Cinecittà inaugura la collaborazione con l’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, disegnato da Renzo Piano, celebrando Pier Paolo Pasolini con una sua retrospettiva integrale.
La retrospettiva cade nel centenario della nascita del grande autore ed è il primo grande evento che lancia la partnership siglata da Cinecittà con l’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles, aperto a settembre dopo vari rinvii dovuti alla pandemia.
La retrospettiva si svolgerà dal 17 febbraio al 12 marzo e avrà come titolo “Conoscenza carnale: i film di Pier Paolo Pasolini”
Il programma, che prevede l’utilizzo quasi esclusivo di preziose copie in 35mm realizzate da Cinecittà, compresi alcuni corti e documentari, inaugura un accordo unico nel suo genere, che prevede la programmazione stabile di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema italiano per i prossimi cinque anni, a testimonianza del rapporto più che ventennale che lega le due istituzioni.
Nicola Maccanico, Ad di Cinecittà, ha dichiarato: «L’Italia è il primo paese al mondo a siglare un simile accordo, e siamo orgogliosi di iniziare questo percorso celebrando uno dei nostri migliori intellettuali. Nonostante la sua critica feroce al capitalismo e alla borghesia, Pasolini rimase affascinato dagli Stati Uniti, New York in particolare, come dichiarò in un articolo del 1966 a firma di Oriana Fallaci, e venne ricambiato. La sua opera è talmente vitale e contemporanea da essere puntualmente richiesta, rivista, studiata. La partnership che Cinecittà ha definito con il Museo Academy, tra le varie attività previste, intende donare nuova vita e Immagine che contiene persona, esterni, uomo, tuta Descrizione generata automaticamente visibilità agli autori come lui, che hanno formato e influenzato generazioni di grandi registi internazionali, nella speranza che continuino ad appassionare le generazioni future».
Questa retrospettiva attraverserà i tre periodi principali di Pasolini: la sua reinvenzione del neorealismo italiano come veicolo potentemente lirico per devastanti ritratti della vita moderna (Accattone, Mamma Roma); i suoi scabrosi ritratti della depravazione della società europea (Teorema, Porcile); la sua scioccante Trilogia della vita, una celebrazione dei piaceri primari del sesso ambientata nell’antichità, e la sua antitesi, il devastante e tetro spettacolo horror della Seconda Guerra Mondiale, Salò.
Pur essendo stato regista per poco più di un decennio, l’impatto di Pasolini sul cinema è stato profondissimo. Gay dichiarato e critico feroce del capitalismo e dell’establishment borghese europeo, Pasolini rimase nel mirino dell’élite per tutta la sua carriera, che finì tragicamente quando fu assassinato, poche settimane prima della premiere della sua più incendiaria condanna delle classi agiate: Salò o le 120 giornate di Sodoma. Aveva 53 anni.
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