Si sono aperte oggi le Giornate di cinema – Ciné, organizzate da Cineventi di Remigio Truocchio e Valeria Cosenza, in programma dall’1 al 4 luglio a Riccione. A inaugurare ufficialmente la manifestazione, dopo il consueto convegno industry promosso da Box Office, è stato l’intervento congiunto dei principali rappresentanti delle istituzioni cinematografiche italiane. Dopo una sorpresa iniziale (un reel con le immagini dei film che hanno segnato la storia del cinema con musica live di Raphael Gualazzi), sono infatti intervenuti Alessandro Usai (presidente ANICA), Luigi Lonigro (presidente Unione Editori e Distributori Cinematografici ANICA), Benedetto Habib (presidente Unione Produttori ANICA), Mario Lorini (presidente ANEC), insieme a Fabio Abagnato (direttore Emilia-Romagna Film Commission) e alla sindaca di Riccione Daniela Angelini.
Luigi Lonigro ha iniziato con un annuncio, la fine del suo mandato come presidente dell’Unione: «Sarà un edizione particolare per me, a novembre dopo 7 anni si conclude il mio secondo mandato come presidente. Sarà l’ultimo mio saluto sul palco di Ciné in queste vesti. Sette anni in cui sono successe tantissime cose, abbiamo lavorato alacremente, le cose più importanti sono rappresentate dallo spirito di armonia della filiera, ha caratterizzato il lavoro di tutti noi. Siamo ripartiti in modo importante, oggi possiamo dire con i numeri che ci confortano di aver superato la Spagna. Il dato più importante arriva dalla Germania, siamo indietro solo di 3,7 milioni di biglietti. Qualcosa sta cambiando in Italia, grazie alla forza della produzione nazionale che ha fatto la voce forte, ci ha portato oltre il 35% di market share, siamo il mercato più forte in linea con la Francia, per tanto tempo un miraggio. Questi sette anni stati importanti, ma ci sono state due persone che li hanno resi unici: Mario Lorini, amico fidato, con cui abbiamo condiviso successi e insuccessi; la seconda è Giulio Mezzanotte, dirigente ANICA, è stato al mio fianco dall’inizio e mi ha supportato nei momenti di fortissima depressione post-pandemica, mi ha spinto anche ad andare oltre nei momenti di appagamento. In ANICA tanti potenziali presidenti: spero di poter consegnare un Unione coesa, viva e orientata al futuro. Il mio successore dovrà lavorare insieme in armonia per il bene comune; continuare a sostenere la produzione nazionale; sollecitare e incoraggiare il processo di rinnovamento del parco sale; rendere il mercato forte 12 mesi l’anno; continuare a rafforzare il mercato con tutti gli strumenti di difesa disponibili, a partire dalle finestre di sfruttamento per tutto il periodo, certe, moderne e diversificate, ma che indichino al consumatore il periodo di esclusività di un film in sala».
Il citato Mario Lorini, ha replicato così alla notizia: «Una grande emozione, Luigi per me è stato un compagno speciale. Sapeva che le nostre vite dipendevano l’una dall’altra e quando facevamo degli errori mi è stato vicino. Quello che abbiamo passato non può essere spiegabile, specie nel periodo in cui non sapevamo cosa dire la mattina. So che rimarrai, abbiamo traguardi da fare: siamo qua con un mercato buono, ma non va tutto bene ma abbiamo fatto un’edizione di Cinema in Festa tra le migliori. Cercherò di stimolare le nostre sale e gli associati, noi esercenti abbiamo ancora un compito importante e spero che con l’amicizia e l’affetto troveremo la forza di proseguire, sull’esempio di questi anni difficili».
Così invece Benedetto Habib, Presidente Unione Produttori ANICA: «Riprendo le parole di Luigi e Mario, sottolineando come siamo felici di poter parlare di cinema italiano che ha sostenuto il mercato con una quota importante. Abbiamo avuto 3 titoli blockbuster diversi tra loro che hanno rappresentato un momento di ripresa importante. Ricordano la necessità di ragionare su film che diventano eventi, che abbiano la forza di portare il pubblico in sala. Pensavamo fosse difficile, ma possiamo farlo con ottimo cinema italiano. Abbiamo problemi con i film medi, ma penso che riusciremo a trovare un rapporto con il pubblico. Sul tema finestre, ricordo la nostra regolamentazione su film italiani, ma mi piace sottolineare che abbiamo trovato un equilibrio tra i film in sala e la modalità con cui approdano in piattaforma».
Il Presidente ANICA Alessandro Usai ha proseguito il giro di saluti così: «Delle tantissime e a volte troppe occasioni celebrative del nostro settore, amo queste due. Questa sala piena è fatta di persone che il cinema lo fanno davvero, qui c’è il mercato del cinema. In questi anni il cinema ha segnato una riscossa che non era scontata, per l’ennesima volta ha dimostrato resilienza incredibile alzando la testa. Il cinema ha sempre saputo dimostrare che l’evento che si crea quando un film va in sala, è difficilmente replicabile su altri canali. E l’evento che si crea in sala è valorizzazione per gli sfruttamenti successivi, questo rimette la sala al centro del discorso e della filiera. Dimostreremo orgoglio anche rispetto al clima di attacco mediatico cui il settore è sottoposto. Siamo stanchi di essere associati a chi questo mestiere non lo fa veramente. Siamo felici di accogliere iniziative che regolamentano e vigilano sui danari pubblici, servono controlli e rigore ma non la gogna».
Infine, le parole di Fabio Abagnato, Direttore Emilia-Romagna Film Commission: «Bello vedere che la fatica e la professionalità riempie le sale, fatica e legame con il territorio, così come la sperimentazione di nuove formule. Una cosa importante da parte nostra: come Regione accompagniamo il cinema in tutte le sue fasi della vita. Abbiamo sicuramente recuperato passi perduti sul sostegno alla produzione, ma non abbiamo dimenticato quelli del consumo in sala e i festival. Abbiamo accompagnato insieme alle istituzioni le opere al pubblico, giocando il nostro ruolo. Tutte le film commission sapranno giocarlo nei prossimi mesi e anni. C’è bisogno di orgoglio, ma anche affetto e generosità verso il nostro lavoro. Tutti insieme bisogna riportare nel discorso pubblico l’importanza delle scelte fatte per sostenere il cinema e non solo».
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