Di seguito l’intervista a Paola Mazzaglia, fondatrice e Ceo dell’agenzia di comunicazione Camelot, pubblicata su Box Office del 15-28 febbraio (n. 3-4). Per leggere gratuitamente tutta la rivista, scaricare la versione digitale dall’app di Box Office su Google Play e App Store, o abbonarsi direttamente alla versione cartacea della rivista.
Camelot nel 2022 compie 25 anni: come si è evoluta l’agenzia in questo periodo?
Essere sul mercato da 25 anni significa aver visto praticamente di tutto. Il settore dell’audiovisivo è cambiato radicalmente in questo quarto di secolo, e riuscire a stare al ritmo di tutte le sue trasformazioni è stata una sfida faticosa, ma anche di grande fascino. Camelot è nata nel febbraio del 1997, all’epoca esisteva ancora la videocassetta… Oggi seguiamo le release dei titoli in streaming, una vera rivoluzione.
Quali sono le unità dell’agenzia che in questo tempo sono diventate più strategiche?
Nella nostra storia ha rappresentato una parte importantissima il mercato dell’home entertainment: per oltre 20 anni siamo stati l’agenzia della 20th Century Fox H.E. curando il lancio di tutto il listino home video, un comparto che allora vale- va il 50% del mercato audiovisivo. Nel tempo ci sono stati altri tre momenti fondamentali: il primo nel 2001 quando abbiamo ideato la prima operazione di co-marketing del mercato italiano per il lancio in sala di Moulin Rouge, sfruttando e reinventando le nostre competenze di promozione dell’home entertainment. Da lì, siamo diventati l’interlocutore principale del marketing delle distribuzioni theatrical. Il secondo momento cruciale è stato nel 2004 quando, a seguito della Legge Urbani che ha consentito il product placement, siamo stati i primi, con Quo Vadis, Baby?, a proporre, ideare e realizzare un’attività in questo ambito. Il product placement è diventato negli anni il nostro punto di forza e di differenziazione; ne siamo orgogliosi anche perché fin da subito abbiamo utilizzato tutta la nostra creatività e competenza per costruire uno storytelling allargato che valorizzasse i partner placed e arricchisse al contempo le sceneggiature e i film. In Scusate se esisto di Riccardo Milani, per il cliente Focchi e le sue vetrate continue, abbiamo persino portato una parte del set nel suo cantiere londinese, dando al film un respiro internazionale.

Miriam Leone in Diabolik con la collezione Bulgari “Serpenti”
Nel dettaglio, qual è il ruolo di Camelot nel costruire attività di product placement?
Agiamo su due fronti. Per le aziende ci occupiamo dello scouting strategico della sceneggiatura più adatta per il brand da promuovere su un target comune; per i produttori cinematografici, ricerchiamo i partner da inserire all’interno dei film cercando il contesto più appropriato.
Tornando alla storia di Camelot, qual è stata la terza e ultima tappa della sua evoluzione?
L’ultima tappa dal 2019 in poi, è stata allargare le nostre competenze al product placement nelle serie Tv e agli unscripted, come X Factor, nonché alla musica lavorando su videoclip, eventi e attività social degli artisti.
Alcuni progetti recenti a cui avete lavorato e di cui siete particolarmente soddisfatti?
Sicuramente l’attività svolta su Diabolik. Grazie al rapporto consolidato con Mompracem, abbiamo lavorato a tutto tondo sul film sin dalle sue primissime fasi. Il risultato è stata la raccolta di un finanziamento in regime di tax credit esterno con CA Crédit Agricole, l’ideazione del placement Bulgari e del branded content Jaguar. Con Bulgari ci siamo focalizzati sulla collezione Serpenti: il design Bulgari per eccellenza che dagli anni 60 esprime la quintessenza dello stile della Maison e oggi ancora un cult. I gioielli, estremamente riconoscibili, sono indossati nel film da Eva Kant interpretata da Miriam Leone. Ed in più, in collaborazione con Astorina, abbiamo ideato un numero speciale del fumetto Diabolik in cui Eva indossa la collezione Serpenti, uno special gift natalizio per i best client Bulgari (vedi la cover in alto, ndr).
E per Jaguar?
Per Jaguar, sul set del film, abbiamo girato un corto con la direzione creativa dei Manetti bros. distribuito online con una campagna dedicata affiancando la programmazione nelle loro concessionarie. A corollario anche diversi eventi come la visione privata nella sala cinema dello Skyway Monte Bianco a oltre 2.000 metri di altezza. Bulgari e Jaguar non sono che due esempi che testimoniano come si possa essere parte di un’opera cinematografica costituendo un progetto che valorizzi il proprio marchio. Un esempio inerente le commedie di cui siamo particolarmente fieri è invece il placement Geomag ne Il giorno più bello del mondo di Alessandro Siani in cui abbiamo lavorato puntando al loro core target: i kids.

(© courtesy of Camelot)
In che modo?
Alla scena di placement in cui il bambino con poteri di telecinesi crea la costruzione magnetica con Geomag, abbiamo realizzato un’edizione speciale del gioco distribuita in concomitanza all’uscita cinematografica.
Oltre alle attività di product placement e co-marketing, che sono il vostro core business, offrite anche una serie di altri servizi, per esempio sul tax credit.
Per il tax credit esterno, sul quale abbiamo lavorato per più di 80 film, il nostro lavoro è raccogliere apporti in denaro da aziende non appartenenti alla filiera cinematografica e, da un anno circa, ci occupiamo anche di monetizzare il tax credit interno per offrire ogni supporto possibile alle produzioni.
A quali progetti importanti state lavorando ora?
Oggi stiamo lavorando sul secondo e terzo capitolo di Diabolik ma parallelamente su altri film, serie Tv e unscripted che vedranno la luce quest’anno.
Chi sono i vostri clienti principali in ambito cinematografico? State lavorando anche con le piattaforme?
Lavoriamo con le più importanti case di produzione, tutte le distribuzioni e le concessionarie. Con le piattaforme, stiamo iniziando a costruire rapporti che siano strategici e fattivi per i nostri clienti.
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