Il box office cinese, per anni il più ricco del pianeta, non sembra avere ancora superato il suo periodo di crisi. Il Covid-19 c’entra però solo fino a un certo punto: dopo essersi ripreso dalle fatiche della pandemia, il mercato cinese sta crollando e secondo un nuovo report il problema potrebbe essere dovuto ad un calo demografico nel pubblico.
Al momento, il confronto con il 2023 segna un netto -22% negli incassi e rappresenta un’inversione di tendenza rispetto alla ripresa dopo l’emergenza sanitaria, che solo l’anno scorso aveva portato ad un incasso totale da 7.73 miliardi di dollari (+83% sul 2022). I risultati positivi di inizio anno, grazie a film locali come Yolo (479.6 milioni di dollari) e Pegasus 2 (468.9 milioni) sembrano già un lontano ricordo e spinge gli analisti a interrogarsi se non sia in corso un cambiamento importante sul mercato cinese.
La media demografica degli spettatori in Cina è aumentata e secondo le ultime ricerche, citate anche da un autore come Jia Zhangke, evidenziano che l’età media è passata da 22 a 26 anni. «Le nostre generazioni più giovani non vanno più al cinema. Dobbiamo chiederci che cosa sia successo e dove siano andate queste persone» ha aggiunto il regista dell’acclamato Caught by the Tides presentato all’ultimo Festival di Cannes, citato da The Hollywood Reporter.
La logica secondo cui il settore cinematografico sia a prova di recessione perché le persone anche in periodo di crisi hanno bisogno di intrattenimento non sembra applicarsi al mercato cinese: l’economia cinese è in calo e la crisi si è fatta sentire particolarmente sui giovani, con un tasso di disoccupazione giovanile arrivato al 21,3% prima che l’ufficio nazionale di statistica smettesse di riportarne i dati. C’è molta insicurezza quindi sulla stabilità del lavoro, tanto che è cresciuto il numero di domande per impieghi statali nel 2024.
James Li, co-fondatore dello studio di ricerca Fanink con sede a Pechino, evidenzia: «Sui social media è diffuso il sentimento di insicurezza del lavoro, in particolare tra i neolaureati e le persone a metà carriera. A causa di tutto ciò, le persone tengono stretto il portafoglio. Nella nostra recente ricerca qualitativa sulla popolazione della Gen Z in Cina, i più giovani hanno mostrato una chiara tendenza ad aspirare alla stabilità nella vita, come si evince dal numero record di candidati ai posti di lavoro governativi nel 2024. Non sembrano essere ambiziosi o avventurosi come le generazioni precedenti. Per quanto riguarda i film, riferiscono di non amare il rischio di spendere tempo e denaro per vedere un film che non soddisfa le loro aspettative. In effetti, molti si lamentano del fatto che il marketing online dei film sta diventando sempre più fuorviante».
Le ultime analisi prevedono un ulteriore calo al box office in Cina prima della fine dell’anno, con un totale che dovrebbe fermarsi a 5.69 miliardi di dollari per il 2024. Pesa probabilmente anche il fatto che Hollywood pare aver abbandonato quasi del tutto il mercato cinese: finora i film provenienti dagli Stati Uniti hanno incassato 797.3 milioni di dollari nel 2024 (frutto di film come Godzilla x Kong: Il nuovo Impero e della sorpresa Alien: Romulus), ma siamo lontani dai 2.5 miliardi del 2019. Se a questo si aggiunge una generale ritrosia dei giovani ad andare nelle sale, il mercato cinese potrebbe avere di fronte a sé un periodo molto complicato e deludente per risultati generali.
Fonte: THR
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