Cannes, il festival banna le delegazioni russe

La manifestazione francese ha rilasciato un comunicato ufficiale nel quale si schiera a sostegno dell’Ucraina vietando la partecipazione a delegazioni che hanno rapporti col Cremlino, ma non ai registi

Anche il Festival di Cannes boicotta la Russia a sostegno dell’Ucraina. Il Festival ha infatti rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui dichiara la propria intenzione di escludere dalla manifestazione in programma a maggio delegazioni che hanno rapporti col Cremlino, ma non i registi russi.

Ecco cosa si legge nella nota del Festival riportata anche da Variety: “Poiché il mondo è caduto in una grave crisi e vede una parte dell’Europa in stato di guerra, il Festival di Cannes desidera esprimere tutto il suo sostegno al popolo ucraino e a tutti coloro che si trovano attualmente in Ucraina. Per quanto modesto possa essere, uniamo la nostra voce a tutti coloro che si oppongono a questa situazione inaccettabile e denunciano la posizione della Russia e dei suoi leader. Mandiamo un pensiero particolare agli artisti e ai professionisti del cinema ucraino, così come alle loro famiglie le cui vite sono ora in pericolo”. Ma soprattutto: “Il festival non è disposto ad accogliere nessuna presenza di istituzioni legate al governo russo”.

Il comunicato del Festival ha d’altro canto elogiato il coraggio di tutti coloro che in Russia “si stanno assumendo dei rischi per protestare contro l’aggressione e l’invasione dell’Ucraina. Tra questi ci sono artisti e professionisti che non hanno mai smesso di combattere contro l’attuale regime e che non devono essere associati agli atti intollerabili di chi sta bombardando l’Ucraina.”

Negli ultimi anni, Cannes ha dato visibilità a una nuova generazione di registi russi politicamente impegnati come Kirill Serebrennikov, i cui ultimi due film, Petrov’s Flu e Leto hanno gareggiato al festival. E proprio Serebrennikov dovrebbe tornare sulla Croisette quest’anno con La moglie di Ciajkovskij. Il film è prodotto da Hype Film, una società con sede a Mosca, con partner internazionali tra cui Charades Productions, Logical Pictures e Bord Cadre Films (“Monos”). Insomma, per Cannes sarebbe ingiusto escludere questo autore solo perché di nazionalità russa.

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