Al via una nuova casa di produzione cinematografica italiana. Lo ha reso noto a e-duesse Marco Muller (ex direttore artistico del Festival di Locarno attualmente impegnato nella casa di produzione Fabrica Cinema), che della nuova realtà produttiva sarà il fondatore. La nuova società (il cui nome verrà deciso entro la fine dell’anno), sarà espressione del Dipartimento video e film di Fabrica – centro di ricerca della comunicazione nato su iniziativa di Luciano Benetton – ma ne uscirà a livello giuridico e di ragione sociale; l’obiettivo è quello di continuare a produrre, però, una media di quattro film all’anno. Fabrica e Fabrica Cinema, invece, continueranno a svolgere il ruolo di incubatori di talenti della “cinematografia dell’altro mondo”, che confluiranno nella nuova casa di produzione. Continua, intanto, il rapporto di collaborazione tra Fabrica Cinema e Rai Cinema “che finora si è assunta nei vari progetti di coproduzione un terzo del rischio d’impresa, da 500 milioni a un miliardo per film, affrontato in maggior parte dal gruppo Benetton” ha dichiarato Muller. Dopo le produzioni di ‘Terra di nessuno’ del bosniaco Danis Tanovic (in concorso qui al Festival), ‘Schede bianche voto segreto’ dell’iraniano Babak Payami e ‘Oakland non deve bruciare’ di Gianfranco Rosi, Fabrica Cinema e Rai Cinema coprodurranno prima dell’estate un film del regista Jashmed Usmonov ‘L’angelo della spalla destra’. Soddisfacente, secondo Muller, il bilancio 2000: ‘Lavagne’ di Samira Makhmalbaf distribuito in 42 Paesi, ad esempio, ha incassato un miliardo e 200 milioni di lire contro gli 800 milioni investiti.
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