Come tradizione, l’apertura di Ciné – Giornate estive di cinema ha visto per protagonista il convegno di Box Office. Sono oramai 10 anni che l’evento industry di Riccione alza il sipario con un panel organizzato dalla nostra rivista insieme ad Anica e Anec. Quest’anno, il tema è stato: “Italia, Francia, Spagna: tre ripartenze a confronto”. A confrontarsi sulle ripartenza dei principali Paesi europei sono stati rappresentati del mercato nazionale e internazionale: Luigi Lonigro (direttore di 01 Distribution e presidente sezione distributori Anica), Mario Lorini (presidente Anec), Xavier Albert (Managing Director di Universal Pictures International Italy & France), Thomas J. Ciampa (SVP Theatrical Distirbution Italy & Spain and Local Productions Italy di Warner Bros. Entertainment), Marc-Olivier Sebbag (delegato generale della Fédération Nationale des Cinémas Francais) e Fernando Evole (Country Manager di Yelmo Cines, primo circuito spagnolo in termini di presenze).
FRANCIA, NUMERI DA FESTEGGIARE (GRAZIE A UNA FORTE PIANIFICAZIONE E COMUNICAZIONE)
Il convegno ha iniziato il proprio “viaggio di analisi sulle ripartenze” dalla Francia dando la parola a Xavier Albert. Il Managing Director di Universal Pictures International Italy & France ha sottolineato come quella francese sia stata una ripresa molto soddisfacente: il 19 maggio tutte le sale d’Oltralpe hanno riavviato le proprie attività tutte insieme, con risultati importanti già dalla prima settimana cha hanno traghettato ora il mercato a livelli in linea con il 2019. La ragione principale di tale successo è da ricercarsi nella forte pianificazione, concertazione e collaborazione di tutti i player del settore. «A dicembre 2020 le sale erano pronte per riaccendere le luci, poi improvvisamente il Governo ha negato questa possibilità. Questa “falsa partenza” ha permesso agli esercenti, distributori, associazioni e Governo di essere già preparati, avendo poi altri 3-4 mesi per definire ulteriormente i dettagli della ripresa. Pur non avendo una data certa della riapertura, da dicembre in poi, tutti gli attori della filiera hanno discusso a lungo su come impostare un nuovo grande inizio. Gli ingredienti fondamentali sono stati: un’offerta variegata di titoli (dalle produzioni nazionali all’animazione passando per i film da Oscar) e una forte campagna promozionale. Gli ottimi incassi nelle prime settimane del manga Demon Slayer hanno testimoniato la grande voglia del pubblico di tornare in sala, mentre stiamo verificando un’erosione del segmento senior (gli spettatori più anziani) del 20-30%.
A Xavier Albert fa eco Olivier Sebbag. Anche il delegato generale della Fédération Nationale des Cinémas Francais individua il successo della ripartenza francese nella studiata fase di preparazione. Da dicembre 2020 a maggio 2021, gli esercenti hanno costruito una strategia coi distributori, pianificando le uscite per evitare sovraffollamenti e sfruttare tutti i target, e hanno instaurato un dialogo continuativo col Governo. Fondamentale è stata poi la campagna di promozionale su scala nazionale #TousAuCinéma per incentivare il ritorno in sala con numerosi spot sulle emittenti televisive nazionali e una forte presenza su tutti i media. Il risultato è stato che il primo giorno della riapertura, considerando le restrizioni e il coprifuoco, si sono registrati numeri da sold out. Le presenze sono poi continuate a crescere: il 9 giugno si era arrivati al 65% degli ingressi pre-Covid nello stesso periodo. Altra tappa significativa della forte ripartenza francese è stata la Festa del cinema (30 giugno-4 luglio) che ha totalizzato ben 3,5 milioni di presenze: uno dei migliori risultati della storica manifestazione da anni. E oggi, come ha evidenziato Sebbag, «possiamo dire di essere praticamente tornati a livelli normali. Insomma, la ripartenza è andata ben al di sopra delle nostre aspettative.
SPAGNA, CINEMA (QUASI) SEMPRE APERTI E UNA DISTRIBUZIONE CREATIVA
L’analisi si è poi spostata sulla Spagna e qui la parola è passata a Thomas J. Ciampa (SVP Theatrical Distirbution Italy & Spain and Local Productions Italy di Warner Bros. Entertainment), che ha in primis ricordato come quello spagnolo sia un caso molto particolare visto che lì i cinema non hanno mai davvero chiuso i battenti. A parte lo stop durante la prima ondata del 2020, le sale hanno potuto continuare a programmare secondo le diverse direttive autonome delle varie Regioni. Ciampa ha sottolineato come in questa situazione di estrema criticità il mercato spagnolo si sia mostrato proattivo: gli esercenti hanno mostrato una grande resilienza e gettato il cuore oltre l’ostacolo. «In Spagna, Warner è riuscita a costruire quella che potrei definire una “distribuzione creativa”, cercando di offrire agli esercenti tutto il possibile con una gamma di titoli ampia per intercettare tutte le tipologie e target di spettatori. Questa scelta ha indubbiamente pagato. Solo per fare un esempio, quando abbiamo riproposto la trilogia de Il Signore degli Anelli, i tre film hanno totalizzato un box office di 1,5 milioni di euro. In tutti questi mesi, il mercato è rimasto unito garantendo prodotto agli spettatori». Altro aiuto strategico all’esercizio è venuto dalla campagna del Governo “La cultura es segura” per comunicare la sicurezza dei cinema e dei luoghi della cultura in generale.
