Di seguito un estratto dell’intervista a Charles Rivkin, presidente e Ceo di MPA (Motion Picture Association), pubblicata su Box Office del 30 ottobre (n. 18). Per leggere il testo integrale clicca QUI, oppure scarica la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonati direttamente alla versione cartacea della rivista.
Motion Picture Association compie 100 anni. Quali i momenti salienti della sua storia?
Siamo molto orgogliosi del nostro anniversario. Penso che se la Motion Picture Association è diventata parte della cultura americana, lo deve soprattutto al nostro iconico sistema di rating (il MPA film rating system, ndr) creato mezzo secolo fa da Jack Valenti. In termini di pietre miliari, non posso non citare la creazione di ACE (Alliance for Creativity and Entertainment), l’“alleanza per la creatività e l’intrattenimento”: 40 aziende da tutto il mondo riunite da MPA per costituire un fronte comune contro la pirateria. Vorrei infine ricordare la ristrutturazione e il recente rebranding di Motion Picture Association, che si avvale di dirigenti estremamente talentuosi come Stan McCoy, presidente e Managing Director EMEA (Medio Oriente, Africa, Europa), Gil McKinnon, Karen Temple, Carla Sanchez, Belinda Louis.

(© courtesy of MPA)
Da quando è presidente di MPA, di quali risultati è più orgoglioso?
Della creazione e dell’espansione di ACE. Siamo passati da 6 a 40 membri, coinvolgendo Apple TV+ e Amazon Prime Video. Sono molto soddisfatto anche di come abbiamo gestito l’emergenza sanitaria legata al Covid. Abbiamo registrato pochi casi di contagio e siamo riusciti a non chiudere i set durante la pandemia, rendendo così felici milioni di persone che hanno guardato le nostre opere da casa. Vorrei poi ricordare il nostro programma di valutazione dei film chiamato CARA (Classification and Rating Administration), che si occupa non solo dei prodotti per le sale, ma anche di quelli per lo streaming. Mi ha molto emozionato la consegna della “Croce al merito” attribuita a MPA dalla Polizia Nazionale spagnola, il più alto onore civile per la nostra lotta alla pirateria. I pirati oggi non sono più quelli di una volta: i miei predecessori combattevano contro gente che al massimo vendeva Dvd in strada. Oggi abbiamo a che fare con la criminalità organizzata. Le stesse persone che ci rubano i film sono coinvolte nella prostituzione e nel traffico di stupefacenti.
Come conciliate gli interessi dei giganti dello streaming con quelli degli studi di Hollywood?
Gli studi di Hollywood ormai sono anche i giganti dello streaming. Netflix a parte, esistono Disney+ di The Walt Disney Company, HBO Max di Warner, Peacock di NBCUniversal, Paramount+ di Paramount, Crackle di Sony. Ogni major è coinvolta nello streaming. Fortunatamente le statistiche mostrano che cinema e streaming non si cannibalizzano a vicenda: secondo gli analisti, più il consumatore è al passo con la tecnologia, più è probabile che decida di fruire un film sul grande schermo.

(© Getty Images)
E le sale cinematografiche? Come immagina il loro futuro?
Si dice che più si guardano film in sala, più si innesca un circolo virtuoso che incentiva il ritorno al cinema, ad esempio grazie ai trailer che presentano i titoli in arrivo. Questo meccanismo si era inceppato durante la pandemia, mentre ora è tornato a funzionare. Siamo reduci da grandi successi cinematografici come Spider Man: No Way Home, Jurassic World: Il dominio, Top Gun: Maverick, Thor: Love and Thunder, Minions 2. Le ricerche confermano che tutte le fasce d’età stanno tornando al cinema e sono molto fiducioso sul futuro delle sale e credo che nel 2023 torneremo ai livelli pre-pandemia e oltre. Certo, non tutti i cinema sono uguali e i più piccoli soffrono maggiormente. Lavoriamo a stretto contatto con organizzazioni simili a noi in tutta Europa per fare il possibile per promuovere il ritorno in sala. In Italia ci siamo incontrati con Anec e con alcuni membri del Governo; è nostra intenzione lottare per le sale con lo stesso impegno con cui ci battiamo per i diritti dei nostri associati.
Quali le prossime sfide?
Proteggere le leggi su copyright e proprietà intellettuale, che è minacciata nella maggior parte dei Paesi del mondo. Sotto la guida di Stan McCoy qui in Europa, e dei suoi colleghi in tutto il mondo, restiamo vigili e ci assicuriamo che i Governi comprendano il peso economico del nostro settore e il potenziale di crescita per lo sviluppo di nuovi posti di lavoro.

(© courtesy of MPA)
Come si è evoluta la pirateria? Quali iniziative per proteggere i contenuti?
La minaccia si è evoluta, da individuale è diventata organizzata. Per combatterla ormai serve la collaborazione delle Forze dell’ordine di tutto il mondo. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i Governi per far passare leggi che limitino l’attività dei pirati, come la “legge sullo streaming criminale” approvata negli Stati Uniti, dove rubare un Dvd era un crimine, ma non lo era distribuire in streaming un contenuto digitale rubato. Fa un’enorme differenza. La pirateria oggi è una minaccia sofisticata e in continua evoluzione: abbiamo creato una squadra che sta facendo enormi progressi nella riduzione del numero di siti di pirateria illegale in tutto il mondo – anche con Fapav in Italia – e ne siamo molto orgogliosi.
La pandemia ha ridisegnato i modelli distributivi: negli Stati Uniti e in altri mercati la window è di 30-45 giorni. Pensa che questo periodo sia sufficiente per la prosperità del mercato cinematografico?
Ogni membro di MPA assume decisioni in…
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