«Pur cautamente ottimista dopo le aperture del Ministro Bondi ad incontrare le Associazioni di categoria e nella speranza che nel suo iter il disegno di legge venga modificato, la Circuito Cinema, che rappresenta il più grande circuito di sale cinematografiche di città votata alla programmazione del cinema d’essai, denuncia la gravità dell’assenza – nel disegno di legge – di sostegno alle sale di città e al cinema d’essai. Francamente non se ne capisce la ragione». Così dichiara a e-duesse l’amministratore delegato di Circuito Cinema, Valter Casini, commentando il ddl sul cinema del ministro Bondi. Continua il manager: «Ci aspettavamo che da una auspicabile razionalizzazione delle risorse destinate all’industria cinematografica emergessero quelle per il sostegno delle sale di città, senza le quali il cinema autoriale – che è poi il cinema italiano ed europeo – non verrebbe programmato. Che senso ha rifinanziare, come è giusto fare, il tax credit, se poi si mettono le sale cinematografiche che programmano i film italiani ed europei in condizione di chiudere?». Aggiunge Casini: «Senza sale cinematografiche non c’è cinema e senza le sale di città non c’è cinema d’autore, non c’è cinema italiano. Si finanziano Festival e Rassegne i cui film vengono programmati da Circuito Cinema e dalle tante sale d’essai indipendenti sparse in tutta italia. Possibile che non si veda la grande contraddizione presente in questo disegno di legge? Ed infine una nota di delusione la vorrei esprimere nel metodo oltre che nella sostanza. Il Presidente dell’Agis Paolo Protti ha richiamato in tutti i modi il Ministro ad un confronto costruttivo e preventivo ma senza successo; come si può decidere il destino di una categoria – perchè di questo si tratta – e di migliaia di lavoratori senza un confronto con le rappresentanze associative?»
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