Cerri, senza la sala non si va avanti

Risorse, multiprogrammazione, digitale sono i temi affrontati questa mattina da Lionello Cerri, presidente Anec, al convegno “Digitale: passato, presente futuro. Di che tempo sei?” organizzato da Microcinema nell’ambito del Venice Film Market: “Siamo al 90% di sale digitalizzate ma, dei 4mila schermi attivi, alcuni comunque chiuderanno. La digitalizzazione ha comportato un investimento molto doloroso per le sale che richiederà molti anni per essere ammortizzato. Rispetto a questo tema, oltre al tax credit sul digitale e alla virtual print fee, non ci sono interventi dello Stato che supportino i cinema. Molte regioni si sono dotate di leggi per supportare gli esercenti in questa fase. Questa è la fotografia del nostro mercato“. Mercato che nel 2013 ha registrato circa un milione di spettatori che sono andati a vedere contenuti alternativi , praticamente l’1% delle presenze. “Non è ancora un grandissimo risultato – ha continuato Cerri – ma qualcosa inizia a muoversi in questo ambito. Lonigro nel suo intervento ha parlato di multiprogrammazione: in alcune situazioni comincia a emergere ma credo che si stia andando avanti con fatica su questo tema, non esiste ancora una vera multiprogrammazione a parte i multiplex che possono diversificare i film e gli orari grazie al numero di sale ,ma per le monosale tutto si fa più difficile“. Il presidente Anec è poi passato a parlare del problema delle risorse: “Possiamo contare solo e soprattutto sui crediti di imposta ma siamo uno dei cinque settori a livello nazionale cui è stato decurtato il 15% di risorse. Non possiamo contare su strumenti che ci permettano di pensare a ristrutturazioni o costruzioni di nuove sale“. Cerri ha poi ribattuto a Luigi Lonigro che faceva riferimento alla mancanza di sale nei centri cittadini: “Siamo stufi di sentir dire che mancano sale o che sono obsolete. Non c’è risposta adeguata da Stato e Regioni su questo discorso. Se si fa qualcosa è solo grazie alla volontà da parte di imprenditori di voler investire in nuovi cinema. Sono convinto che ci siano zone che sono prive di sale o che hanno schermi insufficienti. Dobbiamo trovare il modo di risolvere il problema. Ma da soli non ce la facciamo, i conti non tornano. Se tutta la filiera non pensa di mettere al centro la sala, sbaglia completamente. La tecnologia è in funzione del cinema ma senza la sala non si andrà avanti“.

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