Dura la reazione della Cecchi Gori all’annuncio dello sciopero da parte dei dipendenti delle proprie sale che si riconoscono nelle posizioni della Uil. “E’ uno sciopero totalmente immotivato” dichiara Leandro Pesci, responsabile del circuito Safin Cecchi Gori; “non ci sono ragioni plausibili. E’ solo un atto di forza nella disputa interna fra sigle sindacali. Subiamo un danno per l’iniziativa unilaterale della Uil, la Cgil è invece in sintonia con le nostre posizioni sull’avvicendamento tra lavoratori nelle varie sale”. Avvicendamento, sottolinea Pesci, che è stato prima sottoscritto dal consiglio d’azienda (5 membri Uil, 4 Cgil), poi respinto dalla sola Uil; tale operazione avverrebbe in piena legittimità in accordo con i diritti sindacali, senza penalizzazioni dei ruoli acquisiti. “I direttori si spostano a fare i direttori di un’altra sala, e così maschere, cassieri e operatori, e sempre all’interno del comune di Roma”. Motivo di questa rotazione fra lavoratori (in totale sono 140) di tutto il circuito romano è il tentativo di stare al passo con la concorrenza sempre più agguerrita e di garantire il miglior servizio al pubblico: logiche di efficienza e ottimizzazione che il sindacato vorrebbe ora impedire. “Per circa trent’anni – ricorda Pesci, che ha anch’egli un lungo passato sindacale – in quest’azienda i lavoratori si sono autogestiti completamente. Ora cerchiamo, per la prima volta, di operare cambiamenti che non ledono nessun diritto e che sono prerogative tipicamente aziendali. Perché altrove le aziende possono operare in quanto tali e noi dobbiamo essere gli unici a non poterlo fare e a soffrire economicamente nei confronti degli altri circuiti senza poter tentare dei rimedi? Così mettono in ginocchio l’azienda, che peraltro aveva da tempo richiesto proposte per cercare di accontentare il più possibile il personale negli spostamenti, ma con scarse risposte”.Rispetto allo sciopero imminente, il capo del circuito afferma che non si cercherà di coprire i ‘buchi’ a tutti i costi: “Non sappiamo quanti lavoratori sciopereranno e se e quante sale rischiano di rimanere chiuse, ma non faremo nessun atto antisindacale”.
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