Seppur i cinema siano stati sempre aperti, e questo è stato un aspetto positivo, Fernando Evole (Country Manager di Yelmo Cines, primo circuito spagnolo in termini di presenze) ha però messo in luce che i numeri di questi mesi siano stati bassi. Nel 2020 il box office spagnolo ha segnato un -80% sul 2019, migliorando un po’ nel 2021 (-70%). Solo ora, a luglio, le aziende hanno registrato un introito positivo. Ma la situazione resta critica se si pensa che l’intero settore ha perso in totale 90 milioni di euro. La speranza sono ora le uscite di blockubuster di richiamo a partire dal mese di agosto che dovrebbero riportare in sala, ancora di più, gli spettatori più giovani.
ITALIA, TROPPE CRITICITA’
Per analizzare la ripartenza in Italia, il testimone è passato a Luigi Lonigro. Il direttore di 01 Distribution e presidente sezione distributori Anica ha sottolineato come la riapertura delle sale nel nostro Paese lo scorso aprile sia avvenuta in un momento storico di massima criticità. «L’estate è da sempre il nostro punto debole, il nostro tallone di Achille. Con il progetto di Moviement avevamo provato a invertire la tendenza, poi la pandemia ha vanificato i nostri sforzi». A influenzare negativamente il riavvio delle attività dell’esercizio di questi mesi, la concorrenza degli Europei di calcio e del bel tempo, il fatto che in Italia alcuni titoli importanti non siano usciti in day&date, l’assenza di un’offerta forte di titoli italiani (anche a causa dello slittamento a luglio del Festival di Cannes e dell’opzione del prossimo Festival di Venezia su film d’autore di richiamo che hanno anche alte potenzialità commerciali). A differenza di Francia e Spagna è poi mancata anche una campagna promozionale nazionale finanziata dallo Stato per incentivare il ritorno in sala. Tutte questa criticità hanno portato il box office italiano a fermarsi in queste settimane a sole 3,2 milioni di presenze: il risultato che la Francia ha raggiunto nei soli 5 giorni delle sua Festa del Cinema. A luglio, però, qualche segno positivo si sta mostrando: la perdita degli incassi è infatti “solo” del 55% rispetto ai livelli pre-Covid, quando nei mesi precedenti è stata dell’80%.
A rimarcare la situazione difficile della ripartenza italiana è stato infine Mario Lorini (presidente Anec). «Sia a giugno dell’anno scorso, sia ad aprile di quest’anno ci hanno detto che si poteva riaprire dalla sera alla mattina. Non c’è stato preavviso e non c’è stato nessuno spazio per pianificare una ripartenza. A incidere negativamente, la mancanza di un supporto ministeriale nella comunicazione: per promuovere il ritorno in sala ci siamo mossi con iniziative autonome come la campagna #soloalcinema o le Giornate Professionali Online. Ma soprattutto a questa ripartenza è mancata una presenza importante del cinema italiano. Qualcosa in più, su questo fronte, si poteva fare. Per non dimenticare, infine l’accelerazione dell’ultimo decreto sulle window, arrivato dall’oggi al domani, senza preavviso».
SFIDE PER IL FUTURO E IDEE PER LA RIPRESA
A conclusione del panel, c’è stato un ultimo giro di interventi sulle sfide più urgenti per il mercato e su idee per incentivare la ripresa. I temi chiavi sono stati: la necessità di un lavoro di squadra di tutti i player di settore e dei Governi nazionali; la necessità che gli esercenti investano nelle loro strutture per rendere ancora più unica e concorrenziale l’esperienza theatrical; l’importanza di un’offerta forte e diversificata (Lorini ha qui invocato la massima collaborazione da parte dei distributori per rendere reale il progetto di multiprogrammazione); l’importanza di una promozione nazionale che coinvolga anche i talent; l’importanza di campagne marketing a sostegno dei film; un dialogo non belligerante con le piattaforme che vada ad ottimizzare le performance dei film nel vantaggio di tutti i segmenti della filiera.
Nello specifico dell’Italia, Lonigro, Ciampa e Lorini hanno ipotizzato come una “grandissima” Festa del Cinema possa essere un progetto su cui lavorare. Una festa dove i distributori siano protagonisti proponendo i loro titoli di punta. «È il momento delle sfide, il momento in cui bisogna essere coraggiosi. Dobbiamo riparare le buche per strada per costruire grattacieli. Ora l’importante è essere uniti» ha concluso Lonigro.
© RIPRODUZIONE RISERVATAIn caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it