Sono in sciopero da ieri mattina i dipendenti di Cinecittà Studios e Cinecittà Digital Factory. Per Cinecittà Studios sono previsti 50 esuberi mentre per quanto riguarda Cinecittà Digital Factory è stata richiesta per i mesi estivi la messa in cassa integrazione. Il sindacalista Salvatore Muscarella, segretario nazionale Ugl Comunicazioni ha affermato: «Abbiamo chiesto un incontro con il ministro dei Beni Culturali affinché venga fatta chiarezza sul piano di ridimensionamento paventato e sulla reale situazione delle due aziende». Giuseppe Basso, direttore generale di Cinecittà Studios e amministratore delegato di Cinecittà Digital Factory, dichiara a e-duesse: «Completamente diverse le problematiche delle due società. Cinecittà Studios ha l’85% di quota di mercato delle produzioni cinematografiche che si realizzano nei teatri di posa ma il mercato è cambiato: oggi si gira più nelle location che nei teatri di posa. In questo contesto di difficoltà del mercato, sono emerse eccedenze di personale di circa 50 unità. Nel frattempo il gruppo di cui facciamo parte, Italian Entertainment Group, ha deciso di investire nello sviluppo delle scenografie in altri mercati (per allestimenti di parchi tematici o di outlet commerciali), attività avviata per contrastare la crisi quattro anni fa e che rappresenta oggi il 50% del fatturato delle nostre scenografie. Questa area potrebbe assorbire parte o tutti gli esuberi che si stanno generando in Cinecittà Studios attraverso la società Cinecittà Allestimenti e Tematizzazioni. Il 14 maggio abbiamo incontrato le forze sindacali, sia regionali che interne all’azienda; abbiamo presentato loro sia la minaccia che la possibilità: il problema di avere 50 esuberi e la possibilità, se ci fosse un percorso condiviso, di poter recuperare integralmente il personale. Ma i sindacati non vogliono approfondire questo dialogo: hanno scelto una via conflittuale e di aggressioni personali e bocciato il progetto». Diversa la problematica di Cinecittà Digital Factory che, prosegue Basso, «è da tre anni leader tecnologica in Italia per la distribuzione digitale, sta andando bene e detiene il 25% di quota di mercato sulle postproduzioni cinematografiche audio video e pellicola. Tuttavia i tempi di passaggio al digitale stanno accelerando e ci costringono ad affrontare il futuro con efficienza. Quindi abbiamo presentato ai sindacati la necessità – per superare l’estate, stagione più difficile per il settore – di fare cassa integrazione che riguarderebbe i dipendenti di tutti i settori. Abbiamo anche chiesto un accordo per lo smaltimento delle ferie e dei permessi residui, ma anche in questo caso sono stati i sindacati a bloccare il dialogo. L’azienda proseguirà unilateralmente. Il 30 maggio ci sarà un nuovo incontro tra le parti». © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it