Sono state fornite alle giornate professionali Ciné di Riccione delle anticipazioni sul prossimo rapporto cinema dell’Ente dello Spettacolo e del Mibact, i cui dati saranno resi noti ufficialmente il prossimo 9 luglio. Nel rapporto figurerà un’ampia panoramica sull’industria cinematografica: dalla digitalizzazione delle sale, alle due case history di Nexo Digital e Microcinema. Si parlerà anche di product placement, con un focus sulle legislazioni nei paesi esteri. Uno studio realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica. Saranno presenti inoltre gli interventi di Rai Cinema e Schermi di Qualità, mentre l’ultima parte sarà dedicata alle film commission. Durante l’incontro Paolo Protti ha parlato dell’evoluzione di Schermi di Qualità: “È un progetto che nasce da Agis e dalle associazioni esercizio, ed è approvato e sostenuto economicamente dalla direzione generale del ministero. Lo scopo è la diffusione del cinema italiano e europeo attraverso le nostre sale. È un progetto che ha una forte valenza economica (2,9 milioni di euro nel 2013) e si tratta del modo più efficace per sostenere il cinema, in primis italiano. Il premio base è di 3.200 euro per tutti, ma grazie a degli “acceleratori” è possibile riscuotere anche il doppio o il triplo di premio base. Un “acceleratore” fondamentale è quello della programmazione estiva. Proporre prodotto italiano ed europeo da giugno ad agosto può diventare un sostegno determinante. Negli ultimi anni circa 500 schermi hanno ottenuto il premio. Un parco sale, quindi, che rappresenta il 10-15% del mercato italiano”. A fornire dati sull’esercizio italiano è stato il presidente Anec Lionello Cerri: “In Italia contiamo 3.900 schermi che hanno sulle spalle almeno 320 giornate di programmazione. Di questi sono 3.300 quelli monitorati da Cinetel. A oggi abbiamo digitalizzato circa l’82% delle sale, ovvero circa 3.200 schermi. Ormai siamo vicini alla conclusione del processo. L’industria del cinema è aiutata dal Fus (Fondo Unico dello Spettacolo) di 58 milioni di euro. Di questi, all’esercizio vanno circa 3 milioni di euro per Schermi di qualità e 2,2 milioni di euro al progetto sale d’essai; una cifra irrisoria per schermo. 15 milioni di euro è il credito degli esercenti nei confronti dello stato. Poi ci sono 2 milioni sui contributi degli interessi”. Cerri ha poi posto l’attenzione sulla mancanza di prodotto: “Le nostre strutture funzionano per 12 mesi e quest’anno non funzionano per mancanza di prodotto. Ricominceremo la stagione a settembre sperando che il prodotto ci permetta di raggiungere le cifre dell’anno scorso. Intanto dobbiamo creare un nuovo pubblico composto da persone che non vanno al cinema, che secondo stime sono il 45-50% della popolazione italiana”. © RIPRODUZIONE RISERVATA In caso di citazione si prega di citare e linkare boxofficebiz.it