercato dell’esercizio che potrebbe avere conseguenze benefiche per lo spettatore.

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