Cicutto, Berlino conferma lo stato di salute del cinema italiano

«L’assenza di un titolo italiano nel concorso non deve venire interpretata come un atto di indifferenza verso il nostro cinema. Una cinematografia è un insieme di tessere, un puzzle complesso che corrisponde a un disegno artistico e industriale. Crediamo che alla Berlinale 2010 il disegno del cinema italiano sia fortemente visibile». Così Roberto Cicutto, presidente di Cinecittà Luce, ha commentato la presenza italiana alla 60ma edizione della berlinale, che si terà dall’’11 al 21 febbraio. Continua Cicutto: «Le scelte del Festival sono il risultato di una selezione ampia a cui la produzione italiana ha partecipato con generosa disponibilità. L’eterogeneità, oltre alla quantità, della selezione conferma lo stato di buona salute della cinematografia italiana, capace di offrire prodotti di generi diversi. Accanto ad autori cari alla Berlinale e già molto noti in Germania, come Ferzan Ozptek e Silvio Soldini, troviamo l’esordiente Alessandro Aronadio e il vincitore del Festival di Torino, Pietro Marcello. Con un rincorsa veramente lunga rincontriamo Tizza Covi, partita da Cannes, e Luca Guadagnino, in pista con il suo film dalla Mostra del Cinema di Venezia. E poi cortometraggi, progetti in divenire come quello di Marco Bechis e giovani promesse al talent Campus. A rappresentare l’Italia tra le nove Shooting Star europee sarà Michele Riondino, eletto tra una rosa di circa 30 candidati da un giuria di cui ha fatto parte Giuseppe Piccioni. Inoltre nella retrospettiva dedicata al sessantenario della Berlinale verranno riproposti molti dei film italiani lanciati proprio da questo Festival».

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