Secca risposta di Cinecittà Holding alle illazioni su un ridimensionamento dell’Istituto Luce. Replicando a un “diffuso quotidiano nazionale” (si tratta di ‘Repubblica’) che sabato aveva collegato il piano strategico della società pubblica presentato giovedì alla stampa a un “drastico ridimensionamento” dell’Istituto Luce che, “impoverito di una serie di competenze, sarebbe logico sciogliere come società autonoma”, il presidente di Cinecittà Holding Pupi Avati ha diramato un duro comunicato. “Il ruolo dell’Istituto Luce sarà potenziato” dichiara Avati. “Nessuno ha mai pensato ad un suo ridimensionamento. Sabato scorso abbiamo letto su un diffuso quotidiano nazionale che nelle nostre intenzioni ci sarebbe il progetto addirittura di chiudere la Società (controllata da Cinecittà Holding al 100%). E’ una sciocchezza. Anzi, oltre alle sue storiche competenze per gli straordinari archivi, l’area educational e la distribuzione, saranno affidate al Luce anche altre missioni. Le codistribuzioni e le coproduzioni internazionali, tanto per cominciare, che, rispetto alle passate gestioni, rappresentano un salto di qualità notevole. In avanti e non indietro”.Dal canto suo, il presidente dell’Istituto Luce Andrea Piersanti, afferma: “Le illazioni giornalistiche che abbiamo letto sabato con qualche sconcerto sembrano irresponsabili. Le oltre sessanta famiglie che dipendono dal Luce avranno passato un brutto fine settimana e non solo per il black out nazionale. In questi mesi il livello di visibilità della nostra azienda è aumentato in modo impressionante e le nostre attività si stanno moltiplicando all’infinito”.
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